Come funziona la Naspi? Ecco tutti i dettagli!
pubblicato:Se capita di perdere il lavoro non per propria volontà o colpa, lo Stato garantisce, tramite l’Inps, un’indennità mensile per un massimo di due anni. Questa indennità si chiama Naspi e ha delle caratteristiche ben precise. Vediamo nei dettagli i requisiti della Naspi, quando è possibile fare domanda e quali cambiamenti ha apportato la Legge di Bilancio 2022.
L'indennità di disoccupazione, la Naspi, che significa Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, esiste dal 2015, da quando ha sostituito la vecchia ASPI.
L'indennità Naspi viene percepita da coloro che perdono il lavoro non per loro volontà, grazie ad un versamento mensile effettuato dall'INPS.
Ma come funziona questa indennità? Chi può farne domanda? A quanto ammonta il sussidio? Cosa è cambiato dopo la Legge di Bilancio 2022?
Scendiamo nei dettagli e vediamo di rispondere a queste domande.
Naspi: chi ha diritto a riceverla?
Hanno diritto a fare domanda di Naspi tutti i lavoratori subordinati che, per una motivazione che non dipenda dalla loro volontà o dalla loro colpa, perdono il lavoro; ovvero:
licenziamento;
dimissioni per giusta causa;
scadenza naturale del contratto a tempo determinato o apprendistato.
Qui trovate tutte le informazioni necessarie per comprendere quando ci si può dimettere per giusta causa e, dunque, si può richiedere e percepire comunque la Naspi.
Tranne il caso della giusta causa, ogni altro caso di dimissioni non dà diritto all'indennità di disoccupazione.
Un soggetto che resta senza lavoro come può fare domanda di Naspi?
Una persona che resta disoccupata può fare domanda di indennità all'INPS, direttamente online, sul portale ufficiale. utilizzando la propria identità digitale;
oppure può farlo tramite il call center dell'INPS 803 164;
infine può farlo tramite il proprio Caf o patronato di fiducia.
Una volta fatta la domanda e accettata da parte dell'Inps, a quanto ammonterà l'importo che si riceverà mensilmente?
Il calcolo della Naspi si baserà sulla retribuzione percepita negli ultimi 4 anni di lavoro dipendente. La somma così calcolata, verrà divisa per il totale delle settimane in cui si sono versati i contributi previdenziali.
Il risultato di questa divisione sarà moltiplicato per 4,33.
Se il risultato sarà pari o inferiore a 1.227,55 euro, il disoccupato percepirà il 75% del risultato.
Mentre se la somma risultante dal calcolo risulterà superiore a 1.227,55 euro, il disoccupato percepirà il 75% di 1.227,55 euro. In più sarà aggiunta anche una quota del 25% calcolato sulla differenza tra la retribuzione mensile e 1.227,55 euro.
Comunque non si potrà percepire più di 1.335,40 euro al mese.
La Naspi ha una durata pari alla metà del numero di settimane di lavoro svolte negli ultimi quattro anni. Può quindi durare al massimo due anni.
I requisiti per ricevere la Naspi prima e dopo la Legge di Bilancio 2022
Per poter percepire la Naspi il lavoratore deve ovviamente essere disoccupato e non aver trovato nessun altro impiego.
Altri requisiti da rispettare, prima della legge di bilancio erano:
aver versato almeno 13 settimane di contributi previdenziali, continuative, nei quattro anni antecedenti la disoccupazione;
aver lavorato per almeno trenta giornate nei dodici mesi precedenti la disoccupazione.
Con la nuova Legge di Bilancio 2022 è stato eliminato il requisito delle trenta giornate lavorative, ma questo varrà solo per le disoccupazioni che sono partite dal primo gennaio 2022.
Naspi e riduzione di una quota pari al 3% mensile
La Naspi non resta sempre dello stesso importo, ma, fino al 2022, dal terzo mese in poi diminuiva del 3% ogni mese.
Ora, con la nuova Legge di Bilancio, si è stabilito che l'indennità diminuisca sì del 3%, ma dal sesto mese in poi. E se il disoccupato è un over 50, la riduzione comincerà a partire dall'ottavo mese in poi.
La Naspi da quest’anno sarà riconosciuta anche ai soci di cooperative che sono anche lavoratori a tempo indeterminato; inoltre è riconosciuta anche ai lavoratori del settore agricolo, che prima di questa legge di bilancio ricevevano una indennità a parte.
La Naspi potrà essere percepita dal lavoratore per la metà del tempo in cui si è lavorato e si sono versati i contributi negli ultimi quattro anni, da questo comprendiamo che non potrà mai superare i due anni. Questo non è cambiato con la nuova legge di bilancio.
Nei modi che abbiamo elencato precedentemente (sito Inps, call center Inps o patronato) la domanda dovrà essere presentata non oltre i 68 giorni dalla perdita del lavoro.
Se si vuole inviare la domanda in autonomia tramite il portale ufficiale Inps, sarà importante avere a portata di mano la propria identità digitale. Se non hai ancora un tuo Spid, ti consigliamo di farlo al più presto attraverso uno dei tanti canali a disposizione. Ti faciliterà nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Nel fare la domanda online non c'è nulla di complicato, anzi, è molto semplice e intuitiva. Prestate attenzione a compilarla correttamente soprattutto nella parte dei dati anagrafici.
Per ricevere la Naspi bisogna firmare il PSP
Entro quindici giorni dalla presentazione della domanda di disoccupazione, bisognerà recarsi al Centro per l'Impiego competente per firmare il PSP, ovvero il Patto di Servizio Personalizzato.
Questo è un requisito essenziale affinché il disoccupato possa percepire l'indennità e inoltre gli permette di partecipare a politiche attive di lavoro, come la partecipazione a corsi di formazione o riqualificazione professionale.
Lo scopo? Ovviamente permettergli di trovare nel più breve tempo possibile un nuovo lavoro.