Mutui, conviene il tasso fisso o quello variabile a febbraio 2025?

di Alessia Seminara pubblicato:
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Mutui, meglio scegliere il tasso fisso o quello variabile a febbraio 2025? Scopriamo cosa conviene, alla luce del nuovo taglio della BCE.

Mutui, conviene il tasso fisso o quello variabile a febbraio 2025?

Lo scorso 30 gennaio 2025, la Banca Centrale Europea ha concesso un ulteriore taglio di 25 punti base al costo del denaro. Questa decisione, ovviamente, ha inciso sui tassi sui mutui: per questa ragione chi è intenzionato ad accendere un finanziamento, si sta domandando se, a febbraio 2025, è più conveniente sottoscrivere mutui a tasso fisso o variabile. Anticipiamo subito che, grazie ad una recente analisi condotta da Il Corriere della Sera, è stato possibile fare una proiezione per i prossimi cinque anni. Con il taglio applicato dalla BCE, poi, si è ottenuto una sorta di pareggio tra Euribor e Eurirs, gli indici necessari per stabilire i tassi per rate variabili e fisse. Cerchiamo di capire cosa comporterà tutto questo e se, ad oggi, è più conveniente per optare per un mutuo a tasso fisso o per una rata variabile.

Mutui a tasso fisso o variabile a febbraio 2025? Gli effetti del taglio BCE

Come anticipato, grazie al taglio disposto dalla BCE lo scorso 30 gennaio, gli indici Euribor e Eurirs sono stati quasi pareggiati.

Il recente taglio della Banca Centrale Europea che, di fatto, è il quinto degli ultimi mesi, ha infatti ridotto di molto la differenza tra i due tassi. Una differenza che, ad oggi, è pari a soli 13 centesimi.

Il mese scorso, secondo quanto rilevato dall’Associazione bancaria italiana, il tasso medio calcolato sul totale dei mutui richiesti si è ridotto del 3,09%.

C’è però da sottolineare che, almeno per il momento, se è vero che i tassi sui mutui sono in discesa, il calo del tasso fisso ha subito una battuta d’arresto.

Di conseguenza, come abbiamo già detto, la differenza tra fisso e variabile si è ridotta.

Mutui a tasso fisso o variabile? La situazione a febbraio 2025 e le simulazioni

In base a quanto detto fino ad ora, per coloro che sottoscriveranno mutui a partire da febbraio 2025, conviene valutare un tasso fisso o variabile?

Per rispondere a questa domanda, Il Corriere della Sera ha effettuato delle interessanti simulazioni, con proiezione per i prossimi 5 anni.

Il Corriere ha ipotizzato la sottoscrizione di mutui con prima rata a marzo, a 20 anni o a 30 anni e con importo da 140.000 euro.

Per quanto concerne i mutui con durata pari a 20 anni, le simulazioni hanno messo in luce come il tasso variabile resti ancora meno conveniente.

Infatti, il tasso fisso costa quasi 30 euro in meno rispetto al variabile.

Tuttavia, questa situazione potrebbe cambiare nel giro di pochi anni: secondo la simulazione, entro marzo 2028 si raggiungerà la parità tra tasso fisso e tasso variabile.

Tuttavia, con proiezione a cinque anni, il tasso fisso resta comunque più conveniente e garantisce un risparmio totale di 820 euro.

I finanziamenti trentennali

Per comprendere se, da febbraio 2025, sarà più conveniente sottoscrivere mutui a tasso fisso o variabile, è stato considerato anche un finanziamento a 30 anni.

Anche in questo caso, la simulazione ha “premiato” il tasso fisso, che potrebbe garantire un risparmio totale superiore ai 1.500 euro rispetto alla rata variabile.

Non è però escluso un possibile riallineamento tra Euribor e Eurirs, che potrebbe avvenire entro la stagione estiva.

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