Banca Mediolanum, il dividendo sale a 1 euro

di FTA Online News pubblicato:
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MPS, titolo incerto, i prezzi sono sotto la media esponenziale a 50 giorni

Banca Mediolanum, il dividendo sale a 1 euro

Banca Mediolanum, il dividendo sale a 1 euro

Banca Mediolanum ha chiuso la seduta di ieri in netto rialzo (+2,89%) dopo la pubblicazione dei risultati 2024.
Il Margine da Interessi, pari a 811,1 milioni di euro, è cresciuto dell'8% rispetto al 2023.
Le Commissioni Nette hanno raggiunto i 1,17 miliardi, +13% anno su anno.
L'Utile Netto è pari a 1,12 miliardi, in aumento del 36% rispetto al 2023.
La Raccolta Netta Totale è stata positiva per 10,44 miliardi, in aumento del 46%, mentre la Raccolta Netta Gestita ha raggiunto i 7,64 miliardi, in crescita del 91%.
Proposto un dividendo di 1 euro per azione (acconto di 0,37 distribuito a novembre e saldo di 0,63), +42% in più rispetto al 2023.

Banca Mediolanum, prezzi sui massimi del 2001

Il titolo Banca Mediolanum ha chiuso la seduta sui massimi dalla primavera 2001, attestandosi a quota 13,51, rafforzando la già solida tendenza rialzista che dalla fine del mese di novembre ha permesso al titolo di apprezzarsi di circa 23 punti percentuali.

I prezzi veleggiano verso gli obiettivi in area 14,00/14,50, per quanto il raggiungimento di tali riferimenti possa giungere anche dopo eventuali pause di consolidamento, probabili dal momento che i principali oscillatori si trovano in forte ipercomprato.

Ed è per questo motivo che se anche il titolo flettesse verso 12,60 non muterebbe l'impostazione rialzista di fondo ed i target citati resterebbero validi.

Sotto 12,60 invece il caso si farebbe più insistente e potrebbe proseguire verso la media mobile esponenziale a 50 sedute ora a 12,20 circa, praticamente coincidente con il 50% di ritracciamento del rialzo partito a fine novembre, riferimento critico nel medio lungo periodo.

MPS,

Buona performance ieri per Banca MPS che termina la seduta con un +1,43% a 6,394 euro dopo avere oscillato tra 6,238 e 6,466 euro). La banca chiude il 2024 con utile netto a 1,95 miliardi di euro, in calo rispetto ai 2,05 miliardi di del 2023 ma meglio del consensus fissato a 1,8 miliardi. Proposto un dividendo di 0,86 euro per azione (payout 75%, dividend yield 14%) contro gli 0,25 di un anno fa.

Per il 2025, MPS punta a un utile ante imposte almeno in linea con quello del 2024 e mira a garantire una stabilità del dividendo anno su anno.

Inoltre, l'amministratore delegato Luigi Lovaglio ha espresso l'intenzione di portare avanti un progetto di aggregazione con Mediobanca, sottolineando che MPS è "più che pronta a portare avanti un progetto di aggregazione innovativa anche con Mediobanca".

Lovaglio ha aggiunto che "siamo molto ben attrezzati per unire le forze con Mediobanca con un progetto industriale unico ed esclusivo per creare valore usando la forza dei rispettivi marchi".

Tuttavia, il consiglio di amministrazione di Mediobanca ha respinto l'offerta pubblica di scambio promossa da MPS, definendola non concordata e fortemente distruttiva di valore.

Mediobanca ha dichiarato che l'offerta è contraria agli interessi della società e dei suoi azionisti, ritenendo che l'operazione manchi di una razionalità strategica e finanziaria.

Nonostante il rifiuto, MPS continua a sostenere la proposta, evidenziando i potenziali benefici di una fusione tra le due istituzioni. L'operazione mira a creare la terza banca più grande d'Italia, con un totale di attivi combinati di 228 miliardi di euro, unendo le competenze di MPS nel settore bancario commerciale tradizionale con quelle di Mediobanca nell'investment banking e nella gestione patrimoniale.

Fitch Ratings ha osservato che la potenziale acquisizione presenta sfide significative e rischi di esecuzione, pur ritenendo prematuro esprimere una valutazione definitiva sull'operazione. In particolare, esiste la preoccupazione che Mediobanca possa perdere clienti o personale a causa della percezione di MPS come un partner meno specializzato nei settori dell'investment banking e della gestione patrimoniale.

In sintesi, mentre MPS ha registrato risultati finanziari solidi nel 2024 e sta perseguendo attivamente una fusione con Mediobanca per creare un campione bancario nazionale, l'operazione incontra resistenze significative e comporta rischi che dovranno essere attentamente gestiti.

MPS, titolo incerto, i prezzi sono sotto la media esponenziale a 50 giorni

Il quadro grafico di MPS è incerto, i prezzi sono al di sotto della media mobile esponenziale a 50 giorni, passante a 6,42 euro, e non hanno ancora tentato di ricucire lo strappo ribassista apertosi il 24 gennaio tra 6,70 e 6,87.

Solo oltre 6,50 possibile la ricopertura del gap e solo oltre area 7,20 il mercato dimostrerebbe di avere digerito i rischi dell'operazione MPS - Mediobanca.

In quel caso possibile il raggiungimento di obiettivi anche fino a 9 euro, ovviamente con le tempistiche dovute. Prima resistenza a 7,60.

Sotto i 6 euro, 38,2% di ritracciamento del rialzo dal minimo di agosto, atteso il test di 5,65, massimo del 13 novembre, base del gap del 14 novembre e 50% di ritracciamento del citato rialzo dal minimo di agosto 2024.