BTP Più, buon titolo, ma non dite che si esclude dall’Isee
pubblicato:Mancano ancora le modifiche del regolamento, quindi lo “scudo” fino a 50 mila euro di BTP non è ancora valido. Per il resto rimborso anticipato e cedola step-up con i nuovi rendimenti forniscono una buona performance
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Il BTP Più può essere un buon investimento, cedola interessante, possibilità di rimborso anticipato, cedola step up, tante caratteristiche utili, ma non è vero che si possa escludere dal conto dell’ISEE, almeno non ancora.
Infatti se la legge di bilancio per il 2024 (legge 30 dicembre 2023, n. 213 all’articolo 1, comma 183) ha escluso i titoli di Stato ed altri prodotti finanziari garantiti dello Stato (dai BOT ai BTP ai CTS per esempio), fino ad un limite massimo di 50.000 euro complessivi, dal calcolo dell’indicatore ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), mancano ancora le modifiche normative che rendano davvero efficace questa opportunità per i cittadini.
Lo ha chiarito in particolare il Ministero del Lavoro a una richiesta specifica dell’INPS: servono ancora le modifiche al regolamento che disciplina l’ISEE (il DPCM n. 159 del 2013). Succedeva un anno fa, ma il quadro non è cambiato. Il DPCM del 2013 computa ancora nell'ISEE tutti i titoli di Stato, senza "scudi" fino al 50.000 euro pure indicati dalla legge di bilancio 2024.
Nelle more delle modifiche al citato regolamento – non ancora a oggi intervenute - resta pertanto immutata la disciplina ISEE relativa al patrimonio mobiliare, con la conseguenza, a partire da gennaio 2024, nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) sarà ancora obbligatorio indicare tutti i rapporti finanziari indicati all'articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159 e posseduti al 31 dicembre 2022 dai soggetti appartenenti al nucleo familiare. Il quadro in pratica a un anno non è ancora cambiato, quindi il beneficio fiscale non è ancora attivo per i cittadini.
Ma passiamo al BTP Più, cos’è?
E’ un nuovo tipo di BTP Valore, quindi un titolo di Stato Italiano dedicato ai piccoli risparmiatori al dettaglio.
Si tratta di un titolo che prevede un taglio minimo di 1.000 euro (l’investimento minimo permesso) che incorpora una novità, il possibile rimborso anticipato.
I BTP Più si potranno sottoscrivere dal 17 al 21 febbraio in emissione, quindi al collocamento, il periodo più favorevole perché privo di commissioni a carico degli investitori per l’adesione.
I titoli hanno una durata di 8 anni, ma presentano la significativa novità della possibilità di un rimborso anticipato al quarto anno alla pari. In questo caso quindi chi abbia comprato 1.000 euro di BTP Più potrà chiedere indietro i 1.000 euro, ossia l’intero valore nominale sottoscritto, e tenersi le cedole, ossia gli interessi, nel frattempo pagati dal titolo.
Ovviamente questa possibilità è utile solo nel caso il prezzo del titolo scenda sotto quota 100 (ossia sotto il 100% del valore nominale, quindi i 1.000 euro).
Per il resto il BTP Più condivide i vantaggi degli altri titoli di Stato, a partire dalla fiscalità di vantaggio, ossia da tasse sulle cedole del 12,5% contro il 26% che si paga su dividendi di azioni o plusvalenze finanziarie per esempio.
BTP: tassi d’interesse ufficiali
La novità di oggi è però la pubblicazione dei tassi d’interesse ufficiali.
Sono al 2,80% per i primi 4 anni. Quindi il calcolo è semplice, fanno 28 euro l’anno lordi nei primi quattro anni. Togliendo le tasse del 12,5% fanno 24,5 euro in realtà e, poiché un’altra caratteristica di questo BTP Più è che le cedole vengono pagate ogni tre mesi, in totale chi abbia investito mille euro si troverà in conto 6,125 euro netti ogni tre mesi.
Le cose si fanno più interessanti per chi terrà il titolo fino alla scadenza. Il rendimento sale infatti al 3,6% nei quattro anni successivi (cedola step-up).
Significa che ogni tre mesi si ottengono 7,875 euro netti in conto per ogni mille euro investiti nel BTP Più.
Facendo due somme alla fine degli 8 anni si ottengono 256 euro lordi, pari a 224 euro netti, ossia un rendimento cumulato del 22,4% netto sui mille euro investiti.
Non male.