Assegno Unico universale: ecco cosa succede nel 2022! Le ultimissime
pubblicato:Cosa succede all’Assegno Unico universale nel 2022? La misura entrerà ufficialmente in vigore, ma come funzionerà? Quali misure spariranno? Ecco tutte le ultime novità e le notizie sulla misura strutturale più importante del 2022.
L’Assegno Unico universale, finalmente, vedrà la luce nel 2022. Sono passati davvero tanti mesi, oltre un anno, da quando il Governo Conte Bis ha previsto questa nuova misura di sostegno per le famiglie italiane e, finalmente, abbiamo la data in cui entrerà in vigore.
In effetti però la misura esiste già, ma solo nella sua forma temporanea. Cosa cambia tra l’una e l’altra? Il Governo Draghi è stato fedele a quanto pensato dall’Esecutivo di Giuseppe Conte o ha cambiato alcuni aspetti? Lo scopriamo in questo approfondimento che può essere molto utile in vista del 2022, ormai alle porte.
La misura, comunque, si preannuncia molto più inclusiva di quella temporanea che l’ha preceduta e, soprattutto, più generosa. Scopriamo dunque come funzionerà l’Assegno Unico universale, almeno secondo le indiscrezioni di cui siamo a conoscenza.
Assegno Unico universale: cos’è e come funziona
Partendo dalla base, proviamo a capire esattamente cos’è l’Assegno Unico universale e, a grandi linee, come funzionerà nel 2022. Si tratta di una misura che si propone fondamentalmente di andare ad aiutare le famiglie italiane che ne hanno bisogno e, contemporaneamente, non hanno i requisiti per accedere agli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF).
Essi sono infatti il principale aiuto per le famiglie più bisognose e saranno finalmente accostate ad un altro aiuto molto importante. In particolare, l’Assegno Unico aiuta le famiglie sulla base del numero di figli a carico e di altri requisiti, come per esempio la Dichiarazione ISEE.
Come già accennato, la misura è stata pensata e messa nella manovra finanziaria nel 2020 da parte del Governo guidato da Giuseppe Conte, ma di fatto subito a inizio 2021 c’è stato un cambio di Esecutivo ed il tempo è passato.
Possiamo però dire che l’Assegno Unico è rimasto una priorità anche per Mario Draghi che, infatti, lo ha realizzato non appena è stato possibile ed è stato in un certo senso molto fedele a quanto pensato in origine dal suo predecessore. Vediamo questo ed altri aspetti nel seguente paragrafo.
Assegno Unico universale: dal temporaneo allo strutturale
L’Assegno Unico è nato in forma temporanea nel luglio 2021, sulla base del decreto pubblicato nel mese precedente da parte del Governo Draghi. Quindi, rispetto a quanto previsto in Legge di Bilancio 2021, ci è voluto parecchio tempo per vedere la misura diventare realtà. I tempi tecnici sono dovuti principalmente al cambio di Governo ed a tutte le urgenze che il nuovo Esecutivo ha dovuto affrontare a causa della pandemia.
Una volta smaltiti molti dei problemi conseguenti dai contagi nella scorsa primavera e dalla campagna vaccinale iniziata a febbraio 2021, ecco che Draghi ha cominciato a far diventare realtà questa misura, appunto nella sua forma temporanea.
Non è però stata solo questione tempistica. Il Governo non ha avuto concretamente il tempo per studiare da subito la misura strutturale, ma ha anche preferito ideare una forma temporanea che potesse rivolgersi solo ad una fetta del potenziale pubblico a cui è destinato.
In questo modo l’Esecutivo guadagnava tempo per arrivare all’approvazione della misura strutturale, ma aveva anche la possibilità di migliorare la misura in modo che poi, proprio nella sua forma strutturale, fosse nella sua migliore versione possibile.
Un ragionamento sicuramente razionale che ha portato la misura ad essere come spiegato nel seguente paragrafo.
Assegno Unico universale: più inclusivo e più generoso
Le notizie circa l’Assegno Unico universale sono certamente state in buona dose positive, ma vanno considerati molti elementi, in particolare rispetto alla platea a cui si rivolge.
Il primo nodo è infatti proprio questo: esso non sarà più rivolto solo a chi ha figli minorenni a carico, ma a chi ha figli di età inferiore ai 21 anni e, qualsiasi sia l’età, ai figli diversamente abili. Ciò significa che la platea, già così, si amplia in maniera importante.
A far ingrandire ancor di più il numero di cittadini potenzialmente interessati alla misura è però il requisito lavorativo: se prima l’Assegno Unico si rivolgeva solo a chi lavorava in determinati settori e con una specifica situazione, ora si rivolge semplicemente a tutti coloro che rispettano gli altri requisiti. Proprio per questo motivo esso è stato denominato “universale”.
Per quanto riguarda invece l’essere più generoso la questione è la seguente: l’importo base salirà a ben 175 euro per figlio secondo le indiscrezioni, ma sarà soprattutto una questione di extra. Pare infatti che ci saranno degli aumenti rilevanti per chi ha figli diversamente abili a carico, per chi ha una famiglia particolarmente numerosa ed in base ad altri elementi che saranno noti con certezza più avanti.
Assegno Unico universale: quando e come fare domanda?
Sembrava che l’Assegno Unico universale dovesse entrare in vigore al 1° gennaio, ma non sarà così. La misura è slittata in avanti di due mesi a causa dei tempi tecnici ancora richiesti per renderla realtà, motivo per cui per gennaio e febbraio rimarranno attivi non solo l’Assegno Unico temporaneo, ma anche il bonus bebè ed il bonus mamma domani (che dal 1° marzo saranno inglobati nell’Assegno Unico universale).
La modalità per fare domanda rimarrà la solita, cioè in sostanza sul portale INPS in forma totalmente telematica. Sarà per altro possibile fare domanda già dal 1° gennaio, nonostante come detto la prima mensilità sarà erogata a marzo 2022.