Piaggio affonda in Borsa dopo i risultati 2024

di FTA Online News pubblicato:
6 min

TIM scivola a Piazza Affari dopo il ricorso di Vivendi contro la vendita della rete fissa a KKR. HSBC alza il target price, ma lo scenario tecnico si deteriora

Piaggio affonda in Borsa dopo i risultati 2024

Piaggio ricavi in calo nel 2024, ma il gruppo difende la marginalità operativa

Crollo di Piaggio nella giornata di martedì: il titolo ha ceduto l'11,14% a 1,939 euro dopo avere oscillato tra 1,939 e 2,172 euro. Piaggio ha chiuso il 2024 con un calo significativo dei ricavi, pari a 1.702 milioni di euro (-14,3%), riflettendo un contesto operativo più sfidante rispetto al 2023.

Nonostante la riduzione dei volumi, il gruppo è riuscito a migliorare leggermente la marginalità operativa, con il margine lordo industriale che sale al 29,2% (rispetto al 28,5% del 2023) e l'EBITDA margin in crescita al 16,9%.

Tuttavia, l'utile netto è sceso del 26,2%, attestandosi a 67,2 milioni di euro.

Dal punto di vista finanziario, l'indebitamento netto è aumentato a 534 milioni di euro, in crescita rispetto ai 434 milioni di fine 2023, segnalando una maggiore pressione sulla struttura finanziaria della società.

Il dividendo totale proposto per l’esercizio 2024 ammonta a 15,5 centesimi per azione, con saldo finale di 4 centesimi per azione che sarà staccato il 22 aprile e pagato il 24 aprile.

Il calo dei ricavi e dell’utile netto indica un anno difficile per Piaggio, probabilmente a causa di una domanda più debole e di un contesto macroeconomico meno favorevole.

Tuttavia, l'azienda ha mantenuto una buona gestione della redditività operativa. L'aumento dell'indebitamento è un elemento da monitorare, soprattutto in un contesto di tassi di interesse ancora elevati.

Il dividendo proposto, seppur in flessione rispetto agli anni precedenti, riflette la volontà del gruppo di continuare a remunerare gli azionisti.

Il CEO di Piaggio, Michele Colaninno, ha fornito una lettura strategica dei risultati 2024, evidenziando come il calo del fatturato sia stato frutto di una scelta consapevole: la riduzione delle scorte da parte dei concessionari, utile per preservare la redditività della rete distributiva e prepararsi al 2025 con maggiore efficienza.

Colaninno sottolinea che il contesto macroeconomico rimane sfidante, con tassi di interesse elevati e un’inflazione ancora impattante, fattori che hanno frenato i consumi, soprattutto nel segmento di alta gamma in Asia, dove Piaggio ha riscontrato la maggiore contrazione della domanda.

Nonostante le difficoltà, il gruppo ha mantenuto gli investimenti in ricerca, tecnologia e capacità produttiva, segnalando la volontà di non rallentare lo sviluppo dei propri marchi iconici. Tuttavia, viene posta particolare enfasi sulla gestione della liquidità, in attesa di un miglioramento della domanda globale.

La strategia di Piaggio appare orientata al lungo termine, con una gestione prudente della supply chain e una forte attenzione alla sostenibilità della rete distributiva. Il 2025 si prospetta ancora incerto, ma con segnali di possibile ripresa. Il mantenimento degli investimenti è un segnale positivo, ma sarà fondamentale osservare l’evoluzione della domanda nei mercati chiave e l’eventuale allentamento delle condizioni finanziarie globali.

Piaggio, mercati in rallentamento in Italia e in Spagna

L'ANCMA ha pubblicato i dati relativi al mercato italiano delle due ruote, evidenziando una forte contrazione del 21% su base annua a febbraio e un calo del 18% nel progressivo annuo (YTD). La contrazione ha colpito tutti i segmenti: Scooter: -12% YoY (-7,5% YTD) Moto: -28% YoY (-27% YTD) 50cc: -40% YoY (-41% YTD)

Parte del calo è attribuibile al forte autoimmatricolato di fine 2023, innescato dall'entrata in vigore della normativa Euro 5+ dal 2025, che ha incentivato le vendite anticipate di modelli non conformi. A parità di giorni lavorativi, la contrazione sarebbe stata del 17% YoY.

In Spagna, i dati ANESDOR mostrano una contrazione più contenuta, pari a -6% YoY a febbraio, con il dato YTD in pareggio. Il dettaglio per segmento è il seguente: Scooter: -1% YoY (+4% YTD) Moto: -13% YoY (-9% YTD) 50cc: -1% YoY (+1% YTD)

Impatto su Piaggio

Il mercato italiano rappresenta circa il 10% del fatturato di Piaggio, mentre la Spagna incide per un ulteriore 10% nell’area Western Countries.

L'impatto della normativa Euro 5+ ha distorto la stagionalità delle vendite, accentuando la contrazione di febbraio. Tuttavia, il trend negativo del mercato delle moto in Italia è più marcato rispetto alla Spagna, riflettendo una debolezza della domanda interna probabilmente legata a fattori macroeconomici e di credito.

La tenuta degli scooter in entrambi i mercati è un segnale meno negativo per Piaggio, che ha una presenza forte in questo segmento. Nei prossimi mesi, sarà importante monitorare eventuali segnali di ripresa o stabilizzazione della domanda.

Piaggio, segnale ribassista sul grafico dei prezzi

L’analisi tecnica del titolo Piaggio mostra oggi un segnale ribassista significativo con la violazione della base del flag rialzista che si era sviluppato dal minimo di dicembre 2024. La figura del flag ascendente si era formata tra dicembre 2024 e febbraio 2025, configurandosi come una fase di consolidamento all’interno di un trend ribassista più ampio.

La rottura ribassista ne invalida il potenziale di continuazione rialzista.

Il titolo ha inoltre rotto al ribasso i minimi di settembre 2022 a 2,04 euro, un livello di supporto chiave che aveva già sostenuto le quotazioni in passato. Questa violazione aumenta il rischio di ulteriore debolezza.

Il breakout ribassista è avvenuto con una candela ampia, volumi alti e volatilità elevata, segnalando forte pressione di vendita. Prossimi livelli tecnici da monitorare:

Supporto immediato: area 1,90-1,85 euro, dove potrebbero emergere acquisti temporanei.

Supporto inferiore: area 1,75 euro, livello di rimbalzo possibile in caso di ulteriore debolezza.

Resistenza chiave: ex-supporto a 2,04 euro, ora trasformato in resistenza. Un ritorno sopra questa soglia potrebbe ridurre il rischio ribassista e portare al test di 2,20.

Solo sopra 2,30 lo scenario ribassista di medio termine verrebbe accantonato. L’uscita dal flag con violazione del supporto storico a 2,04 euro configura uno scenario tecnico fragile, con rischio di accelerazione ribassista verso 1,90 e, in estensione, 1,75 euro. Un ritorno sopra 2,04 euro migliorerebbe, almeno temporaneamente, il quadro grafico.

Telecom Italia, pessima seduta dopo l'appello di Vivendi

Pessima seduta quella di ieri per Telecom Italia, scesa sui minimi da oltre un mese dopo che il primo azionista Vivendi (-1,4%, ha quasi il 24%) ha presentato appello contro la sentenza del Tribunale civile di Milano che a gennaio ha bocciato il ricorso del gruppo francese contro la vendita della rete fissa a KKR decisa dal cda senza il passaggio in assemblea.

Il titolo è sceso nonostante la decisione di HSBC di incrementare il prezzo obiettivo da 0,36 a 0,37 euro.

Da segnalare che il gruppo ha rinviato dal 10 aprile al 24 giugno l'assemblea dopo l'ingresso di Poste Italiane nel capitale al posto di CDP.

Telecom Italia, deterioramento dello scenario tecnico

Graficamente il ribasso di ieri di TIM ha contribuito a deteriorare lo scenario tecnico. I prezzi sono scesi in area 0,2540 dove è posizionato il 61,8% di ritracciamento del rialzo partito a novembre, dopo aver violato la linea che sale dagli stessi minimi ed essere scesi di nuovo al di sotto della neckline del testa e spalle rialzista costruito sul grafico settimanale a partire da marzo 2024.

Senza il pronto ritorno oltre 0,2650 e con la violazione di area 0,25 il titolo rischierebbe di arretrare rapidamente verso 0,2150, target successivo in area 0,20.

Oltre 0,2650 invece primi segnali di ripresa che se ribaditi dal superamento di quota 0,2729 potrebbero condurre al test delle resistenze successive presenti tra 0,2850 e 0,29 euro.