Banca Ifis: utile netto +32% a € 105,5 mln nei primi nove mesi del 2022
pubblicato:Il Consiglio di Amministrazione ha nominato Ernesto Fürstenberg Fassio Presidente di Banca Ifis e designato Sebastien Egon Fürstenberg Presidente onorario dello stesso Istituto (Sebastien Egon Fürstenberg ed Ernesto Fürstenberg Fassio amministratori non esecutivi e non indipendenti, eletti dalla lista presentata dal socio di maggioranza, non sono membri di alcun Comitato endo-consiliare. Alla data odierna, sulla base delle informazioni in possesso della Banca, (i) Sebastien Egon Fürstenberg è titolare direttamente di n. 52.000 azioni ordinarie Banca Ifis, rappresentative dello 0,096% del capitale sociale; e (ii) Ernesto Fürstenberg Fassio è titolare indirettamente, tramite La Scogliera S.A., di n. 27.174.347 azioni ordinarie Banca Ifis, rappresentative del 50,490% del capitale sociale), ai sensi dell'art. 10-bis dello Statuto.
"Desidero ringraziare il Consiglio di Amministrazione della Banca per la nomina a Presidente. Sono felice di poter proseguire il percorso avviato - ormai quasi quarant'anni fa - da mio padre. Lavorerò per innovare nella tradizione il nostro Gruppo", dichiara Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis.
Nella medesima seduta consiliare il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2022. "I risultati dei primi nove mesi confermano ancora una volta la solidità del Gruppo, con un utile netto di 105,5 milioni di euro, in crescita del 32% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si tratta di un dato che rappresenta un massimo storico per la nostra Banca (al netto della PPA) e che è guidato principalmente dall'andamento dei ricavi (Al netto della PPA). Anche su questo fronte, infatti, registriamo i migliori nove mesi di sempre. Il nostro CET1 Ratio, pari al 16,18%, ci posiziona tra le migliori banche italiane in termini di solidità patrimoniale, una solidità che ci consente di premiare i nostri azionisti con la distribuzione di un acconto sul dividendo e di confermare l'utile netto target per l'esercizio 2022 di 120 milioni di euro, come previsto dal Piano Industriale", dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis. "La nostra forte posizione reddituale, patrimoniale e finanziaria mostra la resilienza del nostro business e la nostra capacità di affrontare efficacemente la complessità del contesto macro-economico. Registriamo infatti tassi di crescita superiori a quelli dei mercati di riferimento nel Factoring (+23% - escludendo la componente verso la PA il cui business è in corso di review in seguito alla Nuova Definizione di Default - rispetto al +17% del mercato) e nel Leasing, con erogazioni in aumento del 35% rispetto al +9% del mercato. Questi numeri sono un segnale che la nostra rete commerciale sta lavorando concretamente per supportare i nostri clienti. Registriamo infine un risultato che rappresenta un massimo storico anche sul fronte degli incassi Npl dei primi nove mesi, confermandoci come uno degli attori principali dell'Industry del credito deteriorato nel lavoro a supporto del sistema bancario italiano. Continueremo a impegnarci nella realizzazione del nostro Piano Industriale puntando su innovazione e digitalizzazione, su una gestione sostenibile del nostro business sul fronte sociale e ambientale e sulla nostra costante volontà di crescere ed evolverci per trovare soluzioni efficaci e veloci, per essere sempre più la smart bank in grado di affrontare insieme ai nostri clienti le sfide che ci attendono", conclude Frederik Geertman.
I ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking sono in crescita del +6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I volumi del Factoring e del Leasing, legati agli importi delle fatture e al prezzo dei beni sottostanti, hanno evidenziato una dinamica favorevole, riflettendo direttamente l'aumento dell'inflazione. La positiva esposizione al rialzo dei tassi di interesse, iniziata nel secondo trimestre del 2022, sarà più visibile nei prossimi trimestri. Il dinamismo della rete commerciale della Banca è stato evidenziato dai tassi di crescita superiori a quelli dei mercati di riferimento (Fonte: Assifact e Assilea) : nei primi nove mesi del 2022 il turnover del Factoring (escludendo la componente verso la PA il cui business è in corso di review in seguito alla Nuova Definizione di Default) è cresciuto del 23% (rispetto al +17% del mercato) e le erogazioni del Leasing del +35% (rispetto al +9% del mercato).
Nel Settore Npl, i recuperi di cassa sui portafogli acquistati sono stati pari a 284 milioni di euro (+13% rispetto a 252 milioni di euro dei primi nove mesi del 2021). Procede in linea con le attese l'acquisto di portafogli Npl: nei primi 9 mesi dell'anno Banca Ifis ha acquistato 1,4 miliardi di euro in termini di GBV. I risultati preliminari dell'attività di review in corso sul portafoglio Npl per stimare i potenziali minori flussi di cassa derivanti dalla nuova normativa che incrementa da 750 euro a 1.000 euro la soglia minima di pignorabilità delle pensioni e derivanti dall'aumento dell'inflazione sulla raccolta stragiudiziale risultano gestibili nell'ambito della normale attività operativa del Gruppo.
La prudente politica di credito ha portato ad incrementare ulteriormente le riserve accantonate per far fronte ai potenziali rischi del rallentamento della crescita economica, nonostante ad oggi non si rilevino segnali di deterioramento. Tali riserve assorbono anche quelle accantonate per il Covid nel corso dei precedenti esercizi, le quali sono state riqualificate e non rilasciate. Il gross Npe ratio ed il net Npe ratio si attestano 7,4% e al 4,8%. I valori si attesterebbero rispettivamente al 5,3% ed al 2,7%, escludendo le riclassificazioni derivanti dall'applicazione della normativa sulla Nuova Definizione di Default ai crediti verso il Sistema Sanitario Nazionale, caratterizzati da un limitato rischio di credito e da lunghe tempistiche di pagamento. Stante l'attuale situazione macro-economica, nazionale e sovranazionale, si ritiene che il Gruppo Banca Ifis sia in grado di chiudere l'esercizio 2022 con un risultato di 120 milioni di euro, in linea con il target previsto per il primo anno dal Piano Industriale 2022-2024.
Ai fini della realizzabilità del risultato netto consolidato atteso nel primo anno del sopra citato piano industriale 2022- 2024, sono state considerate anche le principali implicazioni derivanti dal contesto macroeconomico in essere, sia in termini di innalzamento dei tassi di interesse sia di possibili effetti dell'aumento dell'inflazione e del rallentamento economico registrato in Europa nonché le potenziali implicazioni connesse al business Npl derivanti dal cambiamento normativo relativo all'innalzamento della soglia minima di pignoramento delle pensioni. Non emergono elementi che ci facciano ritenere che ci possano essere significativi scostamenti nelle principali grandezze economiche del Gruppo tali da alterare le dinamiche fino ad oggi manifestatesi ed in misura tale da non permettere il raggiungimento del risultato netto alla fine dell'esercizio del Gruppo Banca Ifis.
Per quanto attiene alla distribuzione dei dividendi del Gruppo, in linea con quanto deliberato dall'ultima Assemblea degli azionisti (28 luglio 2022), in data odierna, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di un acconto sui dividendi 2022 complessivamente pari a 52.433.114 ossia pari a 1 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle n. 52.433.114 azioni Banca Ifis emesse e in circolazione alla data odierna (e quindi escludendo le azioni proprie detenute dalla Banca). Nel caso in cui il numero totale delle azioni Banca Ifis in circolazione fosse oggetto di variazione, l'importo complessivo dell'acconto sul dividendo resterà immutato e quello unitario si intenderà automaticamente adeguato al nuovo numero di azioni in circolazione. L'acconto sul dividendo 2022 verrà messo in pagamento con data stacco cedola n. 26 (ex date) il 21 novembre 2022, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 22 novembre e data di pagamento (payment date) il 23 novembre 2022. Gli azionisti aventi diritto potranno riscuotere il dividendo presso i rispettivi intermediari.
A fronte della distribuzione dell'acconto, i coefficienti patrimoniali sia della Banca sia del Gruppo, si mantengono ampiamente superiori ai livelli minimi richiesti, con un CET1 Ratio individuale pari al 16,70% e consolidato pari al 16,18% e il Total Capital Ratio individuale pari al 21,99% e consolidato pari al 20,49%.
Si informa inoltre che la relazione del Consiglio di Amministrazione e il prospetto contabile al 30 settembre 2022 ex articolo 2433-bis c.c. – sulla base dei quali il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha deliberato la distribuzione dell'acconto sul dividendo e incluse all'interno del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2022 – sono messi a disposizione del pubblico presso la sede sociale della Banca, nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato e sul sito web istituzionale della Banca, www.bancaifis.it, sezione "Investor Relations". Infine, ai fini della distribuzione dell'acconto sul dividendo, la società di revisione EY S.p.A. ha rilasciato in data odierna il parere previsto dall'articolo 2433-bis c.c. che sarà messo a disposizione dei soci presso la sede sociale della Banca.
Principali dinamiche
DATI RICLASSIFICATI
Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2022 del Gruppo Banca Ifis chiude con un utile di pertinenza della Capogruppo di 105,5 milioni di euro.
Di seguito le principali voci economiche dei risultati relativi ai primi nove mesi del 2022 del Gruppo Banca Ifis.
Margine di intermediazione
Il margine di intermediazione si attesta a 488,7 milioni di euro, in crescita del 9,6% rispetto ai 445,9 milioni di euro del 30 settembre 2021. A tale risultato contribuiscono la crescita dell'Area Factoring, con 123,2 milioni di euro e un incremento del 14,5%, grazie all'aumento del margine di interesse e delle commissioni nette conseguenti all'andamento dei crediti gestiti e la buona tenuta dell'Area Leasing (42,6 milioni di euro, dato sostanzialmente in linea rispetto al 30 settembre 2021). In leggero calo del 4,1% rispetto al dato del 30 settembre 2021, con 59,3 milioni di euro, l'Area Corporate Banking & Lending. Il margine di intermediazione del Settore Npl si attesta a 200,9 milioni di euro in crescita del 9,0% rispetto al 30 settembre 2021, soprattutto grazie alle buone performance della raccolta legale riconducibili principalmente al maggior numero di precetti e pignoramenti prodotti. Tale crescita è stata parzialmente controbilanciata dalle performance della raccolta stragiudiziale, le quali evidenziano una riduzione della contribuzione al margine rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente per effetto soprattutto della riduzione della raccolta degli accordi di pagamento (piani di rientro). In particolare, il contributo della gestione stragiudiziale è pari a 32,8 milioni di euro e la gestione legale ha fatto registrare un apporto di 58,9 milioni di euro. Infine, l'attività sul portafoglio proprietario contribuisce alla crescita del margine di intermediazione con 7,1 milioni di euro, di cui 4,2 milioni di euro derivanti dall'attività di negoziazione e il residuo da maggiori dividendi su titoli in portafoglio. Analogamente, contribuisce positivamente al margine di intermediazione, con una crescita di 3,1 milioni di euro, anche il portafoglio di strumenti finanziari dell'Area Non Core.
Rettifiche di valore nette
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito riclassificate includono gli accantonamenti per rischio di credito su garanzie rilasciate e gli utili/perdite da cessione di crediti. Al 30 settembre 2022 sono pari a 48,9 milioni di euro rispetto ai 60,3 milioni di euro dell'equivalente periodo del 2021, il cui dato includeva rettifiche per 17,0 milioni di euro sul Settore Npl, effettuate a seguito di un'analisi di dettaglio - all'epoca ancora in corso e poi conclusa a fine 2021 - svolta anche in risposta alla pandemia da Covid-19, in termini di maggiori tempi di incasso sulle posizioni caratterizzate principalmente da vintage più alta.
Costi operativi
I costi operativi sono pari a 278,5 milioni di euro, in crescita del 7,9% rispetto ai 258,2 milioni del 30 settembre 2021. Il cost/income ratio è pari al 57,0% rispetto al 57,9% relativo a settembre 2021. Di seguito si riportano le principali componenti della voce:
* le spese per il personale sono pari a 111,2 milioni di euro. L'incremento del 7,3% è da ricondursi alle spese per la crescita della remunerazione variabile che erano state ridotte nel 2021 per la pandemia da Covid-19 e al diverso perimetro di Gruppo, collegato all'acquisizione ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021;
* le altre spese amministrative al 30 settembre 2022 sono pari a 171,5 milioni di euro, in crescita del 6,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021, principalmente a causa dei maggiori costi legati ai progetti strategici del Gruppo;
* gli altri proventi netti di gestione, pari a 16,6 milioni di euro, registrano una diminuzione del 22,8% rispetto a settembre 2021. La variazione è da ricondursi principalmente alla inclusione nei dati dei primi nove mesi del 2021 di 3,4 milioni di euro di differenza positiva, emersa dal processo di allocazione a suo tempo provvisorio del prezzo di acquisto del ramo d'azienda ex Aigis Banca.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Al 30 settembre 2022 gli accantonamenti netti a fondi per rischi e oneri presentano un saldo pari a 4,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto al saldo di 8,1 milioni di euro al 30 settembre 2021, principalmente per la ripresa per 5,7 milioni di euro registrata nei primi nove mesi del 2022 sui fondi rischi connessi a garanzie contrattuali prestate.
L'utile netto di pertinenza della Capogruppo
Al 30 settembre 2022 l'utile netto di pertinenza della Capogruppo si attesta a 105,5 milioni di euro, in aumento di 25,4 milioni di euro (+31,6%) rispetto allo stesso periodo del 2021.
Focus sui singoli Settori
Di seguito le principali dinamiche dei singoli Settori che concorrono alla formazione dei risultati economico- patrimoniali al 30 settembre 2022.
L'utile netto del Settore Commercial & Corporate Banking è pari a 44,0 milioni di euro, inferiore rispetto al 30 settembre 2021 di 1,1 milioni di euro (-2,4%). Tale risultato è guidato dalla crescita del margine di interesse per 13,1 milioni di euro (+9,3%) e delle commissioni nette (+2,2 milioni di euro, pari al +3,6%) a cui si contrappongono la riduzione delle altre componenti del margine di intermediazione per 2,9 milioni di euro (-30,4%) e le maggiori rettifiche di valore nette per 10,9 milioni di euro (+35,4%). Con riferimento al margine di intermediazione, esso deriva dall'effetto combinato delle varie Aree del Settore come di seguito illustrato:
* il contributo dell'Area Factoring ammonta, nei primi nove mesi del 2022, a 123,2 milioni di euro, in aumento del 14,5% rispetto al 30 settembre 2021. Tale risultato è dovuto al maggior contributo sia del margine di interesse (in aumento di 12,3 milioni di euro) sia delle commissioni nette (in aumento di 4,0 milioni di euro), che hanno beneficiato dell'andamento positivo dei crediti gestiti;
* il margine di intermediazione dell'Area Leasing risulta pari a 42,6 milioni di euro, in leggera flessione rispetto al dato del 30 settembre 2021(-0,6 milioni di euro, pari al -1,4%), dovuta per 0,4 milioni di euro alle minori commissioni nette e per 0,2 milioni di euro al minore margine di interesse;
* il margine di intermediazione dell'Area Corporate Banking & Lending, pari a 59,3 milioni di euro al 30 settembre 2022, risulta in diminuzione di 2,5 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2021 (-4,1%). La variazione negativa è determinata dall'effetto combinato della crescita di 1,0 milioni di euro del margine di interesse (guidata dal positivo contributo del comparto Lending verso le PMI che ha più che compensato la riduzione del comparto Corporate Banking che, tra l'altro, risente del fisiologico minor contributo del rilascio di PPA) da minori commissioni nette per 1,3 milioni di euro (principalmente derivanti dal Corporate Banking), e dalla diminuzione per 2,2 milioni di euro delle altre componenti del margine di intermediazione riconducibili al comparto Corporate Banking. Il dato dei primi nove mesi del 2021 aveva inoltre beneficiato del contributo per circa 5 milioni di euro derivante dalla rivalutazione dell'investimento in una partecipazione di minoranza.
Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 41,9 milioni di euro, in aumento di 10,9 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2021. Tale variazione deriva principalmente da accantonamenti effettuati nei primi nove mesi del 2022 su singole posizioni deteriorate appartenenti al comparto delle PMI che maggiormente stanno risentendo dell'attuale contesto macroeconomico.
L'aumento sui costi operativi per 1,8 milioni di euro è principalmente dovuto a maggiori spese del personale per incremento complessivo delle remunerazioni, riconducibile sia al diverso perimetro di Gruppo, collegato all'acquisizione del ramo d'azienda ex Aigis Banca avvenuta a fine maggio 2021, sia a maggiori remunerazioni variabili, le quali erano state ridotte nel 2021 per il contesto legato alla pandemia Covid-19.
L'utile di periodo del Settore Npl è pari a 44,2 milioni di euro, in aumento del 37,5% rispetto a quello del 30 settembre 2021. Il margine di intermediazione del Settore ammonta a 200,9 milioni di euro (+9,0%) rispetto ai 184,3 milioni di euro al 30 settembre 2021. L'incremento è dovuto sia all'aumento degli impieghi medi, che hanno generato interessi attivi per 119,4 milioni di euro, sia al miglioramento dei cash flow attesi in funzione degli incassi realizzati, che hanno generato a loro volta un contributo al margine di intermediazione per 91,7 milioni di euro. L'effetto positivo sul margine di interesse è di 12,5 milioni di euro al 30 settembre 2022 (193,1 milioni di euro rispetto ai 180,6 milioni di euro al 30 settembre 2021). Gli incassi del Settore Npl nei primi nove mesi del 2022 sono pari a 283,4 milioni di euro, includono le rate incassate nel corso dei nove mesi da piani di rientro, da ODA e da transazioni eseguite, e risultano in aumento del 12,7% rispetto agli incassi di 251,6 milioni di euro del medesimo periodo del 2021.
L'utile del Settore Governance & Servizi e Non Core al 30 settembre 2022 è pari a 18,0 milioni di euro rispetto al dato di 4,4 milioni di euro del 30 settembre 2021. Il margine di intermediazione del Settore si attesta a 62,7 milioni di euro, in aumento di 13,7 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, ed è determinato da una crescita dell'Area Governance & Servizi per 22,2 milioni di euro, a cui si contrappone il minore contributo per 8,5 milioni di euro delle attività in run-off dell'Area Non Core. Per quanto concerne il costo del credito, si evidenzia un decremento delle rettifiche nette che si attestano a 7,0 milioni di euro rispetto al dato di 12,4 milioni di euro del 30 settembre 2021, che era influenzato da accantonamenti su alcune posizioni singolarmente significative. I costi operativi del Settore si attestano a 27,4 milioni di euro, con un incremento di 3,5 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2021. Tale incremento è connesso principalmente alle maggiori attività in essere in ambito sia ICT sia Marketing & Comunicazione sui primi nove mesi dell'anno.
Di seguito la composizione delle principali voci patrimoniali del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2022.
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Il totale dei crediti verso la clientela, valutati al costo ammortizzato, è pari a 9.664,5 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (10.331,8 milioni di euro). Il dato include titoli di debito per 1,8 miliardi di euro (2,0 miliardi di euro al 31 dicembre 2021). Il Settore Commercial & Corporate Banking registra una diminuzione (-6,2%) concentrata nell'Area Factoring (-16,1%, variazione influenzata sia dalla stagionalità del business sia dalla revisione dell'approccio strategico dell'Area, e in particolar modo del prodotto ATD verso il SSN), a fronte della sostanziale stabilità delle Aree Leasing e Corporate Banking & Lending. Il Settore Governance & Servizi e Non Core risulta in calo di 223,8 milioni di euro, principalmente per la movimentazione nel periodo del portafoglio titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato a seguito della cessione e del rimborso per raggiungimento della maturity di alcuni titoli di stato la cui diminuzione non è stata interamente compensata da nuovi investimenti. I crediti del Settore Npl sono sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2021.
Raccolta
Nei primi nove mesi del 2022 il Gruppo ha proseguito la strategia di differenziazione dei canali distributivi, con l'obiettivo di garantire un miglior equilibrio rispetto alla raccolta retail. Il Gruppo dispone di una dotazione di liquidità superiore al fabbisogno (circa un miliardo di euro al 30 settembre 2022 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE) tale da permettere un ampio rispetto dei limiti di LCR e NSFR (con indici superiori, rispettivamente, al 1.000% e al 100%).
Al 30 settembre 2022 il totale della raccolta è di 10.208,0 milioni di euro, -5,4% rispetto alla fine dell'esercizio 2021, e la struttura del funding risulta così composta:
* 51,3% Clientela;
* 10,3% Titoli di debito;
* 13,5% Asset Backed Securities (ABS);
* 19,8% TLTRO;
* 5,1% Altro.
I debiti verso la clientela ammontano, al 30 settembre 2022, a 5.240,5 milioni di euro, in flessione del 7,8% rispetto al dato al 31 dicembre 2021, per effetto di un'attenta politica di razionalizzazione delle forme di finanziamento più costose e volatili. I debiti verso banche ammontano a 2.535,3 milioni di euro, in leggera diminuzione del 2,4% rispetto al dato di dicembre 2021 per effetto di un minor ricorso a debiti a breve termine verso Banche centrali. I titoli in circolazione ammontano al 30 settembre 2022 a 2.432,3 milioni di euro, in diminuzione del 2,9% rispetto a 2.504,9 milioni di euro del 31 dicembre 2021.
Patrimonio e ratio
Al 30 settembre 2022 il Patrimonio netto consolidato di Gruppo si attesta a 1.610,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto al dato di 1.623,9 milioni di euro di fine 2021. Le principali variazioni del Patrimonio netto consolidato possono ricondursi a:
* la variazione positiva relativa al risultato di periodo di pertinenza della Capogruppo di 105,5 milioni di euro;
* la variazione negativa netta per 12,8 milioni di euro a seguito dell'operazione di riorganizzazione aziendale successiva alla fusione per incorporazione dell'ex Credifarma in Farbanca (ora ridenominata Banca Credifarma), al termine della quale la quota di controllo da parte di Banca Ifis è salita all'87,74% (mentre a inizio 2022 Banca Ifis deteneva il 70% dell'ex Credifarma e il 71,06% di Farbanca);
* la variazione negativa di 19,3 milioni di euro connessa al riacquisto di azioni proprie a servizio del piano LTI;
* la variazione negativa netta di 38,5 milioni di euro relativi alla riserva di valutazione per effetto degli utili attuariali, all'adeguamento cambi e delle variazioni di fair value degli strumenti finanziari con impatto sulla redditività complessiva,
* la variazione negativa relativa alla distribuzione degli utili per 49,8 milioni di euro. I coefficienti del Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2022 si attestano per il CET1 al 16,18% (rispetto al 15,44% al 31 dicembre 2021), per il Tier 1 a 16,19% (15,45% al 31 dicembre 2021) e per il Total Capital al 20,49% (rispetto al 19,63% al 31 dicembre 2021).
Si segnala che Banca d'Italia, in seguito al processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) al fine di rivedere gli obiettivi di patrimonializzazione dei principali intermediari del sistema, ha comunicato il 19 maggio 2022 al Gruppo Banca Ifis di adottare per il 2022 i seguenti requisiti di capitale a livello consolidato, comprensivi del 2,5% a titolo di riserva di conservazione del capitale:
* CET1 Ratio pari al 7,90%, vincolante nella misura del 5,40%;
* Tier 1 Ratio pari al 9,75%, vincolante nella misura del 7,25%;
* Total Capital Ratio pari al 12,15%, vincolante nella misura del 9,65%.
Al fine di garantire un livello di capitale che possa assorbire eventuali perdite derivanti da scenari di stress, di cui all'articolo 104 ter della direttiva UE 36/2013, Banca d'Italia ha previsto per il Gruppo Banca Ifis i seguenti livelli di capitale, ai quali si aggiunge il coefficiente anticiclico specifico:
* CET1 Ratio pari all'8,65%, composto da un OCR CET1 Ratio pari al 7,90% e da una componente target (Pillar 2 Guidance) di 0,75%;
* Tier 1 Ratio pari al 10,50%, composto da un OCR Tier 1 Ratio pari al 9,75% e da una componente target pari allo 0,75%;
* Total Capital Ratio pari al 12,90%, composto da un OCR Total Capital Ratio pari al 12,15% e da una componente target pari allo 0,75%.
Il Gruppo Banca Ifis al 30 settembre 2022 soddisfa ampiamente i predetti requisiti prudenziali.
Fatti di rilievo avvenuti nel periodo
Il Gruppo Banca Ifis, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione "Investor Relations" ed alla sottosezione "Comunicati Stampa" del sito web istituzionale www.bancaifis.it per visualizzare tutti i comunicati stampa. Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo avvenuti nel periodo.
Banca Ifis approva il Liquidity Funding Plan 2022
In data 17 gennaio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Liquidity Funding Plan 2022 per l'evoluzione delle fonti di raccolta della liquidità della Banca in ottica di sana e prudente gestione e nel rispetto delle regole prudenziali. L'obiettivo è ottimizzare il costo del funding, assicurando un'appropriata diversificazione ed equilibrio tra le fonti in una composizione sostenibile e adeguata alle soglie di tolleranza del rischio. Il Liquidity Funding Plan 2022 conferma la centralità e l'apporto rilevante della raccolta diretta retail della Banca attraverso i prodotti di deposito e conto corrente e prevede, con analoga valenza e rilevanza nel corso dell'anno, l'incremento dello stock delle obbligazioni wholesale emesse da Banca Ifis con un obiettivo market oriented a fine 2022 pari a 1,5 miliardi di euro (di cui 400 milioni di euro di Tier 2 e 1,1 miliardi di euro di Senior Preferred) rispetto al valore attuale di 1,1 miliardi di euro.
Assegnazione da parte di Moody's del rating Baa3 con outlook stabile
In data 9 febbraio 2022 Moody's ha assegnato a Banca Ifis il rating di Baa3 (investment grade) con outlook stabile grazie alla profittabilità ed alla solida posizione di capitale e di liquidità della Banca. Il testo originale del comunicato stampa pubblicato da Moody's è disponibile sul sito web dell'agenzia di rating (www.moodys.com).
Banca Ifis D.O.E.S.: approvato il Piano Industriale 2022-2024
In data 10 febbraio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis ha approvato il Piano Industriale 2022-2024, sulla base del quale Banca Ifis continuerà a focalizzarsi sui segmenti di business a più alta opportunità di crescita e redditività per rafforzare la leadership di mercato: Commercial & Corporate Banking per le PMI e Npl. Nel 2024 sono previsti 164 milioni di euro di utile netto (161 milioni di euro di utile di pertinenza della Capogruppo) e un ROE del 9%, e nel triennio 2022-2024 è atteso un utile netto cumulato di oltre 400 milioni di euro. La Banca punta a creare valore per gli azionisti con una distribuzione di dividendi di circa 200 milioni di euro cumulati nel periodo 2022-2024 corrispondente a un payout ratio attorno al 50%. Il CET1 è atteso al 15,1% al 2024 e sarà prudenzialmente superiore al 14% in tutto l'arco del piano. Per sostenere una profittevole crescita, il Banca ha definito un Piano Industriale basato su quattro pilastri, sintetizzati nell'acronimo D.O.E.S, che fanno leva su Digitalizzazione, apertura ("Open", ovvero sul modello Bank-as-a-platform), Efficienza e Sostenibilità. Nell'arco di Piano sono previste 200 nuove assunzioni, di cui 150 giovani, e un programma di formazione e di reskilling per rafforzare e ampliare le competenze distintive dei dipendenti.
Completata la fusione per incorporazione di Credifarma in Farbanca
In data 11 aprile 2022 è stata completata l'operazione di fusione per incorporazione di Credifarma S.p.A. in Farbanca S.p.A., per la quale era pervenuta l'autorizzazione da Banca d'Italia in data 21 febbraio 2022. Nasce, grazie a questa operazione, Banca Credifarma: il primo polo specializzato leader nei servizi finanziari alle farmacie. L'integrazione rappresenta il completamento del progetto avviato con l'acquisizione di Farbanca nel novembre 2020 e il punto di partenza di una nuova realtà dotata delle migliori competenze nell'erogazione del credito specializzato alle farmacie grazie allo sviluppo di servizi digitali integrati in un unico grande operatore. L'operazione rientra nel novero delle iniziative del Piano Industriale 2022-2024 volte a un'ulteriore semplificazione e specializzazione della struttura organizzativa del Gruppo Banca Ifis. Le sinergie post integrazione e il cross selling con tutti i prodotti finanziari del Gruppo consentiranno a Banca Credifarma di sviluppare ulteriormente il presidio commerciale nel comparto di riferimento. L'estensione degli investimenti in tecnologia digitale presentati nel Piano Industriale accelererà altresì l'innovazione dei processi e l'estensione della gamma dei servizi offerti, anche grazie a nuove partnership ed a soluzioni di consulenza complementari alla soddisfazione dei bisogni dell'impresa farmacia.
Concluso il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno del "Piano LTI 2021-2023"
In data 22 aprile 2022 si è concluso il programma di acquisto di azioni ordinarie di Banca Ifis a servizio del "Piano LTI 2021-2023", che era stato avviato in data 15 marzo 2022 e oggetto di autorizzazione assembleare per un numero di azioni ordinarie non superiore a 1.044.000 e per un controvalore massimo complessivo non superiore ad 20,9 milioni di euro (il "Programma di Buy-Back"). In esecuzione di tale Programma di Buy-Back, Banca Ifis ha acquistato un totale di n. 1.044.000 azioni (corrispondente al numero massimo di azioni proprie oggetto di autorizzazione) pari all'1,940% del capitale sociale, per un controvalore complessivo pari ad 19,3 milioni di euro. A seguito degli acquisti effettuati fino al 22 aprile 2022 e considerando le azioni proprie già in portafoglio, alla data di conclusione del Programma di Buy-Back la Banca detiene n. 1.383.139 azioni proprie, pari al 2,570% del capitale sociale.
L'Assemblea degli Azionisti ha approvato il Bilancio d'esercizio 2021 e un dividendo di 0,95 euro per azione
L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi in data 28 aprile 2022 in unica convocazione sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, nel rispetto delle disposizioni vigenti, quindi secondo le modalità previste dall'art. 106 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, ha approvato:
* il Bilancio d'esercizio 2021 di Banca Ifis;
* la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,95 euro, pari al doppio della cedola dell'esercizio 2020, al lordo delle eventuali ritenute di legge, per ciascuna azione con stacco cedola (n. 25) il 23 maggio 2022, record date il 24 maggio 2022 e messa in pagamento dal 25 maggio 2022;
* l'incremento del numero dei consiglieri da 12 a 13, nominando membri del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2022-2024 Simona Arduini, Antonella Malinconico, Beatrice Colleoni, Monica Billio, Sebastien Egon Fürstenberg, Ernesto Fürstenberg Fassio, Frederik Herman Geertman, Monica Regazzi, Paola Paoloni, Giovanni Meruzzi, Luca Lo Giudice e Roberta Gobbi e Roberto Diacetti. Sono stati nominati, inoltre, i membri del Collegio Sindacale nelle persone di: Andrea Balelli (Presidente), Franco Olivetti (Sindaco Effettivo), Annunziata Melaccio (Sindaco Effettivo), Marinella Monterumisi (Sindaco Supplente) e Emanuela Rollino (Sindaco Supplente);
* la Sezione I del documento "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" redatto ai sensi dell'art. 123-ter del D. Lgs. n. 58/1998. L'Assemblea ha inoltre deliberato in senso favorevole sulla Sezione II del citato documento relativa all'attuazione delle politiche di remunerazione nel corso dell'esercizio 2021;
* il piano di compensi basato sull'assegnazione di azioni Banca Ifis per alcune figure aziendali descritto nel documento informativo redatto ai sensi dell'art. 114?bis del D. Lgs. n. 58/1998 e delle relative norme di attuazione (art. 84?bis del Regolamento Consob n. 11971/1999);
* il conferimento a PriceWaterhouseCoopers S.p.A. degli incarichi relativi alla revisione legale dei conti di Banca Ifis S.p.A. per il novennio 2023-2031.
Cessione di Ifis Real Estate S.p.A.
In data 11 maggio 2022 la partecipazione totalitaria di Ifis Npl Servicing S.p.A. in Ifis Real Estate S.p.A. è stata integralmente ceduta a Resolute Asset Management Italy S.r.l. e, in pari data, Ifis Real Estate S.p.A. ha assunto la denominazione sociale di Rebuild S.p.A uscendo dal perimetro delle società partecipate del Gruppo Banca Ifis.
Conclusione del processo di revisione prudenziale (SREP) da parte di Banca d'Italia
In data 23 maggio 2022 è stata ricevuta da Banca d'Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale ("SREP decision") condotto sul Gruppo Banca Ifis. Banca d'Italia ha individuato per il 2022 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata:
* CET1 ratio: 8,65%;
* Tier 1 ratio: 10,50%;
* Total Capital ratio: 12,90%.
I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari allo 0,75%.
Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo
Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura del periodo di reporting e la data di redazione del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2022 da parte del Consiglio di Amministrazione dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.
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