Seduta positiva ieri per il Ftse Mib future ma l'incertezza resta alta
pubblicato:Seduta positiva ieri per il Ftse Mib Index Future Giugno 2025 che tuttavia termina lontano dai massimi intraday: il future ha guadagnato il 5,41% a 33645 punti dopo avere oscillato tra 32850 e 35775. Giovedì, gli indici azionari statunitensi hanno registrato un forte calo, mentre gli investitori si confrontano con un outlook economico globale ancora incerto, nonostante alcuni miglioramenti drastici nelle ultime 24 ore. I ribassi si sono intensificati dopo che la Casa Bianca ha comunicato che i dazi imposti contro la Cina dal secondo mandato di Trump ammontano a 145% anziché ai 125% precedentemente indicati. Il Nasdaq Composite, che mercoledì aveva registrato il suo maggior guadagno in oltre due decenni, ha chiuso in calo del 4,31%, mentre il Dow Jones Industrial Average ha perso 1.015 punti, ossia il 2,5%. I titoli bancari e le azioni tecnologiche sono stati particolarmente colpiti, restituendo al mercato parte dei guadagni epici del giorno precedente. Il CBOE Volatility Index, indicatore della "paura" del mercato, è in rialzo, sebbene ancora inferiore ai livelli precedenti, mentre l'oro ha raggiunto un nuovo massimo record, segnalando crescenti timori. Parallelamente, il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso a 4,392%. Globalmente, i mercati hanno mostrato un recupero durante la notte di mercoledì, seguendo il rally indotto dalla pausa tariffaria a New York, ma c'è ancora un'aria di scetticismo: sebbene il peggio possa essere evitato, i dazi continueranno probabilmente a pesare sulla crescita e a far salire l'inflazione. Alcuni operatori scommettono persino su una recessione, con le previsioni di mercato che indicano pari probabilità di un ribasso sostenuto. Il Consumer Price Index ha mostrato un rallentamento dell'inflazione, attestandosi al 2,4% su base annua, spingendo i prezzi dei Treasury a breve scadenza a salire, con conseguente ribasso dei rendimenti. Nel frattempo, l'Unione Europea ha deciso di sospendere per 90 giorni le prime ondate di contro dazi verso gli Stati Uniti, in attesa di negoziare, dopo l'annuncio della pausa da parte dell'amministrazione Trump. Trump, infatti, ha applicato dazi reciprocati su quasi 100 Paesi e ha recentemente aumentato le tariffe per la Cina al 125% in risposta alle sue misure, mentre la Cina ha reagito riducendo le importazioni di film statunitensi. Infine, Goldman Sachs ha ridotto le proprie previsioni di crescita per la Cina, proiettando un'espansione del 4% per quest'anno e del 3,5% per il 2026, a causa dell'impatto negativo dei dazi sul commercio. Questo scenario riflette un clima di grande incertezza, dove le politiche commerciali aggressive degli Stati Uniti e le risposte di Pechino stanno generando volatilità sui mercati, aumentando il rischio di recessione e influenzando la traiettoria dei tassi di interesse e l'inflazione globale. Il future ha toccato nelle ultime due sedute area 35300/500, dove transita la media mobile esponenziale a 200 giorni, che era stata violata al ribasso il 4 aprile, e dove si colloca il 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo del 19 marzo. Se la reazione riuscirà ad avere ragione anche della resistenza a 35500 in chiusura di seduta sarà possibile ipotizzare la ricopertura del gap del 3 aprile con lato alto a 37320. Resistenza intermedia a 36380. Anche se è lecito ipotizzare di avere visto il 7 aprile un bottom temporaneo (allineato con i minimi di agosto), è necessario rimanere prudenti. Quella in atto potrebbe essere una reazione anche estesa ma non risolutiva: movimenti fino a 36000, ma anche fino a 37500/600, non cancellerebbero l'ipotesi di essere entrati in una fase correttiva complessa ed estesa con obiettivo finale in area 27000 almeno. Nel breve termine primo supporto a 32850, poi a 31700, prima resistenza a 34200, poi a 34700.
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