Iveco in calo dopo i risultati
pubblicato:Il trend rialzista di Unipol si conferma solido a contatto con la resistenza dei 10 euro
Iveco forti vendite dopo il calo del 5% dei ricavi
Massiccia flessione per Iveco Group che chiude il secondo trimestre con ricavi in calo del 5% a/a (-5,8% per quelli da attività industriali) ma in linea con le attese. Anche l'EBIT rettificato scende a 295 milioni (-16, da attività industriali a 264, -12) ma sopra il consensus (283 e 250 rispettivamente). L'utile per azione rettificato sale a 0,63 euro (+0,02), ben sopra gli 0,46 attesi. Il Free cash flow delle attività industriali scivola in rosso per 98 milioni (+135 un anno fa, peggio dei +38 del consensus) a causa dell'impatto temporaneo legato al lancio dei nuovi modelli. Confermata la guidance 2024.
L'analisi del grafico di Iveco Group mette in evidenza il rally messo a segno tra novembre e aprile (oltre +100%) e la successiva correzione. Questo ultimo movimento si è arrestato a inizio luglio sul minimo a 10,1750 euro, poco sopra i riferimenti a 9,80-10,00 rappresentati dai massimi allineati di febbraio e agosto 2023 e dal 50% di ritracciamento del rally. Il titolo ha poi messo a segno un buon rimbalzo e sembravano esserci le premesse per un riavvicinamento al record storico di aprile a 14,80. Il movimento odierno potrebbe invece anticipare un test dei supporti citati in precedenza, con il rischio concreto di assistere a una rottura e successivi approfondimenti in direzione di 8,30-8,40 almeno e obiettivo di medio termine sul minimo dello scorso novembre a 6,88. Segnali di forza al superamento dei recenti massimi poco sotto quota 12, prologo a un attacco al top del 10 maggio a 12,67: in caso di successo via libera verso 14,80.
Unipol arriva al banco di prova dei 10 euro
Unipol ha sparigliato le carte a febbraio quando ha accelerato con forza al rialzo lasciandosi alle spalle in area 5,50 la parte superiore del prolungato range laterale dei precedenti 10 anni.
Un movimento che aveva contribuito a caricare al massimo la molla dei prezzi, che poi è scattata improvvisamente spingendo le quotazioni da 5,50 a 9,50 euro nell'arco di un mese e mezzo.
Non ci sono stati ripensamenti da parte del titolo, tanto che l'unico consolidamento a cui abbiamo assistito è stato quello delle prime due settimane di giugno con il test a 8,75 circa prima del nuovo impulso che negli ultimi giorni ha spinto le quotazioni fino a 10 euro.
Il trend rialzista appare ancora quello dominante, il confronto con i 10,00 euro rappresenta comunque un banco di prova importante per Unipol. Il passaggio alla doppia cifra infatti non avviene dal lontano 2011 e dunque i prezzi avranno bisogno di confermarsi stabilmente oltre tale riferimento per poterlo lasciare definitivamente alle spalle.
Potenzialmente oltre 10,00 c'è spazio per salire fino a 12,00 euro almeno, ma il ritmo di crescita potrebbe essere più lento rispetto a quello del recente passato.
Qualche sentore di cedimento sotto 9,40, ma sarà poi necessaria la violazione di 8,80 euro per introdurre una correzione più marcata del rialzo visto da inizio anno. Target in tal caso a 8,10 e 7,50 euro.