Fallimento della Silicon Valley Bank scuote i mercati: Unicredit perde il 9,01%
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La notizia del fallimento della Silicon Valley Bank, istituto finanziario americano, ha causato un effetto domino sui mercati, con vendite massicce su tutte le banche quotate, in particolare su quelle del Ftse Mib, che ha perso circa il 4% alla fine della giornata. Unicredit ha ceduto il 9,01% a 16,942 euro dopo avere oscillato tra 16,762 e 18,64 euro. Gli analisti sono divisi sul possibile impatto della situazione della Svb sull'intero sistema finanziario, con alcuni che ritengono che la crisi possa essere circoscritta e altri che temono il rischio di contagio sistemico.
La Federal Reserve, il Dipartimento del Tesoro e la Federal Deposit Insurance Corporation si sono uniti per proteggere il sistema bancario. Hanno annunciato che tutti i clienti della Silicon Valley Bank possono ritirare i propri soldi, indipendentemente dall'ammontare depositato. Il presidente Joe Biden ha rassicurato il pubblico che il sistema bancario è sicuro e che non ci saranno perdite a carico dei contribuenti, e intende spingere per regolamentazioni bancarie più severe.
Per quanto riguarda l'Europa, Moody's Investors Service ha affermato che è improbabile che le banche europee siano costrette a liquidare i loro portafogli obbligazionari come ha fatto Silicon Valley Bank. Unicredit ha completato con la violazione del minimo del 22 febbraio a 17,82 il "doppio massimo" disegnato in area 19,75 dal 20 febbraio. Il target della figura, ottenuto proiettandone l'ampiezza verso il basso dal punto di rottura della sua base, si colloca a 15,85 euro, non distante da un altro supporto critico, il lato inferiore dal gap rialzista del 31 gennaio a 16,17 euro. Solo discese al di sotto di area 15,85 farebbero temere l'avvio di una correzione estesa di tutto il rialzo in atto dai minimi dello scorso luglio.
AM - www.ftaonline.com