Introduzione al Bitcoin: cos’è e come funziona
pubblicato:Nel giro di poco meno di quindici anni, il Bitcoin ne ha fatta di strada ed ha iniziato a prendersi la scena. Per qualcuno è un demone, per altri una divinità: forse la soluzione sta semplicemente nel mezzo, a patto di comprenderne pregi e difetti.
Bitcoin: cenni storici
Delle criptovalute e del Bitcoin in particolare, si sente ormai parlare quotidianamente.
Si sa che è una moneta virtuale, se ne conosce magari la quotazione ma non tutti, sicuramente, sono informati in merito alla sua storia.
Qualche cenno, quindi, può risultare interessante.
La nascita del Bitcoin viene fatta risalire a poco meno di quindici anni fa. Non si sa molto di ciò che è accaduto in precedenza, anche perché, a quanto pare, nessuno sa chi sia (o siano) il padre fondatore, ovvero Satoshi Nakamoto.
Dietro questo pseudonimo potrebbe nascondersi un singolo hacker ma anche un gruppo di persone.
Il protocollo Bitcoin, quindi, è nato ufficialmente il 31 ottobre del 2008 mentre, appena qualche giorno dopo, ovvero il 16 novembre 2008 per la precisione, lo stesso Nakamoto avrebbe rilasciato il primo codice.
Il 3 gennaio 2009, invece, è una data storica per il mondo delle criptovalute in quanto segna il primo “mining” della blockchain con il conio dei primi 50 BTC.
La seconda data da ricordare è quella del 22 maggio 2010, giorno nel quale ha avuto luogo il primo pagamento di un bene materiale attraverso il Bitcoin: nello specifico, 10.000 BTC furono utilizzati per il pagamento di due pizze.
Bitcoin: cos’è
Dopo aver brevemente illustrato la storia, è utile concentrarsi sull’aspetto più pratico, ovvero su cosa sia il Bitcoin e quali sono le motivazioni per cui è stato creato.
L’aspetto fondamentale è quello di essere una moneta virtuale a differenza di quella materiale e cartacea che viene quotidianamente utilizzata nelle transazioni commerciali.
Si potrebbe evidenziare come, anche le carte di credito e debito siano strumenti virtuali in quanto operano senza il materiale scambio di moneta. Giusta osservazione: rispetto al Bitcoin, emerge quindi la seconda differenza.
Dietro la moneta che utilizziamo ogni giorno c’è la Banca Centrale. Dietro al Bitcoin, non c’è alcuna banca invece.
Questo è uno dei motivi cardine per i quali è nato il BTC: uno strumento indipendente, non manovrabile e manipolabile a monte dal sistema finanziario e dalle Banche.
Era infatti stato creato come alternativa alla classica moneta da conio, uno strumento che, nell’ottica di qualche anno, potesse affiancare e poi magari sostituire il tradizionale sistema gestito dalle Banche centrali.
Un altro aspetto essenziale è che, il Bitcoin, non è presente in misura illimitata ma, raggiunto un certo livello di disponibilità (21 milioni), non è possibile generarne altri.
Bitcoin: come funziona
Il sistema del Bitcoin, si basa sostanzialmente su due fattori: una rete di pc, o cosiddetti nodi e la blockchain, ovvero un sistema di scambi crittografati al fine di garantire la massima sicurezza.
Per il funzionamento di questo sistema, occorrono centri appositi in cui le macchine possano garantire la piena operatività in modo costante: questo ha provocato serie problematiche soprattutto lo scorso anno quando, l’incremento esorbitante del costo dell’energia, ha fatto lievitare i costi dei centri di mining.
Da un punto di vista operativo, invece, come si fa ad acquistare un BTC?
Occorre, per prima cosa, aprire un conto virtuale che possa consentire l’operatività di acquisto e vendita.
Il conto, ovviamente, può essere alimentato tramite bonifici, carte di credito e via dicendo. Vi sono diverse piattaforme che permettono l’operatività in criptovalute e BTC nello specifico.
Ci sono differenti opzioni e costi, la cui valutazione, spetta al singolo individuo.
Quasi tutte le piattaforme hanno la versione “demo” che permette non solo di fare pratica, ma anche di seguire l’operatività di persone esperte, al fine di comprenderne meglio modi, tempi e significati.
Bitcoin: l’evoluzione del prezzo
Quale è stata l’evoluzione del prezzo del BTC?
Il primo prezzo fatto segnare dal BTC risale al 2010 ed è stati all’incirca pari a 0,06$.
Il suo massimo valore, invece, il BTC lo ha raggiunto un paio di anni fa, ed è stato di poco inferiore ai 69.000$.
Come si può vedere, quindi, nel giro di nemmeno quindici anni, il valore ha avuto un incremento davvero esplosivo, ovviamente passando attraverso periodi di alti e bassi.
Oggi, la quotazione del BTC si aggira intorno ai 27/29000$, più o meno mediamente.
Cosa significa tutto questo? Che si tratta di uno strumento estremamente volatile, le cui oscillazioni di prezzo non sono per tutti.
Come si evince, infatti, se da una parte il BTC può essere molto allettante (in termini di possibile remunerazione), dall’altra, si deve tenere in considerazione il rischio che ci si va ad accollare.
Rischio che, è decisamente da non sottovalutare.
Bitcoin: le perplessità degli ultimi mesi
Quello che è successo negli ultimi mesi, è sotto gli occhi di tutti.
Dal fallimento di alcune piattaforme di primaria importanza nello scambio ed operatività del BTC, a quello della SVB, sempre collegata al mondo delle criptovalute.
Al di là delle oscillazioni del valore del singolo BTC, ciò che ha destato maggiore preoccupazione, è stata la carenza di trasparenza di un sistema, nato appunto quale alternativa ad un mondo (quello gestito dalle banche centrali) etichettato come oscuro e tirannico.
Il BTC è nato con l’etichetta di libertà, di indipendenza, oltre a trasparenza: il venir meno di queste caratteristiche, non ha giovato sicuramente ad un mondo, quello delle valute virtuali, che voleva costituire una alternativa forte al sistema definito corrotto del mondo reale.
Tutto da buttare quindi?
Assolutamente no, perché, nonostante tutte le ferite subite, il leone pare ruggire più che mai.