Richiamo alimentare, salame ritirato dal mercato per contaminazione
pubblicato:Richiamo alimentare per un lotto di salame romagnolo, probabilmente contaminato: ecco di quale si tratta.
Un nuovo richiamo alimentare è stato segnalato dal Ministero della Salute nelle ultime ore. Stavolta, ad essere interessato, è un salame romagnolo, che potrebbe risultare contaminato. Per questa ragione, l’azienda produttrice, di concerto con il Ministero, ha ritirato dai supermercati tutti i prodotti interessati. Inoltre, sempre nelle ultime ore, altri richiami alimentari sono stati segnalati, relativamente a insalata rivenduta presso una delle maggiori catene di supermercati italiani.
Ma procediamo per ordine e scopriamo, in dettaglio, tutti i lotti e i prodotti segnalati.
Richiamo alimentare, il caso del salame romagnolo rustichello Zavoli
Il primo richiamo alimentare pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della Salute, che come sempre ha condiviso il documento nell’apposita sezione relativa alle allerte alimentari, riguarda un lotto di salame.
In dettaglio, il salame ritirato dai supermercati è il romagnolo rustichello, prodotto da Zavoli Azienda Agricola.
Il prodotto proviene dalla sete di via Pulzona 3678, a Saludecio (RN).
In merito al lotto interessato, si tratta di quello contrassegnato dal codice alfanumerico L4050, mentre il termine minimo di conservazione è fissato al 03/2025.
Il salame può essere riconosciuto anche perché rivenduto in confezioni con peso variabile tra i 300 e i 500 grammi.
Perché il salame è stato oggetto di richiamo alimentare?
Dopo l’allarme formaggi contaminati, questa nuova allerta dovrebbe preoccupare i consumatori.
Il salame recentemente segnalato è stato ritirato dal mercato a causa di un rischio microbiologico.
Infatti, il documento di richiamo alimentare pubblicato dal Ministero parla di una possibile contaminazione da salmonella.
L’azienda raccomanda di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita per ottenere un rimborso. La prudenza è fondamentale, poiché la Salmonella può provocare sintomi come febbre, diarrea, dolori addominali e, nei casi più gravi, complicazioni sistemiche.
Il prodotto non va quindi consumato, per evitare infezioni e intossicazioni alimentari.
Il ritiro precauzionale dell’insalata capricciosa
Ma come abbiamo anticipato, quello del salame romagnolo rustichello di Zavoli Azienda Agricola è solo il più recente richiamo alimentare.
Tuttavia, altrettanto recentemente è stata diramata un’allerta relativa ad un lotto di insalata capricciosa, distribuita da Conad.
Il prodotto interessato, appartenente al lotto 24304, è rivenduto in confezioni da 200 grammi e commercializzato da Santoro & Schillirò S.r.l, con sede in via Garganelli, 18 a Pianoro (BO).
In questo caso, l’insalata è stata ritirata in quando la data di scadenza riportata sulla confezione è errata.
Sebbene venga indicata, come scadenza, quella del 29/12/2025, in realtà il prodotto scade un anno prima, esattamente il 29/12/2024. Se consumata oltre tale data, l’insalata capricciosa Conad non è più sicura.
Anche in questo caso si può riportare la confezione presso il punto vendita dove è avvenuto l’acquisto. Tuttavia, se consumata entro il 29 dicembre 2024, l’insalata in questione non rappresenterà affatto un problema per la salute. Problema che, invece, potrebbe presentarsi in caso di consumo oltre tale data.