Borsa: Amplifon ancora in rialzo dopo trimestrale, resistenza critica in avvicinamento
pubblicato:Pirelli corre dopo il ritorno d'attenzione sul dossier Camfin-Marco Polo. Sogefi incassa 374 milioni (in termini di enterprise value) dalla cessione della filtrazione
Amplifon, la trimestrale incoraggia il titolo
Netto rialzo lunedì per Amplifon. Il titolo ha guadagnato ieri il 4,6% a 33 euro dopo essersi mosso tra 31,09 e 33,39 euro. Anche stamane registra forti performance con un rialzo del 2,12% a 33,7 euro dopo un primo allungo a 33,9.
Il gruppo degli apparecchi acustici ha registrato un aumento dei ricavi nel primo trimestre del 2024, raggiungendo i 573,1 milioni di euro, con una crescita dell'8,8% a tassi di cambio costanti e del 6,1% a tassi di cambio correnti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo risultato è stato trainato da una forte crescita organica (+5,6%) e dalle acquisizioni.
L'EBITDA ricorrente è cresciuto del 10,7% a 136,8 milioni di euro, con un margine del 23,9% sui ricavi, mentre il risultato netto è aumentato del 6,2% a 35,7 milioni di euro. Nonostante un aumento dell'indebitamento finanziario netto, l'azienda ha confermato le previsioni per l'intero esercizio, prevedendo una crescita dei ricavi a cifre alte a tassi di cambio costanti e un margine EBITDA oltre il 24,6%.
Il CEO ha espresso fiducia nel continuo percorso di crescita dell'azienda per il resto del 2024, sostenuto da un aumento delle quote di mercato e dalle acquisizioni bolt-on. Amplifon rimane ottimista sulle sue prospettive a medio termine, grazie ai fondamentali del mercato dell'assistenza uditiva e al suo forte posizionamento competitivo.
Amplifon, il quadro grafico
Il rialzo di lunedì ha permesso ai prezzi di avvicinare nuovamente la resistenza critica di area 34,40 euro, ostacolo da superare per potere sperare nella ripresa dell'uptrend in atto dai minimi di ottobre a 24,49 euro.
Oltre 34,40 possibile il test del top del 15 maggio a 36,25 euro.
Resistenza successiva, critica anche in ottica di medio periodo, a 38,30 euro, 61,8% di ritracciamento del ribasso dal massimo di dicembre 2021. Senza la rottura di 34,40 e con la violazione di area 32 diverrebbe invece probabile il ritorno sul forte supporto dei 30 euro. Alla violazione di quei livelli attesi cali verso 28,74, base del gap del 12 dicembre scorso.
Pirelli su nuovi massimi, all'attenzione di nuovo il dossier Marco Polo-Camfin
Prosegue la corsa di Pirelli & C che ieri ha toccato nuovi massimi da febbraio 2022. Nella giornata di sabato la Camfin di Marco Tronchetti Provera (secondo azionista con il 20,6%), ha comunicato che Marco Polo (gruppo Sinochem, primo azionista con il 37%) ha presentato la lista per il rinnovo del Collegio Sindacale anche per conto di Camfin e Longmarch Holding (3,7%, sempre sotto controllo di Tronchetti Provera).
Camfin ha tenuto a precisare che questo "non rappresenta in alcun modo un superamento né autorizza a ritenere che siano non più attuali gli approfondimenti che, come già reso noto da Pirelli in occasione dell’approvazione della Relazione Finanziaria al 31 dicembre 2023, sono in corso, da parte del management e del Collegio Sindacale di Pirelli, oltre che di Marco Polo, in ordine alla verifica sulla permanente sussistenza del controllo da parte di Marco Polo stessa su Pirelli ai sensi sia dell’art. 93 del TUF sia dell’IFRS 10".
Il titolo nel frattempo vola, come già anticipato, e tocca nuovi record da oltre due anni, seguendo il canale crescente che si è formato dai bottom di ottobre. Un rialzo del 50% circa in sei mesi che ad oggi non presenta punti deboli nella propria struttura.
La media mobile esponenziale a 50 sedute e la base del canale rappresentano i sostegni primari del rialzo e corrono quasi parallele e spesso coincidenti da inizio dicembre. Attualmente si trovano entrambe tra 5,70 e 5,75 euro, supporti individuabili come strategici nel breve-medio termine.
Solo la violazione di tali sostegni metterebbe in discussione la continuità della tendenza positiva. Nell'immediato il test a 5,75 verrebbe anticipato dalla violazione di quota 5,95. Oltre 6,15 invece nuovi segnali di forza in favore di un avvicinamento alla parte alta del canale oggi a 6,40 circa.
Sogefi cede la Filtrazione per 374 milioni in termini di enterprise value
Buon avvio di seduta per Sogefi. Ieri dopo la chiusura del mercato il gruppo ha comunicato di aver esercitato l'opzione put che gli consente di cedere la divisione Filtrazione al fondo americano Pacific Avenue Capital Partners. Le parti sottoscriveranno l'accordo di compravendita nei prossimi giorni sulla base delle condizioni già definite: il corrispettivo è basato su un enterprise value pari a 374 milioni di euro, corrispondente a un Equity Value, da regolarsi interamente in cash, di circa 330 milioni, dando luogo a una plusvalenza di circa 130 milioni. Il perfezionamento è atteso entro fine mese.
L'analisi del grafico di Sogefi mette in evidenza il balzo in avanti messo a segno a fine febbraio con l'annuncio dell'operazione di vendita della divisione Filtrazione: le quotazioni hanno toccato a 3,32 euro il massimo da maggio 2018. Nelle ultime settimane il titolo ha perso terreno scendendo ieri a mettere pressione sul supporto a 2,64 (limite superiore del gap up lasciato il 26 febbraio), con minimo a 2,55. Una rottura confermata in chiusura di seduta di 2,64 creerebbe le premesse per ulteriori approfondimenti con obiettivo a 2,05 (chiusura del gap). Segnali di forza in caso di stabilizzazione sopra area 3,00, prologo a un attacco a 3,32: in caso di successo riattivazione della tendenza rialzista in essere da ottobre 2022 verso 4,40-4,45 e 5,3950 (massimo del giugno 2017).