Strategia dividendi: meglio gli aristocratici o rendimenti alti?

di FTA Online News pubblicato:
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La strategia dei dividendi è tra le preferite degli investitori, specie in uno scenario in cui i tassi di interesse reali, al netto dell’inflazione, sono ancora sotto lo zero.

Strategia dividendi: meglio gli aristocratici o rendimenti alti?

Come scegliere i titoli migliori? Per rispondere dobbiamo prima capire qual è l’orizzonte temporale considerato. 

Investimento a breve o a lungo termine

Le considerazioni da fare sono diverse se si investe a breve termine o a lungo termine. Nel breve termine l’investitore può cercare l’elevato rendimento e poco è interessato a una crescita costante dei dividendi distribuiti dall’azienda.

Viceversa, chi investe nel lungo termine guarda alle società che da 25 anni o più offrono rendimenti più bassi, ma costantemente in crescita: in questo caso la scelta ricade sui dividendi “aristocratici” che offrono maggiori certezze sulla distribuzione delle cedole.

Con queste premesse sembra dunque necessario rinunciare al rendimento elevato per ottenere una minore volatilità del portafoglio e un rischio più basso.

Cosa sono i dividendi aristocratici

L’obiettivo di un investitore di lungo periodo è quello di conservare il patrimonio, ottenere un rendimento, registrando però una bassa volatilità dell’investimento. Queste caratteristiche sono spesso offerte da asset obbligazionari: in un contesto storico in cui i tassi di interesse reali sono negativi, le strategie basate sulle obbligazioni sono fallimentari.

Meglio puntare su titoli azionari in grado di assicurare opportunità nel lungo termine.   

Negli Stati Uniti, per individuare le azioni da privilegiare si fa riferimento ad alcune caratteristiche specifiche:

  • I titoli sono inseriti all’interno dell’indice benchmark S&P 500

  • Devono avere una storia di aumenti dei dividendi di almeno 25 anni consecutivi

  • Possiedono requisiti di liquidità e capitalizzazione

Le azioni italiane considerate “aristocratiche”

I Italia non esistono dei criteri di ammissione specifici per individuare le azioni con dividendi aristocratici.

Secondo una ricerca di Intermonte, si possono trovare titoli con bassa volatilità e rendimenti costanti nel tempo anche tra le blue chips del Ftse Mib.

Tra i titoli con queste caratteristiche troviamo: Eni, Enel e Intesa Sanpaolo.

Eni staccherà la prossima cedola il 23 maggio 2022 (saldo dividendi 2021) per 0,43 euro per azione. L’acconto di 0,43 euro è stato versato a settembre 2021: pertanto il rendimento totale è del 6,6%.

Enel pagherà una cedola di 0,19 euro (saldo dividendo 2021) a luglio. La multiutility ha già distribuito l’acconto di 0,19 euro a gennaio. Ai prezzi attuali il dividend yield complessivo per Enel si attesta al 6,5%.

Anche Intesa Sanpaolo distribuirà il 23 maggio 2022 il saldo del dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021) pari a 0,0789 euro per azione. Il titolo ha versato a novembre 2021 un acconto pari a 0,0721 euro. Il dividendo totale è dunque pari a 0,151 euro con un rendimento complessivo del 7,5% (ai prezzi attuali).