Il Fisco non perdona: controlli su Pos e scontrini!

di FTA Online News pubblicato:
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Dal 30 giugno 2022 in poi, il Fisco effettuerà dei rigidi controlli incrociati sulle attività commerciali. I controlli verteranno sugli scontrini e/o fatture emesse e i pagamenti elettronici ricevuti. Entrambe le informazioni dovranno essere comunicate all'Agenzia delle Entrate che stabilirà se ci saranno o meno anomalie. Scendiamo nei dettagli.

Il Fisco non perdona: controlli su Pos e scontrini!

Il Fisco dichiara la sua guerra senza frontiere all'evasione fiscale e assicura che dal 30 giugno 2022 in poi, incrocerà i dati derivanti dai pagamenti elettronici effettuati tramite Pos e i dati risultati dai registratori di cassa delle attività. In pratica come funzionerà questo controllo incrociato?

Il Giornale.it lo aveva già anticipato in passato e lo conferma oggi: dal 30 giugno scatteranno controlli più severi e sanzioni pesanti per tutte le attività che rifiuteranno, ancora, pagamenti con bancomat e carte di credito (anche per piccole somme).

Il Pos sarà obbligatorio per ogni esercente e, anzi, diventerà il principale strumento utilizzato dal Fisco per combattere l'evasione.

Oltre a questo controllo incrociato, un'altra novità riguarda la comunicazione, da parte delle attività commerciali, dei propri incassi "giornalieri" all'Agenzia delle Entrate. Insomma, non si sfuggirà più.

Ecco che l'Agenzia potrà incrociare i dati degli incassi giornalieri con i pagamenti avvenuti tramite Pos e comprendere facilmente se gli scontrini battuti sono inferiori agli incassi ricevuti con il Pos.

Tempi duri per gli evasori fiscali: il Fisco si aggiorna e si fa più severo

Tempi sempre più duri per chi è abituato ad evadere le tasse. Con i controlli sul Pos, sugli incassi, e il conseguente incrocio dei dati, le anomalie emergeranno più facilmente, prima che diventino di enormi proporzioni il Fisco potrà intervenire.

In fondo la lotta all'evasione è uno degli obbiettivi del PNRR, del Governo e dell'Europa.

Lotta all'evasione fiscale: quale sarà il ruolo della Guardia di Finanza?

Spesso si dice che la Guardia di Finanza sia il braccio operativo del Fisco e dell'Agenzia delle Entrate, ed effettivamente è così. Sarà proprio la Guardia di Finanza che, sul campo, scoverà tutti i tentativi o i fenomeni di riciclaggio di denaro sporco e le anomalie sugli scontrini battuti rispetto agli incassi percepiti.

Il Fisco si assicurerà che queste indagini sul campo da parte dei finanzieri, avvengano nel rispetto della privacy degli esercenti.

Evasione fiscale e sanzioni: di quali somme parliamo?

Se un esercente si dovesse rifiutare, dal 30 giugno in poi, di accettare un pagamento con bancomat o carta di credito di qualsiasi importo (anche di un caffè), sarà sanzionato con una multa amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione che sarebbe dovuta avvenire e non è avvenuta a causa del rifiuto.

All'inizio il Governo Draghi aveva deciso di far entrare in vigore questa normativa stringente dal 1 gennaio 2023, in corso d'opera, però, si è deciso di anticipare di sei mesi l'avvio dei controlli.

Ogni transazione digitale sarà comunicata al Fisco

Come ci informa dettagliatamente IlSole24Ore, il Fisco chiederà e riceverà tutte le transazioni avvenute con pagamenti elettronici. In questo modo si punta a bloccare l'evasione più dure a morire, ovvero quella riguardante il non emettere scontrini, fatture e ricevute.

Le attività e gli esercenti che non si sono ancora dotati di Pos, farebbero bene a contattare al più presto la propria banca, perché sarà quest'ultima a fornire il terminale che consentirà di ricevere i pagamenti elettronici.

Le offerte ed i prezzi sono vari, e cambiano da banca a banca. Un esercente può comunque anche scegliere di noleggiare il Pos e non di acquistarlo, pagando un canone mensile.

Vogliamo ribadire un concetto: il Fisco con i controlli incrociati mira a bloccare l'evasione e non a ricevere i dati di chi acquista che non saranno interessati dalle trasmissioni. Le informazioni riguarderanno chi vende beni e servizi e saranno le loro discordanze ad avere rilevanza fiscale.

Se emergono anomalie e discordanze tra gli scontrini emessi e gli incassi riportati, interverrà l'Agenzia delle Entrate e/o la Guardia di Finanza.