Danieli su nuovi minimi dopo un semestre con ricavi in crescita, ma un utile in calo
pubblicato:Ariston Holding: dati in calo e riduzione della guidance, pesa anche la geopolitica, ma l'azione va in rally
Danieli su nuovi minimi dopo ricavi in crescita e utile in calo
Danieli & C ha toccato ieri nuovi minimi da inizio anno a 26,60 euro prima di reagire nel corso della seduta e risalire fino ai 27,85 euro della chiusura (-2,28%).
Il gruppo ha comunicato i dati relativi alla chiusura dell'esercizio 2023-224 al 30 giugno, con ricavi in rialzo del 6% a 4,35 miliardi di euro, EBITDA a 391,2 milioni (-8%), utile netto -1% a 241 milioni.
Il portafoglio ordini si attesta a 5,75 miliardi di euro da 6,2 miliardi.
I risultati sono però inferiori alle attese degli analisti. Il management prevede per il periodo 2024-2025 ricavi a 4,0-4,2 miliardi, EBITDA a 380-420 milioni e portafoglio ordini a 6,0-6,2 miliardi.
Il titolo ha ritracciato, a 27,60 euro, il 61,8% del rialzo partito a luglio 2023 disegnando ieri una candela "hammer" sul grafico giornaliero.
Il trend ribassista di fondo appare ancora solido, ma la comparsa del "martello" sul grafico daily lascia aperto uno spiraglio affinchè nel breve possa concretizzarsi un rimbalzo. I prezzi dovranno però spingersi fin sopra ai massimi di ieri a quota 28,35 per inviare un nuovo segnale in tal senso, circostanza che aprirebbe al ritorno in area 29,60/30,00 euro.
Oltre tali riferimenti possibile un ulteriore apprezzamento fino a 31,80/32,00 euro. Prezzi al di sotto di 27,30 oggi in chiusura di seduta, e dunque anche di ottava, rappresenterebbero invece un ulteriore segnale di debolezza che rischierebbe di anticipare il successivo test a 25,50 euro. Supporti successivi a 24,50 e 22,30 euro circa.
Ariston in rally nonostante la riduzione dei target degli analisti
Molto bene ieri Ariston Holding. Il titolo ha guadagnato il 7,64% a 4,426 euro dopo avere oscillato tra 4,15 e 4,516 euro.
Ariston è scattato in avanti nonostante i report di HSBC (target ridotto da 6,60 a 5,70 euro) e Morgan Stanley (da 3,80 a 3,70).
Nel secondo trimestre del 2024, Ariston Holding ha registrato ricavi netti pari a 621 milioni di euro, segnando un calo del 19% su base annua. La debolezza dei mercati, soprattutto quello del riscaldamento (Heating) europeo, e l'effetto di un significativo destoccaggio hanno influito negativamente. Anche il deconsolidamento di Ariston Thermo Russia, avvenuto a seguito di un decreto presidenziale firmato da Vladimir Putin ad aprile 2024, ha contribuito alla flessione dei ricavi.
L'utile operativo rettificato (Ebit adjusted) è sceso del 66% su base annua, attestandosi a 27 milioni di euro. Questo risultato riflette non solo la contrazione dei ricavi, ma anche una leva operativa sfavorevole, un mix geografico penalizzante e la pressione inflazionistica sui costi del lavoro.
Inoltre, l'utile netto sarà ulteriormente condizionato dalle svalutazioni legate al deconsolidamento della filiale russa.
Di conseguenza, Ariston Holding ha rivisto al ribasso la guidance per l'intero 2024. I ricavi consolidati potrebbero ridursi tra il 12% e il 15%, mentre il margine operativo rettificato (Ebit adjusted) è previsto attorno al 6%, rispetto alla stima precedente compresa tra il 9,4% e il 10%.
Nonostante le difficoltà, il management è impegnato a mitigare l'impatto della riduzione della domanda nel 2024, con l'obiettivo di prepararsi alla ripresa prevista per il 2025 e nel medio termine.
Il titolo ha disegnato un testa spalle rialzista a partire dal minimo del 2 luglio. La linea che delimita la figura (la neckline) è quella che unisce il massimo del 18 luglio e quello del 27 agosto e transita a 4,38 euro circa. La rottura della resistenza per adesso è stata solo marginale, tuttavia se i prezzi dovessero consolidare al di sopra di questo livello di resistenza diverrebbe probabile il raggiungimento del target del testa spalle, posto a 5,30 euro circa.
Nel breve termine prima resistenza a 4,65 euro, poi a 5 euro. Solo discese al di sotto di 4,20 metterebbero in discussione le prospettive rialziste facendo invece temere il test del minimo del 10 settembre (minimo della seconda spalla). Alla violazione di quel supporto diverrebbe probabile una discesa verso i 3,40 euro.