Credem vola alto, trimestrale da record e target price in crescita
pubblicato:Unicredit, trimestrale positiva offuscata dalle incertezze economiche
Credem in rialzo dopo la trimestrale
Accelera al rialzo Credem che nella seduta di ieri ha fatto registrare un progresso superiore ai 5 punti percentuali. Il gruppo bancario emiliano ha di recente presentato una buona trimestrale, che ha evidenziato un margine di intermediazione a 1.509,6 milioni di euro (+7,2% a/a) ed un utile netto consolidato a 485,9 milioni (+10,7% a/a).
Bassa l'incidenza dei crediti problematici, pari all’1,91% dei prestiti, rispetto al 2,67% medio delle banche italiane e al 2,30% medio delle banche europee.
I risultati confermano l’efficacia del modello di business basato su una forte diversificazione delle fonti di ricavo e la capacità di generare valore e benessere sostenibili nel tempo per i clienti, le persone, gli azionisti e la collettività.
I positivi dati trimestrali hanno spinto i broker ad alzare il target sul titolo: Equita ha confermato la raccomandzione "Buy" con target price incrementato del 2% a 12,70 euro, mentre Intesa Sanpaolo lo ha alzato da 12,00 a 12,70 euro confermando anch'essa la raccomandazione "Buy".
Da segnalare inoltre che nei giorni precedenti anche Fitch aveva migliorato a "Positivo" da "stabile" l'outlook su Credem.
Graficamente con il rialzo di ieri i prezzi si sono spinti sulla parte superiore del range laterale che ha caratterizzato gli ultimi due mesi di scambi, intervallo compreso tra 9,80 e 10,55 circa. Il tentativo di oltrepassare la resistenza a 10,55 euro è per il momento fallito, nonostante il picco massimo di ieri a 10,76 euro, cui è seguita la flessione in chiusura proprio in area 10,55.
Il superamento di 10,55 in chiusura di seduta, e meglio ancora di ottava, rappresenterebbe una importante conferma per il trend rialzista di lungo periodo, che proietterebbe obiettivi inizialmente a 11,20 e poi nei dintorni di 11,70 euro.
Sotto 10,30 invece rischio di un nuovo riavvicinamento alla base del range a 9,80 circa, con primo target a 10,00 euro, gap up lasciato aperto in avvio della seduta di ieri. Area 9,70/9,80 rappresenta un supporto strategico nello scenario di medio lungo periodo del titolo.
Unicredit, trimestrale e guidance in crescita, ma pesa il sentiment dei mercati
Debole Unicredit dopo la rielezione di Trump. Il titolo ha ceduto il 5,31% a 40,565 euro dopo avere oscillato tra 40,46 e 44,185 euro. Il settoriale EURO STOXX Banks ha lasciato sul terreno il 3,05% a 144,76 euro dopo essersi mosso tra 144,20 e 150,27.
A pesare sull'intero comparto banche è il timore che l'amministrazione Trump possa mettere in atto misure protezionistiche che potrebbero danneggiare la crescita economica dell'area euro.
Del resto l'Eurozona ha già avviato il quarto trimestre del 2024 in una situazione di stagnazione economica, con il Pmi composito a ottobre stabile a 50 punti, segnalando un'assenza di crescita rispetto al mese precedente. Sebbene il dato sia migliorato rispetto ai 49,6 di settembre, rimane al di sotto della media storica di 52,5.
La contrazione economica in Germania e Francia, le principali economie del blocco, ha bilanciato le espansioni in altri Paesi, riflettendo una dinamica complessiva ancora fragile e poco omogenea all'interno della zona euro. Unicredit ha reso noti i dati trimestrali, incoraggianti, ma passati in secondo piano rispetto al rischio di un cambiamento di rotta dell'economia del Vecchio continente.
UniCredit ha riportato il quindicesimo trimestre consecutivo di crescita, con un utile netto di 2,5 miliardi di euro, in aumento dell'8,2% su base annua ma in calo del 6,2% rispetto al trimestre precedente.
Visti i risultati solidi, la banca ha alzato la previsione di utile per il 2024, ora stimato oltre i 9 miliardi di euro e vicino ai 10 miliardi al netto di investimenti significativi.
L'amministratore delegato Andrea Orcel ha inoltre dichiarato che UniCredit deciderà "entro un anno" sulla permanenza nell'operazione Commerzbank, riflettendo sulla necessità di scegliere tra restare o uscire come investitore.
Gli analisti di Citi ed Equita Sim hanno confermato la loro raccomandazione "buy" su UniCredit, con target price rispettivamente di 42 e 45 euro, in seguito ai risultati del terzo trimestre.
UniCredit ha superato le aspettative con ricavi superiori del 4% e costi inferiori del 2% rispetto alle stime di consenso. Equita evidenzia inoltre una sorpresa positiva riguardo al coefficiente CET1, che, grazie alla forte generazione di capitale e alla gestione ottimizzata degli RWA, risulta più alto del previsto.
Questo risultato è stato ottenuto nonostante gli investimenti strategici del trimestre, come le acquisizioni di Alpha Bank Romania e Aion/Vodeno.
La candela ribassista disegnata mercoledì da Unicredit ha incorportato, invertendone il segno, le tre precedenti. I prezzi sono scesi al di sotto della trend line rialzista disegnata dal minimo di agosto, passante a 41,15 euro.
Se le quotazioni rimarranno al di sotto di questo supporto diverrà molto probabile l'avvio di una correzione del rialzo intrapreso dai minimi di agosto.
Primo supporto a 37,80 euro, media mobile esponenziale a 100 giorni, poi a 35,17 euro, base del gap del 16 agosto. Solo oltre area 42,50 le indicazioni negative emerse mercoledì verrebbero messe in discussione, possibile in quel caso un nuovo test del massimo di quota 44,185 euro.