ENEL, utile in crescita del 38% e conferma della guidance, ma il titolo flette
pubblicato:Bper in rialzo dopo i risultati trimestrali,
Enel ancora in calo nonostante utili in crescita del 38% e conferma della guidance
Terzo ribasso consecutivo ieri per Enel che ha ceduto l'1,75% scendendo a 6,6960 euro. Anche stamane, durante i primi scambi, il titolo segna un -0,37%
Il titolo è apparso debole negli ultimi giorni dopo la presentazione dei risultati relativi ai primi nove mesi del 2024, che hanno evidenziato ricavi in calo del 17,1% su base annuale a 57,6 miliardi, EBITDA a 18,6 miliardi (+22,2%), EBITDA ordinario a 17,5 miliardi (+6,5%), risultato netto a 5,87 miliardi (+38%), risultato netto ordinario a 5,846 miliardi (+16,2% a/a).
Indebitamento finanziario netto in calo a 58,2 miliardi di euro rispetto ai 60,2 miliardi di fine 2023.
Il management del gruppo ha inoltre confermato la guidance 2024 che prevede un EBITDA ordinario a 22,1-22,8 miliardi e un utile netto ordinario a 6,6-6,8 miliardi, leggermente sotto il consensus posto a 21,95-23,20 e 6,61-7,35 rispettivamente.
L'acconto sul dividendo relativo all'anno 2024 sarà pari a 0,215 euro per azione e andrà in pagamento dal 25 gennaio 2025; il prossimo 18 novembre è inoltre prevista la presentazione del nuovo Piano Strategico di Enel per il periodo 2025-2027, durante la quale verrà indicato il dividendo complessivo 2024.
Graficamente il titolo si trova in una posizione piuttosto scomoda, con i prezzi che stanno mettendo pressione alla linea che sale dal minimo di aprile, riferimento attualmente poco sotto 6,70. La violazione di area 6,65 potrebbe segnalare l'avvio di una nuova fase ribassista verso area 6,30, dove transita un'altra linea di supporto determinante di medio periodo. Fino a che area 6,65 tiene potrebbe comunque realizzarsi un rimbalzo che oltre 6,80 euro si spinga almeno fino a 7,05/7,10 euro. Soltanto oltre 7,10 verrebbero generati segnali di distensione più credibili.
Bper in rally dopo i dati
Deciso rialzo ieri per Bper. Il titolo ha guadagnato il 4,77% a 5,976 euro dopo avere oscillato tra 5,754 e 5,998 euro. Stamane il titolo ripiega con un -1,61%
Bper Banca ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto di 1,11 miliardi di euro, in crescita del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
La banca ha confermato la guidance annuale, ma ha rivisto al rialzo la previsione sul proprio principale coefficiente patrimoniale, il CET1 ratio, stimandolo ora intorno al 15% per il 2024, rispetto alla precedente indicazione di oltre il 14,5% presentata nel Piano industriale.
Il margine di interesse è aumentato del 6% a 2,52 miliardi di euro, sostenuto dall’incremento dei volumi e dall’andamento positivo dei tassi d’interesse, mentre le commissioni nette sono cresciute del 3,5%, raggiungendo 1,5 miliardi di euro.
Sul piano patrimoniale, il Total Capital Ratio è salito al 20,3% dal 18,1% di fine 2023, mentre il CET1 ratio ha raggiunto il 15,8%, rispetto al 14,5% di fine 2023. Nel piano industriale al 2027, presentato da Bper lo scorso mese, la banca punta sulla crescita della remunerazione agli azionisti, con un target di payout medio al 75%, un significativo aumento rispetto al livello attuale, che è poco sotto il 30% nel 2023.
Durante la conference call con gli analisti per la presentazione dei risultati, l'amministratore delegato Gianni Franco Papa ha comunicato di aver accantonato, alla fine del terzo trimestre, un dividendo pari al 64% dell'utile netto adjusted e al 62,5% dell'utile "stated."
L'AD ha aggiunto: "Vedremo come andrà il quarto trimestre, ma questa è l'indicazione per il dividendo dell'anno."
Nonostante i 1,1 miliardi già registrati al terzo trimestre, Papa ha confermato la guidance su un utile netto per il 2024 intorno a 1,3 miliardi, ricordando che l’ultimo trimestre dell'anno tende a includere un aumento dei costi.
Riguardo alla possibilità di una strategia simile a quella intrapresa da Banco BPM con l'OPA su Anima, finalizzata alla creazione di un conglomerato bancario specializzato in assicurazioni e asset management, Papa ha chiarito che Bper non è nella posizione per un'iniziativa simile.
Ha sottolineato la forza della partnership con Unipol, partner strategico, e la presenza di Bper nella joint venture Arca Vita, affermando che: "Non vedo perché dovremmo comprare una piccola compagnia assicurativa. Abbiamo una forte partnership con una delle più grandi compagnie assicurative in Italia e siamo soddisfatti di questa situazione".
Secondo gli analisti di Jefferies, Bper ha superato le attese sull'utile netto del 6%, grazie a trend principali migliori del previsto. Tuttavia, le entrate da commissioni sono risultate inferiori alle aspettative, registrando un calo del 2%. Jefferies ha mantenuto il rating "buy" su Bper, con un target price invariato di 7 euro per azione. Il titolo ha superato con la chiusura di ieri a 5,976 euro il massimo del 14 ottobre a 5,964 euro. I prezzi stanno premendo contro la resistenza critica di 6,00, massimo dell'aprile del 2014. Oltre quei livelli (ma meglio attendere almeno una chiusura di seduta oltre l'ostacolo per conferma) il target si sposterebbe in area 7 euro almeno. Solo discese al di sotto di 5,80 potrebbero fare temere un ripensamento da parte del mercato, rischio in quel caso di test del supporto critico a 5,50. Sostegno sottostante a 5,10 euro.