Amplifon di nuovo sui minimi dopo l'ultima seduta
pubblicato:Fineco, i rumors su interesse del private equity o di Zurich scaldano il titolo
Amplifon in calo dopo il crollo di Demant
Amplifon perde ulteriore terreno e scivola sui minimi da inizio febbraio, penalizzata dal crollo di Demant -11%: la concorrente danese ha peggiorato le stime sulla crescita della redditività alla luce della debole domanda registrata nel primo semestre. Amplifon comunicherà i risultati al 30 giugno il prossimo 30 luglio.
Ieri ODDO BHF aveva peggiorato il giudizio sul titolo a da outperform a neutral. L'analisi del grafico di Amplifon mette in evidenza la rottura ribassista del 5 luglio in scia al report di Equita. Le quotazioni stanno ora mettendo sotto pressione i supporti a 30 euro circa: il rischio concreto è quello di assistere a un test di 29,15-29,20, riferimento determinante per scongiurare l'ipotesi di approfondimento sui 24,49, minimo dello scorso autunno in prossimità del quale transita anche la linea ascendente in essere dal 2016 (attualmente a 24 circa).
La violazione di questi sostegni, poi corroborata da quella del minimo del 2022 a 23,25, causerebbe la riattivazione del movimento ribassista originato dal record di fine 2021 a 47,59 con obiettivo a 14,83 (minimo di marzo 2020).
Il superamento confermato in chiusura di seduta del recente massimo a 31,27 potrebbe riavvicinare il titolo agli ex supporti a 32,70-32,80, ora resistenze oltre le quali si creerebbero le condizioni per estensioni verso 35,14 (massimo di metà giugno) e 36,27 (picco di maggio 2023).
Fineco in rialzo grazie ai rumors sull'interesse di private equity
Bel rialzo ieri per FinecoBank grazie alle indiscrezioni del Sole 24 Ore secondo cui i fondi di private equity Bain, CVC e Advent sono intenzionati a effettuare acquisizioni in Italia nel settore delle reti di distribuzione di prodotti finanziari. Finecobank è presente anche nel brokerage e nella gestione di fondi, il che la rende ancor più appetibile.
Il quotidiano cita anche l'interesse di Zurich per un accordo strategico nella distribuzione di prodotti assicurativi, ma le trattative non sono proseguite.
Il titolo ne ha approfittato per risalire sui massimi di maggio in area 15,80, livello che per il momento ne ha frenato la corsa.
L'azione è comunque servita per andare a colmare il gap che i prezzi si erano lasciati alle spalle a maggio in occasione dello stacco del dividendo da 0,69 euro.
Il confronto con tale resistenza appare strategico non solo nel breve periodo, oltre tale livello infatti il titolo avrebbe campo aperto per proseguire la corsa verso i top del 2023 poco oltre 17,00 euro, con target intermedio a quota 16,55.
Flessioni fino a 15,20 circa resterebbero compatibili con l'ipotesi rialzista e permetterebbero di colmare un altro gap, quello lasciato aperto proprio ieri a quota 15,25.
Solo il successivo affondo sotto 14,85 andrebbe ad indebolire pericolosamente il quadro grafico, rendendo probabile il riavvicinamento a quota 14,00.