Fincantieri, ordine "molto importante" da Norwegian Cruise Line
pubblicato:Intesa Sanpaolo rivede al rialzo la guidance, ma sta fuori dall'M&A In Borsa il titolo in tendenza rialzista, ma servirebbero conferme sopra i 4,30 €
Seduta contrastata quella di ieri per Fincantieri dopo l'annuncio della trasformazione in ordine della lettera di intenti dello scorso aprile con Norwegian Cruise Line per la realizzazione di 4 navi da crociera. Il controvalore dell'ordine, definito "molto importante" nel comunicato, non è stato reso noto ma secondo le prime indiscrezioni si aggirerebbe attorno ai 9 miliardi di euro. Ricordiamo che al 30 settembre scorso il portafoglio ordini di Fincantieri ammontava a 40,1 miliardi.
Le azioni di Fincantieri alla prova dei 7,8 euro
Il titolo Fincantieri ha aperto gli scambi in territorio positivo toccando nuovi massimi dal 2019 prima di flettere in chiusura sotto la parità. Sul grafico daily si è dunque formata una seconda candela dal colore scuro (apertura superiore alla chiusura) in concomitanza con la resistenza a 7,80 euro, mentre sul grafico settimanale è ben più evidente come detto ostacolo sia per il momento riuscito a respingere l'assalto. Non è da escludersi che il titolo provi di nuovo, entro la fine della settimana, a mettere sotto pressione quota 7,80.
In caso di successo verrebbe inviato un segnale di forza importante, che ribadirebbe ulteriormente la possibilità di ribaltare al rialzo l'ampia fascia di oscillazione laterale degli ultimi 4 anni circa, compresa tra 3,50 e 6,50 euro.
Target potenziale a 9,50 con buone possibilità di rivedere anche area 10,00, livello toccato per l'ultima volta nel lontano marzo 2019.
Il mancato superamento di 7,80 ed il ritorno sotto 7,20 rappresenterebbero invece un primo campanello di allarme, che se ribadito dalla violazione di quota 7,10 aprirebbe al ritorno verso 6,70 e poi 6,25 euro circa.
Intesa Sanpaolo alza la guidance, gli analisti apprezzano
Intesa Sanpaolo sotto i riflettori. Il titolo ha ceduto ieri lo 0,68% a 4,223 € con una discesa che sembra motivata più da prese di profitto che da reali stimoli negativi. Intesa Sanpaolo ha chiuso il quarto trimestre 2024 con risultati leggermente superiori alle attese, grazie a una forte dinamica delle commissioni e a un costo del rischio (CoR) inferiore alle previsioni. La banca ha anche rivisto al rialzo la guidance per il 2025, indicando un utile netto atteso "ben oltre" i 9 miliardi di euro.
Nel dettaglio, i ricavi totali hanno raggiunto i 6,668 miliardi di euro, in crescita del 4% su base annua, mentre l’utile operativo si è attestato a 3,084 miliardi di euro (+6% YoY). L’utile netto è stato pari a 1,499 miliardi di euro, superando le stime di consenso.
Il principale driver della crescita è stato il forte aumento delle commissioni, che hanno raggiunto i 2,416 miliardi di euro (+14% YoY), con le investment fees in aumento del 15% su base annua. Da segnalare l’accelerazione dei flussi netti in gestione (AUM), pari a 5,1 miliardi di euro nel trimestre, rispetto agli 1,8 miliardi medi dei tre trimestri precedenti. Dal punto di vista della remunerazione agli azionisti, la banca distribuirà un dividendo residuo di 0,171 euro per azione (yield del 4%), portando il totale del DPS a 0,341 euro per azione.
È inoltre confermato il buyback da 2 miliardi di euro (circa il 2,7% della capitalizzazione di mercato), che dovrebbe partire a giugno 2025, previa autorizzazione della BCE. Sul fronte patrimoniale, il CET1 ratio si è attestato al 13,3% (pro-forma per l’impatto del buyback).
Per il 2025, Intesa prevede una crescita dei ricavi, con un contributo maggiore dalle commissioni, dall’assicurazione e dal trading, in grado di compensare il calo del margine d’interesse (NII). I costi operativi sono attesi in calo e il CoR dovrebbe rimanere contenuto. Il CET1 è previsto intorno al 13,7%, tenendo conto dell’impatto di Basilea 4 (-40 bps) e di un beneficio fiscale di 20 bps legato alle DTA.
Equita Sim ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo di Intesa Sanpaolo, portandolo a 4,9 euro (+7%) e confermando la raccomandazione "buy".
L’aggiornamento riflette una maggiore crescita delle commissioni da investimento e un net interest income più resiliente. Gli analisti stimano per il 2025-2026 un utile netto di circa 9,3 miliardi di euro e ritengono che la banca sia ben posizionata anche in un contesto di tassi meno favorevole, grazie alla sua elevata redditività (Rote oltre il 19%), alla qualità degli attivi e al modello di business diversificato.
Anche BNP Paribas Exane ha alzato il target price su Intesa Sanpaolo, portandolo da 4,5 a 4,55 euro, mantenendo la raccomandazione "neutral". Gli analisti hanno rivisto al rialzo del 4% in media le previsioni sugli utili per il 2025-2026, alla luce delle prospettive positive per la crescita del margine di interesse e della solidità della gestione dei costi.
Banca Akros ha incrementato il prezzo obiettivo da 4,3 a 4,5 euro, confermando la raccomandazione "accumulate". Le stime di Eps adjusted per il 2025 e il 2026 sono state leggermente ritoccate al rialzo.
Barclays ha aggiornato il target price a 4,6 euro (+0,1) con raccomandazione "overweight", sottolineando la solidità dei conti 2024, la tenuta delle commissioni, la riduzione dei costi e la conferma della robustezza patrimoniale.
Anche le stime di Eps per il periodo 2025-2027 sono state riviste al rialzo.
Infine, AlphaValue ha confermato la raccomandazione "add" con un prezzo obiettivo di 4,63 euro, evidenziando risultati trimestrali superiori alle attese grazie alla crescita delle commissioni e alla qualità dell'attivo. La guidance sull’utile netto 2025 è stata migliorata.
Morgan Stanley ha confermato il giudizio overweight e target price a 4,8€ dopo conti 2024 in linea con le attese e utile netto +1% sopra le stime.
Deutsche Bank ha deciso di mantenere il buy con target a 4,4€, sottolineando la solidità dei risultati anche nel Q4 e il buyback superiore alle previsioni.
Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo, ha ribadito che la banca non ha alcun interesse nell’acquisizione di Generali, confermando di aver già valutato in passato questa opportunità e di aver deciso di non perseguirla. Parlando dopo la pubblicazione dei risultati annuali, Messina ha sottolineato che Intesa preferisce concentrarsi sulla propria attività assicurativa interna piuttosto che acquisire altre società, evitando così di pagare il goodwill agli azionisti di queste ultime.
In merito all’acquisto di una quota di Generali da parte di UniCredit, il CEO ha chiarito che "non è il modo in cui Intesa opera", confermando ancora una volta la strategia della banca basata sulla crescita organica e sul rafforzamento del proprio modello di business.
Infine, Messina ha espresso la sua visione sulla governance aziendale, affermando che la presenza di azionisti miliardari non è necessariamente un elemento negativo, pur ribadendo la sua preferenza per il modello di "public company".
Intesa Sanpaolo ribadisce con forza la sua posizione di totale estraneità alle operazioni di M&A, sia in Italia che all’estero.
Durante la conference call sui risultati 2024, il CEO Carlo Messina ha escluso qualsiasi coinvolgimento della banca nelle aggregazioni in corso nel settore, sottolineando che il focus di Intesa rimane sulla crescita organica e sulla generazione interna di capitale.
"Stiamo molto lontani da questa confusione", ha dichiarato Messina, evidenziando anche le ragioni Antitrust che renderebbero complesso qualsiasi coinvolgimento in operazioni di fusione o acquisizione.
La strategia di Intesa è chiara: nessuna operazione né in Italia né in Europa, nessun acquisto di quote di minoranza, e un impegno costante nel rafforzare la redditività attraverso un modello di business solido e a basso assorbimento di capitale. "Comprare quote di minoranza è un modo pazzo di lavorare sulla creazione di valore", ha aggiunto Messina, escludendo anche eventuali operazioni simili a quelle intraprese da Unicredit su Generali.
Nonostante le manovre di consolidamento nel settore, Messina non vede alcuna minaccia per Intesa Sanpaolo: la banca è sufficientemente grande e strutturata per non subire impatti significativi da eventuali fusioni tra competitor. Inoltre, il gruppo continuerà a generare capitale in eccesso e a distribuire valore agli azionisti attraverso dividendi elevati e buyback, mantenendo un payout significativo anno dopo anno.
A livello personale, Messina ha infine ribadito la sua volontà di restare alla guida della banca nel medio-lungo termine, sottolineando la soddisfazione degli azionisti per i risultati ottenuti e la solidità del percorso intrapreso da Intesa Sanpaolo.
Intesa, quadro grafico chiaramente rialzista
L'analisi tecnica del titolo Intesa Sanpaolo mostra un andamento chiaramente rialzista dai minimi di metà 2022, supportato dalla teoria delle onde di Elliott. Il titolo ha seguito una struttura impulsiva ben definita, con quattro onde già completate e la quinta onda attualmente in fase di sviluppo, o potenzialmente in via di completamento.
Dal punto di vista dei target, il primo obiettivo dell'onda 5, situato intorno ai 4,20€, è stato già raggiunto e sta frenando la crescita dei prezzi. Se la spinta rialzista dovesse continuare, con la rottura decisa di area 4,30, il prossimo livello chiave da monitorare sarebbe 4,80€, un obiettivo che coincide con una tipica estensione dell'onda 5.
L'onda 3, fino al massimo di luglio 2024, ha rispettato le proporzioni classiche della teoria di Elliott, risultando circa 1,618 volte l'onda 1, terminata a marzo 2023, un segnale di forza del trend rialzista.
Questo tipo di estensione suggerisce che il movimento attuale potrebbe avere ancora margine di crescita, ma solo alla rottura di 4,30.
In caso contrario rischio di avvio di una correzione di tutto il rialzo dai minimi del 2022. Tuttavia, è fondamentale monitorare i livelli di supporto.
In caso di correzione, un primo livello critico si trova a 4,10, poi, sotto quei livelli, nell'area compresa tra 3,80€ e 3,90€.
Una rottura di questa zona potrebbe segnalare una debolezza nel trend e aprire la strada a ribassi più profondi, verso i 3,50 euro, dove i prezzi hanno lasciato aperto un gap lo scorso agosto.
Nel complesso, l’impostazione tecnica rimane positiva, ma per confermare il prossimo obiettivo a 4,80€ sarà essenziale la tenuta dei supporti e una conferma sopra i 4,30€.