Iveco, l'accento UE sulla difesa incoraggia i corsi

di FTA Online News pubblicato:
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Fincantieri, un nuovo contratto emiratino scalda il titolo

Iveco, l'accento UE sulla difesa incoraggia i corsi

Iveco, l'appeal persistente dello spin off di Iveco Defence

Nuovo massimo storico per Iveco che ieri è salito fino a quota 16,015. Il gruppo è attivo nel settore difesa con la divisione Iveco Defence e trae vantaggio dalle indicazioni della Commissione UE sull'incremento delle spese militari.

Ricordiamo che recentemente Iveco ha comunicato per il 2024 ricavi in leggero calo da 15,29 miliardi di euro rispetto ai 15,98 del 2023 ma con utile netto rettificato in crescita di 181 milioni a/a a 569 milioni.

Il cda propone un dividendo di 0,33 euro per azione, +50% rispetto agli 0,22 dell'anno scorso.

Ma l'indicazione più interessante arrivata dal management sull'avvio della valutazione dello spin off di Iveco Defence.

Iveco, titolo su nuovi massimi storici

Graficamente il titolo ha accelerato al rialzo dopo aver oltrepassato la resistenza a 10,20 euro e da allora ha fatto registrare una performance attorno al 60%, toccando ieri, come detto, nuovi record assoluti a quota € 16,015.

Spazi per una correzione ce ne sono, ma in questo momento il mercato appare molto forte e potrebbe raggiungere nuovi record già nelle prossime sedute.

Rispetto a quanto accaduto nella storia del titolo il movimento dell'ultimo mese appare sicuramente anomalo ma se lo inquadriamo all'interno del rialzo partito ad agosto emergono importanti analogie con il recupero visto tra novembre 2023 e aprile 2024.

L'ampiezza dei due movimenti è pressoché identica sia in termini di spazio che di tempo, circostanza che ci induce a pensare che se il titolo non riuscisse ad oltrepassare quota 16,00 in tempi rapidi, potrebbe svilupparsi una correzione importante del recente rialzo, con conseguente arretramento dei corsi verso 13,00 ed eventualmente 12,00 euro.

Conferme sotto 14,30. Oltre quota 16,00, invece, target a 16,50 e 17,00 euro.

Fincantieri in rally, nuovo contratto per la joint venture Maestral

Deciso rialzo ieri per Fincantieri: il titolo ha guadagnato il 6,64% a 8,452 euro. I prezzi hanno oscillato tra 8,082 e 8,452 euro. Maestral, joint venture tra Fincantieri e l'emiratina Edge, ha ottenuto un contratto quinquennale del valore di 500 milioni di euro per la manutenzione della flotta della Marina Militare degli Emirati Arabi Uniti.

L'assegnazione, affidata dal Consiglio di Tawazun – ente governativo indipendente che collabora strettamente con il Ministero della Difesa e le agenzie di sicurezza degli Emirati – rappresenta un'importante opportunità per la joint venture.

La collaborazione, che prevede una gestione integrale (a 360 gradi) della manutenzione, mira a garantire il massimo livello di operatività e logistica per la flotta degli Emirati, supportando al contempo il percorso di trasformazione verso nuovi standard prestazionali nei prossimi cinque anni.

In questo contesto, Maestral opera come partner industriale strategico, in sinergia con Abu Dhabi Shipbuilding, sfruttando il know-how tecnico, ingegneristico e gestionale dei cantieri navali.

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, ha commentato che l'accordo rappresenta un passo fondamentale per la crescita del gruppo nella regione e rafforza l'impegno nello sviluppo di partnership industriali d'eccellenza.

Folgiero ha evidenziato come la cessione della gestione della business unit dei veicoli antincendio (Magirus GmbH) a Mutares sia già stata un elemento chiave, e ora questo nuovo contratto rafforza ulteriormente la posizione di Fincantieri sul mercato internazionale.

Hamad Al Marar, direttore generale e amministratore delegato di Edge Group, ha sottolineato che il contratto testimonia la fiducia riposta dal principale cliente e da importanti stakeholder internazionali nelle capacità avanzate di Maestral.

Secondo Al Marar, la sinergia con Fincantieri offrirà grandi opportunità, consentendo alla joint venture di sfruttare appieno le risorse e l'esperienza per fornire soluzioni innovative, navi all'avanguardia e servizi di manutenzione lungo tutto il ciclo di vita, garantendo successi commerciali per tutti i partner coinvolti.

Il contratto ha anche avuto un impatto positivo sul titolo Fincantieri, che ha chiuso in rialzo del 6,64%, evidenziando la fiducia del mercato nelle prospettive di crescita e nella solidità strategica del gruppo, rafforzata dalla capacità di stringere accordi importanti in settori chiave come quello della difesa.

Fincantieri, titolo oltre i massimi dello scorso aprile

Il titolo ieri ha superato il massimo di aprile 2024, ora supporto in caso di flessioni a 8,06 euro, ed è arrivato a testare il picco di giugno 2021 a 8,46 euro. In caso di rottura anche di questa resistenza diverrebbe probabile una estensione del rialzo verso area 9,60, 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di gennaio 2018. Resistenza intermedia a 9 euro.

Solo ripiegamenti al di sotto degli 8 euro potrebbero fare temere l'avvio di una correzione. Discese fino a 7,70 non danneggerebbero troppo la struttura rialzista, la violazione anche di quei livelli potrebbe invece allontanare le prospettive di nuovi rialzi favorendo al contrario il test del supporto a 7 euro.