Leonardo, titolo alle prese con alcuni ostacoli
pubblicato:Amplifon, JP Morgan a Banca Akros incoraggiano il titolo
Leonardo, le review degli analisti e la conferma della guidance
Poco mossa ieri Leonardo. Il titolo ha ceduto lo 0,33% a 20,96 euro dopo avere oscillato tra 20,48 e 21,26 euro. A metà seduta, oggi, segna un +0,14% a 20,99 euro dopo la notizia che il gruppo tiene d'occhio una dozzina di società nazionali ed estere nel campo della cybersecurity e potrebbe chiudere degli accordi entro fine anno. L'ad Roberto Cingolani ha comunque confermato la guidance 2024, nonostante l'impatto negativo della crisi di Boeing.
Morgan Stanley ha già confermato il rating "equal-weight" per Leonardo S.p.A., alzando il target price a 23 euro dai precedenti 16,3 euro. Questo significa che, secondo Morgan Stanley, il titolo ha un potenziale di crescita moderato in linea con le aspettative generali di mercato, senza che ci siano significativi rischi o opportunità che giustifichino una posizione sovrappesata o sottopesata nel portafoglio.
Il 30 settembre si è conclusa l'inchiesta della procura di Brindisi, avviata nel 2021, che ha portato alla luce il coinvolgimento di due subfornitori nella produzione della fusoliera del Boeing 787 per Leonardo. Questi fornitori avevano fornito componenti non conformi, realizzati in titanio puro anziché nella più resistente lega di titanio T6AL4V, come previsto dal contratto.
Le componenti sospette sono già state sostituite, e le società coinvolte non forniscono più materiali a Leonardo.
Sebbene Leonardo e Boeing siano considerate parti lese, l'azienda non ha subito impatti operativi, ma rimane il danno reputazionale.
La scorsa settimana Deutsche Bank aveva aumentato il target price di Leonardo Spa da 26 a 27 euro, confermando il rating "buy" in attesa della pubblicazione dei risultati prevista per il 7 novembre. Gli esperti prevedono un solido volume di ordini, sebbene in calo su base annua, e una performance operativa del terzo trimestre in linea con quella del 2023 in termini di Ebita. Inoltre, si prevede un assorbimento di cassa di circa 100 milioni di euro nel terzo trimestre. Deutsche Bank stima una diminuzione del 15% degli ordini acquisiti, un aumento delle vendite del 12% (6% escluso il segmento Space) e una crescita dell'Ebita dell'1%.
Il titolo ha disegnato un testa spalle ribassista dal massimo del 9 aprile. La figura è stata confermata il 2 settembre con la violazione a 21,40 circa della linea che unisce i minimi del 25 aprile e del 14 giugno. La linea attualmente transita a 21,55 euro circa. Solo il superamento di questa linea cancellerebbe le implicazioni negative derivanti dalla presenza del testa spalle, prospettando invece il ritorno in area 23,50 euro.
Resistenza successiva a 24,59, massimo del 10 giugno. Fino a che i prezzi non saliranno al di sopra di 21,55 resta probabile il raggiungimento del target del testa spalle (proiezione dell'ampiezza della figura dal punto di rottura della linea di base), a 17,80 euro. Supporto intermedio a 18,90, minimo del 5 agosto. Se i prezzi dovessero scendere al di sotto di 17,80 il target per il ribasso si sposterebbe a 15,70 euro circa.
Amplifon, JP Morgan a Banca Akros incoraggiano il titolo
Seduta positiva ieri per Amplifon che ha recuperato 4,5 punti percentuali dopo che JP Morgan ha deciso di incrementare il prezzo obiettivo da 31,30 a 33,70 euro: gli analisti puntano sulla crescita del settore degli apparecchi acustici.
Banca Akros conferma la raccomandazione accumulate e il target a 36 euro in vista di dati del terzo trimestre che verranno comunicati il 30 ottobre e che dovrebbero evidenziare un aumento della redditività in Europa e gli effetti delle azioni di efficientamento messe in atto dal management.
Il rialzo di ieri ha permesso al titolo di recuperare le perdite accumulate dallo scorso 19 settembre, ma non è per il momento sufficiente a garantire un rimbalzo più corposo che possa opporsi seriamente al solido trend ribassista in atto dai top di giugno, nonostante oggi l'azione recuperi un altro 0,56% a 27,04 euro.
In tale ottica il confronto con le prossime resistenze presenti tra 27,50 e 28,00 euro potrà fornire indicazioni rilevante sulle intenzioni dei corsi. Oltre tali livelli infatti Amplifon potrebbe ambire al ritorno in area 30,00 dove è posizionato il 50% di ritracciamento del citato ribasso, target successivo a 31,30 euro.
Sul fronte dei supporti invece monitorare con attenzione quello a 24,50, bottom di ottobre 2023, la cui violazione rischierebbe di spingere il titolo verso nuovi minimi pluriennali in area 20,50, con target intermedio a 23,25 euro, altro minimo toccato durante il mese di ottobre, questa volta del 2022.