MPS, Intesa avvia la copertura con un "buy", intanto si lavora alla privatizzazione
pubblicato:Campari, titolo ai minimi dal 2020 dopo i risultati deludenti
MPS, per Intesa è buy, intanto il MEF lavora alla privatizzazione
Banca MPS debole ieri. Il titolo ha ceduto lo 0,82% a 5,07 euro. I prezzi hanno oscillato tra 5,002 e 5,094 euro.
Intesa Sanpaolo ha avviato la copertura di Banca Monte dei Paschi di Siena con un rating "Buy" e un target price di 6,4 euro.
Il governo italiano è alla ricerca di un acquirente strategico per cedere parte della propria quota in Monte dei Paschi di Siena (MPS), mossa necessaria per rispettare gli accordi con l'Unione europea e ridurre la partecipazione pubblica dal 26,7% a meno del 20% entro fine anno.
L'obiettivo è trovare un partner bancario italiano che garantisca stabilità all'istituto, opzione preferita anche dalle autorità di vigilanza bancaria. Tuttavia, l'aumento delle azioni di MPS negli ultimi anni ha ridotto l'interesse dei potenziali acquirenti.
Senza una fusione concreta, il governo potrebbe scegliere di vendere le azioni sul mercato, come già fatto in precedenti operazioni di "accelerated book building". In linea con altre cessioni pubbliche in Europa, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato l’intenzione di proseguire con la riduzione della partecipazione statale in Mps entro l'anno, ottenendo circa 640 milioni di euro dall'operazione.
Banco Bpm è stata considerata come un potenziale partner, ma il suo AD ha finora rifiutato un coinvolgimento. Anche Bper, supportata dal principale azionista Unipol, potrebbe essere candidata, a patto che venga sostituita la francese AXA come partner assicurativo, anche se non risultano ancora trattative ufficiali.
Unipol ha escluso la possibilità di acquistare una quota di Banca Monte dei Paschi di Siena nel collocamento che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) potrebbe realizzare dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali l’8 novembre.
Carlo Cimbri, presidente di Unipol, ha confermato che la compagnia non è interessata a partecipare all’operazione, riducendo le speculazioni su una potenziale acquisizione strategica di Mps da parte di Unipol. Cimbri ha inoltre precisato che Unipol potrebbe considerare una quota del 10% solo nell’ambito di un’alleanza strategica nel settore della bancassicurazione, una prospettiva limitata dall’attuale impegno di Mps con Axa fino al 2027.
Il titolo MPS si muove lateralmente ormai dal massimo di maggio oscillando tra area 5,40 e 4,15 euro. Nelle ultime settimane i prezzi hanno oscillato con maggiore insistenza verso la parte alta della fascia, senza riuscire tuttavia a superare i 5,40 euro se non per qualche breve puntata intraday. Fino a che le quotazioni rimarranno al di sopra di area 4,75, porzione centrale dell'intervallo laterale, sarà comunque possibile la rottura di 5,40 con successivo test dei 6 euro almeno. Resistenza successiva a 6,40 euro.
Sotto 4,75 rischio invece in discese almeno fino a 4,36, base del gap del 6 agosto. La violazione anche di quei livelli porterebbe al test del supporto critico di area 4,15. Discese anche al di sotto di area 4,15 costringerebbero a considerare iniziata una fase correttiva estesa di tutto il rialzo in atto dai minimi di fine 2023, target fino in area 3 euro almeno.
Campari in pesante ribasso dopo i dati
Pesante ribasso nella giornata di ieri per Campari che ha lasciato sul campo 18,5 punti percentuali. Alle radici del crollo ci sono i dati dei primi nove mesi del 2024, che indicano ricavi a 2.277 milioni di euro (+3,4%), con un rallentamento nel terzo trimestre a 753,6 milioni (+1,4%). Nei 9 mesi il gruppo segna un calo dell'utile ante imposte rettificato del 5,6% a 446,3 milioni, mentre nel terzo trimestre l'utile ante imposte rettificato flette del 23,2% a 114,4 milioni di euro.
Tanto è bastato per far sprofondare il titolo sui minimi dal 2020 riattivando il trend ribassista che dai top dell'estate 2023 a 12,95 euro ne ha dimezzato il valore in borsa.
Molto probabile ora il raggiungimento di nuovi minimi di periodo, in virtù del fatto che la seduta di ieri sia stata archiviata sui bottom a 6,326 euro, circostanza che spesso implica il raggiungimento di nuovi minimi, magari soltanto temporanei, nella seduta successiva. E non è da escludere che successivamente a tale movimento i prezzi accennino quanto meno una reazione, anche perché i principali oscillatori sono scesi in zona di forte ipervenduto e potrebbero necessitare di una pausa del ribasso per allentare le tensioni.
Ci sarà comunque bisogno del superamento dei massimi di ieri a 6,87 euro per dare vita ad un movimento che possa rappresentare qualcosa di più di una semplice reazione tecnica e ricondurre, almeno in prima battuta, il titolo sulla resistenza successiva a 7,20 euro. Sotto ai minimi di ieri invece supporto successivo in area 6,00, poi spazio al ritorno sui bottom del 2020 poco oltre quota 5,00.