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Cripto green: quando il virtuale crea sostenibilità

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Quello delle criptovalute è un argomento stimolante e allo stesso tempo complicato. Se poi guardiamo il tutto con gli occhi della sostenibilità ambientale, allora le cose diventano ancora più interessanti. Coniugare tutti gli aspetti si può: serve anche l'attenzione da parte degli investitori.

Cripto green: quando il virtuale crea sostenibilità

Criptovalute: la sostenibilità è possibile? 

Il mondo delle criptovalute è di certo attraente ed appetibile sia a livello di semplice curiosità che di operatività vera e propria. 

Certo, negli ultimi dodici/quindici mesi, di cose ne sono successe. E non poche. 

Oltre alle perplessità e alle criticità che il settore porta con sé, è interessante valutare anche l’impatto ambientale, ovvero la sostenibilità dello stesso. 

L’operatività e la gestione del sistema cripto, infatti, necessitano di un quantitativo di energia estremamente elevato. 

Quantitativi elevati di energia determinano un impatto ambientale inquinante per le emissioni di CO2 in grande quantità. 

Con la crisi energetica originata dal conflitto tra Russia e Ucraina, proprio i costi inerenti alle strutture necessarie per la blockchain sono moltiplicati in maniera esponenziale.

Da qui, la crisi se non il fallimento di società che si occupavano del mining. 

Da un punto di vista della sostenibilità, quindi, si può e si è fatto qualcosa?

Ovvero, è possibile dare alle criptovalute una connotazione “green”? 

Criptovalute: alcuni esempi di sostenibilità 

Come già evidenziato, l’attività di mining, necessita di un ingente quantitativo di energia. 

Se il primo passo può essere quello di utilizzare fonti rinnovabili, possiamo dire di essere nella giusta direzione, ma questa singola azione, da sola, ancora non è sufficiente a ridurre l’effetto inquinante. 

Occorre che si abbinino altre qualità, altre condizioni che rendano il mondo delle criptovalute decisamente sostenibile. 

Sono nati quindi dei progetti decisamente interessanti in grado di creare un connubio strategico tra il mondo delle valute digitali e quello reale che sta cercando di impedire la morte del Pianeta. 

Sono state ad esempio create delle crypto che prevedono un meccanismo di guadagno legate ad azioni e pratiche sostenibili.

In poche parole: attraverso comportamenti rispettosi dell’ambiente, si guadagnano bonus o ricompense crypto.  

Un esempio può essere quello del riciclaggio per il quale l’utente viene ricompensato dopo che ha scannerizzato e caricato sull’app la sua buona azione ecologica. 

Ci sono poi i progetti collegati al possesso di auto elettriche che permettono ai possessori di accumulare bonus che possono essere utilizzati per il pagamento delle ricariche dei loro veicoli

Impatto Carbon Footprint?

Migliori sono i comportamenti messi in atto dall’utente, minore l’impatto carbon footprint sul pianeta, maggiori le ricompense in token inerenti alla criptovaluta posseduta. 

Criptovalute: anche il bitcoin è sostenibile? 

La sostenibilità è già presente nel mondo dei Bitcoin

Ad esempio, la Norvegia, nonostante le ridotte dimensioni e popolazione, è stata scelta per l’attività di mining per il costo energetico relativamente più abbordabile. 

Perché? 

Nel Paese nordico, quasi il 90% dell’energia utile al funzionamento dell’apparato gestionale deriva da centrali idroelettriche mentre il restante 10% da centrali eoliche. 

Anche gli Stati Uniti hanno ridotto sensibilmente le emissioni nocive per l’ambiente in relazione al mining. 

Per l’investitore attento alle problematiche ambientali, c’è la possibilità di rivolgersi ai fondi e agli etf ESG.

Che cosa sono? 

Sono strumenti finanziari che investono seguendo i cardini e i dettami della sostenibilità.

Nel momento in cui si opta per un fondo piuttosto che un etf che segue questi parametri, si attua una scelta di consapevolezza anche nell’investimento dei propri risparmi. 

 

 

 

  

 

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