Banco BPM ripiega dopo l'allungo di lunedì, la situazione

di FTA Online News pubblicato:
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Diasorin, il neutral di Ubs vale un potenziale upside dell'8%

Banco BPM ripiega dopo l'allungo di lunedì, la situazione

Banco BPM ripiega dopo l'allungo, Credit Agricole all'attenzione

Seduta di ripiegamento ieri per Banco BPM. Il titolo ha ceduto l'1,08% a 6,932 euro dopo avere oscillato tra 6,906 e 7,128 euro. Il titolo era reduce dall'allungo di lunedì scorso e stamane in avvio viaggia poco sopra il riferimento.

Riassunto dell’attuale situazione tra Banco BPM e Unicredit


Il Credit Agricole, principale azionista di Banco BPM, con il 9,18%, avrebbe ampliato la sua posizione fino al 19% tramite un equity swap, consolidando ulteriormente la sua influenza strategica.


L’OPS (offerta pubblica di scambio) volontaria di UniCredit su Banco BPM è stata comunicata al governo, ma senza un preventivo accordo con l’esecutivo.

Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato che la mossa sarà esaminata alla luce del golden power.

UniCredit, se l'OPS avesse successo, assisterebbe al riequilibrio delle esposizioni con una maggiore enfasi sul mercato italiano, che rappresenterebbe il 56% dei ricavi (rispetto all'attuale 46%).

Si assisterebbe tuttavia a una riduzione della diversificazione geografica: la dipendenza dall'Italia potrebbe aumentare i costi di finanziamento qualora il rischio sovrano italiano dovesse crescere.

Prospettive e Riserve

L'operazione offre potenzialità di sinergie e rafforzamento della competitività nazionale, ma la mancanza di un premio significativo per gli azionisti di Banco BPM rappresenta un ostacolo.

Inoltre, la maggiore concentrazione sul mercato italiano potrebbe esporre UniCredit a rischi macroeconomici legati al contesto locale.

L'offerta di UniCredit su Banco BPM è vista come una mossa strategica per consolidare il mercato italiano, con analisti prevalentemente favorevoli.

Tuttavia, il successo dell'operazione dipenderà dalla capacità di UniCredit di gestire il dialogo con gli stakeholder e di mitigare i rischi derivanti dalla maggiore esposizione geografica all'Italia.

Reazione del CdA di Banco BPM

L’OPS è stata comunque giudicata insufficiente dal consiglio di amministrazione di Banco BPM in quanto non rifletterebbe il valore attuale, né il potenziale di crescita futura della banca. Il cda di Banco BPM ha denunciato anche i rischi legati alle iniziative di UniCredit in Germania e all’esposizione geografica meno dinamica rispetto a quella di Banco BPM.

Si registrano inoltre forti preoccupazioni per le ricadute occupazionali e sociali derivanti dalle sinergie di costo stimate, pari a 900 milioni di euro, considerate troppo elevate rispetto alla base costi attuale.

Commenti esterni


Fondazione Cariverona, azionista di Unicredit, non si esprime sull’operazione, ma conferma la fiducia nel management di UniCredit.

Credit Agricole si trova in una posizione difficile

La situazione evidenzia quindi un contesto di tensioni strategiche e geopolitiche nel settore bancario italiano.

L’approccio di UniCredit sembra orientato a consolidare la sua posizione nazionale ed europea, ma l’offerta presenta significativi rischi percepiti dagli stakeholder di Banco BPM, soprattutto sul fronte occupazionale e geografico.

Parallelamente, la crescita della posizione di Credit Agricole potrebbe indicare una strategia difensiva o un futuro intervento volto a tutelare la governance di Banco BPM da scalate ostili.

Secondo gli analisti di KBW, Credit Agricole si trova in una posizione difficile dopo l'offerta pubblica di scambio di UniCredit su Banco BPM. Il gruppo francese, attualmente primo azionista di Banco BPM con una quota del 9,18%, deve affrontare tre opzioni principali.

1) Espandere la propria partecipazione in Banco BPM, incrementando il suo impegno finanziario. Espandere la quota comporterebbe un significativo impegno di capitale e l'assunzione di maggiori rischi operativi e regolamentari.

2) Accettare l'offerta di UniCredit, cedendo le azioni in cambio di titoli UniCredit.

3) Presentare una controfferta, sfidando UniCredit in una battaglia per il controllo di Banco BPM.

Lanciare una controfferta rappresenterebbe una mossa aggressiva, ma costosa, potenzialmente scatenando una competizione che potrebbe erodere valore per tutti i partecipanti.

Accettare l'offerta di UniCredit potrebbe essere visto come una resa strategica, con possibili ripercussioni sull'immagine e sul controllo degli asset in Italia.

Tutte le opzioni comportano difficoltà e rischi, con impatti potenzialmente negativi sul prezzo delle azioni di Credit Agricole. Gli analisti sottolineano che la banca francese si trova "bloccata tra l'incudine e il martello", in quanto ogni decisione implica sacrifici o compromessi strategici.

Conferme positive dagli analisti

Gli analisti di Equita Sim, Intesa Sanpaolo, Barclays e Deutsche Bank hanno espresso giudizi complessivamente positivi sull'offerta pubblica di scambio (OPS) di UniCredit su Banco BPM. Nonostante alcune riserve, l'operazione è considerata industrialmente e strategicamente valida.

Equita Sim mantiene il rating Buy su UniCredit con target price a 47,2 euro e conferma Hold su Banco BPM a 7,6 euro. Sottolinea che la conference call di UniCredit ha ribadito le ragioni strategiche dell'operazione, utile per impiegare capitale in modo efficiente e migliorare la redditività a lungo termine.

Intesa Sanpaolo conferma il Buy su UniCredit e alza leggermente il target price a 45,5 euro, definendo l'operazione logicamente coerente con gli obiettivi di crescita.

Barclays suggerisce Overweight su entrambi i titoli, con target a 47,8 euro per UniCredit e 8,5 euro per Banco BPM, evidenziando la solidità matematica dell'operazione ma segnalando l'assenza di un premio significativo sul prezzo di Banco BPM come ostacolo.

Deutsche Bank conferma il Buy su Banco BPM a 7,4 euro, definendo l'operazione inaspettata ma potenzialmente vantaggiosa.

I commenti della politica

L’uso del golden power da parte del governo sarà cruciale per il futuro dell’operazione.


Il vicepremier Antonio Tajani si è dichiarato contrario al coinvolgimento della politica nelle questioni di mercato, come l’offerta pubblica di scambio in azioni lanciata da UniCredit su Banco BPM.

Tajani, leader di Forza Italia, ha sottolineato il suo sostegno al libero mercato, indicando che è compito della BCE verificare il rispetto delle regole, non della politica.

Questa posizione contrasta con quella degli altri membri del governo.
Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti (Lega) hanno espresso preoccupazioni in merito all’operazione.

Giorgetti ha citato la possibilità di esercitare il golden power per bloccare l’acquisizione, considerandola contraria agli interessi strategici nazionali. Salvini teme che l’operazione possa ostacolare il progetto governativo di creare un terzo polo bancario italiano, coinvolgendo Banco BPM e MPS.

Tajani ha inoltre ricordato di aver mantenuto una posizione simile riguardo al possibile interesse di UniCredit per Commerzbank, ribadendo l’importanza del mercato libero.

Le divergenze tra i vicepremier Tajani e Salvini riflettono una differenza di visione sul ruolo dello Stato nelle operazioni di mercato. Mentre Tajani sostiene un approccio liberale, lasciando che siano gli attori di mercato e la BCE a decidere, la Lega enfatizza l’importanza di salvaguardare l’interesse strategico nazionale, anche ricorrendo a strumenti come il golden power.

Questa spaccatura potrebbe complicare la linea d’azione del governo e la gestione delle relazioni con UniCredit e gli altri stakeholder.

Sul piano economico, il progetto di un terzo polo bancario potrebbe essere percepito come un’opportunità per rafforzare il sistema bancario italiano, ma rischia di scontrarsi con le dinamiche di mercato e le strategie autonome delle banche coinvolte.

L'azione di BPM si è mosso dal minimo di agosto all'interno di un canale crescente (una coppia di linee parallele che ha contenuto le oscillazioni dei prezzi) fino a quando, il 7 novembre, non si è realizzata la rottura della parte alta della fascia.

Analisi grafica di Bpm

Il primo target per il titolo, ricavato dalla proiezione dell'ampiezza del canale dal punto di rottura, si collocava a 7,20 euro circa ed è stato raggiunto il 25 novembre.

Solo al superamento di questa quota i prezzi potrebbero spingersi fino a 7,65 euro.

Discese fino in area 6,55 non pregiudicherebbero l'evoluzione rialzista, la violazione del supporto potrebbe al contrario fare temere una discesa verso la base del canale, in area 6,07. Supporto intermedio a 6,35 euro.

Diasorin, il neutral di Ubs vale un potenziale upside dell'8%

Seduta archiviata con un calo dello 0,6% quella di ieri per Diasorin, dopo che UBS ha peggiorato la raccomandazione sul titolo da "Buy" a "Neutral" con prezzo obiettivo a 116 euro.

Il target price fornito dista circa 8 punti percentuali dalla chiusura di ieri a 106,75 euro ed appare alla portata dei corsi anche dal punto di vista grafico.

Il titolo è impegnato a recuperare terreno dopo il corposo ribasso partito dai massimi del 2021 in area 209,00, i prezzi hanno costruito un doppio minimo a 83,00 euro circa tra lo scorso ottobre e maggio, che ha permesso di risalire in area 111,00, dove è posizionato il 50% di ritracciamento della discesa dai top di dicembre 2022.

Una chiusura settimanale oltre 111,00 rappresenterebbe un importante segnale di continuazione del rimbalzo verso il target a 118,00 euro, poi via libera fino a 130,00 circa.

Lo scenario rialzista subirebbe invece un duro colpo in caso di discese sotto 100,00 euro, soprattutto se ribadite dalla successiva violazione di quota 97,00. Supporto successivo a 91,00 euro, ultimo baluardo prima di un nuovo test in area 80,00.