Fincantieri, nuovi contratti spingono il titolo
pubblicato:Piaggio in caduta libera: stime riviste al ribasso e titolo ai minimi degli ultimi due anni
Fincantieri vola: nuovi contratti e accordo con il Qatar spingono il titolo
Buon momento per Fincantieri che ieri ha guadagnato terreno muovendosi in controtendenza con il mercato grazie alle indiscrezioni di Reuters: secondo alcune fonti italiane, il gruppo ha siglato un protocollo d'intesa con il gruppo qatariota Barzan, passaggio preliminare in vista della firma del contratto per 40 radar Omega 360. Il pre-accordo è stato raggiunto in occasione del viaggio in Italia dell'emiro del Qatar, Sheikh Tamim Bin Hamad Al Thani, che ieri ha incontrato la premier Giorgia Meloni.
Stamattina Fincantieri sale ancora in virtù dell'annuncio di due nuovi contratti con Viking per un controvalore complessivo nella forchetta 0,5-1,0 miliardi di euro. Il gruppo italiano costruirà due navi da crociera con consegna nel 2030. L'accordo prevede anche un'opzione su ulteriori quattro navi con consegne previste fra il 2031 e 2032.
L'analisi del grafico di Fincantieri mette in evidenza l'attacco alla resistenza rappresentata dal massimo di fine agosto a 5,1160 euro: una vittoria confermata in chiusura di seduta su questo riferimento favorirebbe poi un'estensione verso il top del 22/7 a 5,64. Si tratta di un riferimento determinante in ottica di breve-medio termine dato che oltre lo stesso le quotazioni si candiderebbero al ritorno sul massimo del 9 aprile a 8,06. Segnali di debolezza arriverebbero invece a seguito di discese sotto 4,89 con appoggi a 4,60 e soprattutto a 4,4020, minimo dell'11 settembre e supporto decisivo per scongiurare l'ipotesi di ritorno sui 3,7720, minimo da agosto 2016 toccato a fine giugno.
Piaggio in difficoltà, Equita rivede al ribasso le stime
Momento difficile per Piaggio che nelle prime due sedute della settimana ha fatto segnare un ribasso complessivo del 7% che ha spinto i prezzi sui minimi degli ultimi due anni. Tra i motivi del ribasso il report degli analisti di Equita nel quale sono state aggiornate le stime in vista dei risultati del terzo trimestre in uscita l'8 novembre. A loro avviso i ricavi caleranno dell'11% a/a, nonostante il confronto con un terzo trimestre 2023 particolarmente debole mentre l'EBITDA scenderà del 12% su base annuale. Riviste al ribasso anche le stime: ricavi 2024 -11% da -7,5%, EBITDA 2024-2025 -4% (4-5% sotto il consensus) dalla precedente stima e utile netto -9%. Raccomandazione "Hold" confermata ma target price ridotto del 6% a 2,80 euro.
La chiusura di ieri è stata registrata a 2,292 euro, dunque piuttosto distante dal target price di Equita ed il grafico non sembra prospettare niente di buono.
Il rischio di ulteriori cali resta elevato, per quanto nell'immediato l'ipervenduto presente sui principali oscillatori potrebbe favorire una temporanea reazione. L'impressione è che il titolo possa tornare sui livelli minimi del 2022 in area 2,05, con tappa intermedia a 2,17 circa, bottom di luglio 2022. Supporto successivo in area 1,85.
Reazioni che dovessero limitarsi al test dal basso di area 2,50, invece, resterebbero compatibili con lo scenario negativo e potrebbero anticipare nuovi cali. Oltre 2,50 primi segnali di risveglio, per quanto sarebbe poi soltanto il superamento di quota 2,60 a creare i presupposti per un recupero più duraturo anche nel medio periodo.