Cosa scegliere ora tra azioni, obbligazioni o restare pienamente liquidi

di Lucio Isauro pubblicato:
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La Banca Centrale Europea (BCE) si prepara all'aumento dei tassi di interesse in Europa. Mentre negli Stati Uniti la Federal Reserve, recentemente, ha già alzato il costo del denaro di ben 50 punti base

Cosa scegliere ora tra azioni, obbligazioni o restare pienamente liquidi

E si prepara ad un'altra manovra restrittiva, probabilmente della stessa entità, per la giornata di mercoledì prossimo, 15 giugno del 2022.

Mercati finanziari in tensione tra carovita alle stelle e nuove strette monetarie

E questo perché l'inflazione picchia duro negli Stati Uniti come nel Vecchio Continente. Ragion per cui le banche centrali non possono far altro che alzare i tassi di interesse per cercare contenere la dinamica di aumento dei prezzi. Precisamente, un'inflazione che allo stato attuale sembra essere galoppante. In tutto e per tutto.

Ed allora a questo punto, sui mercati finanziari, cosa scegliere tra azioni ed obbligazioni? Oppure è meglio rimanere addirittura pienamente liquidi? Per aspettare un ulteriore calo dei prezzi non solo delle azioni, ma anche dei titoli di Stato?

Tra azioni e obbligazioni, ecco perché la scelta è sempre soggettiva

Per esempio, a Wall Street l'ampio indice azionario S&P 500, da inizio anno, ha attualmente lasciato sul parterre il 18%. Il che significa che all'interno del paniere ci sono molti titoli di società solide che sono a prezzi da saldo, spesso a prezzi stracciati. Pur tuttavia, tra le azioni e le obbligazioni, nella scelta, tutto è relativo.

Basti pensare ad un 60enne che in questo momento è alla ricerca per i propri risparmi di un flusso di reddito certo nel tempo. Ed allora magari attualmente possono andare più che bene i titoli di Stato che rendono al netto il 3%. Piuttosto che andare a rischiare con le azioni.

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D'altronde il calo del 20% dell'S&P 500, da inizio anno, non rappresenta una garanzia di guadagno dall'azionario nel breve come nel medio termine. Basti pensare, come messo in evidenza dal portale thestreet.com, al rendimento medio pari a zero che hanno fatto registrare le azioni americane dell'S&P 500 comprate nel 2000 e tenute fino al 2010.

Questo per dire che tutto dipende dal periodo storico visto che l'S&P 500, invece, ha restituito un rendimento annualizzato del 13,94% negli ultimi 10 anni. Che è peraltro una percentuale media superiore al rendimento medio annuo del 10,5% generato dall'indice dal suo inizio nel 1957 e fino al 2021.