Banca Mediolanum assedia la resistenza dei 10,2 euro, UBS aumenta il target price a 11,9 euro
pubblicato:Banca Mediolanum: per UBS è a sconto del 15%-20% rispetto ai concorrenti. HSBC promuove Terna a buy. I risultati del 2023 incoraggiano Digital Value, ma il quadro grafico è incerto
Banca Mediolanum, UBS alza le stime in vista della trimestrale
Saldo di seduta positivo martedì per Banca Mediolanum. Il titolo ha terminato in rialzo dello 0,89% a 10,18 euro dopo avere oscillato tra 10,13 e 10,27 euro. Durante i primi scambi di oggi l'azione guadagna un altro 0,39% e si porta a 10,22 euro.
Banca UBS ha aumentato il target price per Banca Mediolanum, confermando il rating buy in vista dei prossimi conti trimestrali. Gli analisti della banca svizzera hanno incrementato le stime per il periodo 2024-2027 per B.Generali e Mediolanum del 4%-6%, e per Anima dell'8%-9%, principalmente per riflettere il miglioramento delle commissioni grazie al sostegno positivo dei mercati negli ultimi due trimestri.
Inoltre, UBS prevede un maggiore contributo dal margine di interesse nel 2024 per B.Generali, Mediolanum e Fineco, considerando che l'Euribor a tre mesi è rimasto sostanzialmente stabile nei primi tre mesi dell'anno.
Il target price per Banca Mediolanum è stato aumentato a 11,9 euro da 11,8 euro, confermando il rating buy. Gli analisti notano che il titolo è scontato del 15%-20% rispetto ai suoi concorrenti, offrendo un rendimento sulla cedola di circa l'8% nel periodo 2024-2026, con un capitale in eccesso del 20% sul Cet 1 ratio ottimale, pari all'8% della capitalizzazione di mercato.
Inoltre, sono stati aumentati i target price anche per Finecobank a 14 euro da 13 euro, per Anima Holding a 4,8 euro da 4,5 euro e per B.Generali a 35,4 euro da 33,6 euro, confermando i rispettivi giudizi neutrali.
Banca Mediolanum, la resistenza dei 10,2 euro sotto assedio
Banca Mediolanum ha tentato martedì il superamento della resistenza di area 10,20 senza riuscire tuttavia a confermare il superamento dell'ostacolo in chiusura di seduta. Stamane ci riporta con allunghi fino a 10,24 durante le prime battute di Piazza Affari. Solo oltre area 10,20 i prezzi potrebbero salire a testare i massimi di fine marzo a 10,415 euro. Resistenza successiva a 10,60 euro.
Sotto i 10 euro atteso invece il test a 9,75 euro della linea che unisce i minimi dell'11 marzo e del 22 aprile, base del potenziale testa spalle ribassista in formazione dal top del 6 marzo. In caso di completamento del testa spalle, al di sotto di 9,75, possibili ribassi verso i 9 euro. Supporto intermedio a 9,30 euro.
Terna, HSBC migliora la raccomandazione a buy, ma abbassa il prezzo obiettivo a € 8,9
Terna guadagna terreno grazie alla buona intonazione del settore utility e al report di HSBC. In queste ore l'azione passa di mano a 7,64 euro con un rialzo dell'1,59% Gli analisti della banca britannica hanno migliorato la raccomandazione sul titolo da hold a buy con prezzo obiettivo ridotto da 9,10 a 8,90 euro. Il gruppo comunicherà i risultati mercoledì prossimo i risultati del primo trimestre: Websim prevede dati ottimi.
Terna, il quadro grafico
L'analisi del grafico mette in evidenza l'attacco alla resistenza rappresentata dal massimo del 24 aprile a 7,6340 euro: una chiusura di seduta superiore a questo riferimento riattiverebbe il rimbalzo partito a metà del mese scorso, andando a fortificare il testa e spalle rialzista formatosi a partire dal 10 aprile. Le quotazioni avrebbero a quel punto via libera per un allungo sul massimo del 20 marzo a 7,9880 almeno, con possibilità di ritorno sul record del maggio 2022 a 8,37. Segnali di debolezza alla violazione del recente minimo a 7,3820, prologo a un test dei minimi allineati di marzo aprile in area 7,20: si tratta di una resistenza determinante in ottica di breve-medio periodo (appoggio successivo sul minimo di ottobre a 6,9220).
Digital Value, risultati 2023 in forte crescita
Digital Value ha chiuso la seduta di martedì in rialzo dopo che il cda aveva approvato, il giorno precedente, i risultati dell'esercizio 2023. I ricavi sono apparsi in crescita del 19,6%, l'EBITDA è salito del 23% mentre l'utile netto si è attestato a 38,6 milioni, +13,4%. E' stato inoltre proposto un dividendo da 0,95 euro per azione rispetto agli 85 centesimi dello scorso anno).
Digital Value, quadro grafico incerto
Con il rialzo di martedì il titolo ha ritracciato metà della discesa dai top di fine gennaio a 68,10 euro. Il quadro grafico resta piuttosto incerto, per quanto il superamento della resistenza a 57,00 euro rappresenti, almeno nel breve, un buon indizio per la prosecuzione del recupero.
I prezzi dovranno però lasciarsi alle spalle sia quota 59,00 che area 61,00 per poter ambire al ritorno sui citati massimi a 68,10 euro, ipotesi che per il momento è tutt'altro che scontata. Sopra 57,00 comunque, lo scenario resterà favorevole ad un ulteriore allungo.
Il ritorno al di sotto dei 57,00 euro, invece, riproporrebbe il rischio di nuovi cali che possano andare ad alimentare il ribasso degli ultimi mesi, prospettando il ritorno dei corsi in area 54,00/54,50. Sotto 53,50 rischio poi di un nuovo test a 49,50 euro.