Banca MPS, doppio minimo con target in area 6,85/6,90
pubblicato:Tenaris, la maggior parte degli analisti conferma una visione positiva, ma un potenziale doppio massimo sul grafico

Banca MPS, Keefe, Bruyette & Woods alza il target a 8,17
E' iniziata bene la settimana di Banca MPS che ieri ha fatto registrare un rialzo del 2,77% attestandosi a 6,608 euro dopo che Keefe, Bruyette & Woods ha confermato il giudizio outperform sul titolo e incrementato il prezzo obiettivo da 7,92 a 8,17 euro.
Gli analisti del broker americano hanno incrementato le stime sull'utile per azione del triennio 2025-2027 del 3% circa.
Resta in stand by per il momento l'Ops su Mediobanca dopo che il consiglio di amministrazione di quest'ultima ha rimarcato l'inadeguatezza della stessa offerta pubblica di scambio in occasione dell'ultima Assemblea dell'accordi di consultazione di Mediobanca.
Da segnalare in merito a Banca MPS che l'Istituto di credito senese ha comunicato nelle scorse settimane che in data 2 marzo 2025 verrà esercitata l'opzione integrale di rimborso anticipato dell'obbligazione di tipo Senior denominata "€ 750,000,000 000 Fixed to Floating Rate Callable Senior Notes due 2 March 2026".
I Titoli, interamente sottoscritti da investitori istituzionali, saranno rimborsati integralmente alla pari, insieme agli eventuali interessi maturati e non corrisposti alla Data di Rimborso Opzionale.
MPS, confermato un doppio minimo, target a 6,85/6,90 euro
Graficamente il rialzo di MPS di ieri ha confermato il doppio minimo in formazione a 6,10 euro, configurazione che proietta obiettivi in area 6,85/6,90 dove i prezzi andrebbero a chiudere il gap down lasciato aperto il 24 gennaio in occasione del lancio dell'ops su Mediobanca.
Oltre quota 6,90 via libera al ritorno sui massimi di inizio anno a 7,20 circa.
Il quadro grafico tornerebbe ad indebolirsi in caso di discese sotto 6,36, ma sarebbe poi necessaria la violazione di area 6,10 per decretare la ripresa del ribasso partito dai citati massimi, che proietterebbe il titolo verso 5,65, obiettivo successivo a 5,30/5,40, area critica nello scenario tecnico di medio lungo periodo.
Tenaris, la maggior parte degli analisti conferma una visione positiva
Tenaris in flessione lunedì: il titolo ha ceduto l'1,5% a 18,005 euro dopo avere oscillato tra 17,86 e 18,145 euro.
Tenaris prevede che nel primo trimestre 2025 fatturato ed EBITDA (al netto degli effetti straordinari) saranno in linea con quelli registrati nel quarto trimestre 2024.
Tuttavia, si attende una variazione regionale nei volumi: da un lato, in Europa i volumi saranno inferiori, mentre in Nord America, Argentina e Medio Oriente si verificheranno aumenti sia nei volumi che nei prezzi.
Per il secondo trimestre 2025 le prospettive sono leggermente più ottimistiche rispetto al primo, con la possibilità di un recupero del margine operativo fino al 25%, anche se gli analisti ritengono più probabile che questo miglioramento si concretizzi nel secondo semestre.
In particolare, il Messico appare come un'area di debolezza, dato che Tenaris sta riducendo significativamente la propria esposizione creditizia nei confronti di Pemex, prevista a 140 milioni di dollari a fine trimestre.
Al contrario, l'Argentina si presenta come un'area di crescita grazie all'accelerazione degli sviluppi a Vaca Muerta.
Sul fronte dei dazi, le possibili modifiche ai dazi statunitensi sulle importazioni di acciaio generano incertezza, ma Tenaris ritiene che l’aumento dei prezzi compenserà gli eventuali maggiori costi.
Inoltre, sebbene vi siano preoccupazioni per una possibile sostituzione delle quote con dazi per la Corea del Sud, l'azienda è ben posizionata in quanto produce la maggior parte dei tubi negli USA, limitando così l'impatto dei dazi su alcune importazioni di acciaio.
I prezzi dei tubi, secondo PipeLogix, potrebbero continuare a crescere nei prossimi mesi, anche in vista dell'introduzione di nuovi dazi.
Per quanto riguarda le operazioni di buyback e possibili M&A, il nuovo programma non potrà essere autorizzato finché quello attuale non sarà concluso.
È in fase di valutazione una proposta per l'acquisto di ulteriori azioni fino al 10% del capitale, che dovrebbe essere presentata al CdA ad aprile e successivamente approvata in assemblea a maggio.
La decisione sarà influenzata anche dalle politiche della nuova amministrazione USA in materia di dazi e acquisizioni.
Nel complesso, le previsioni per il primo semestre 2025 sono in linea con le stime e il consensus, e i commenti relativi all'andamento dei prezzi OCTG negli USA sono considerati costruttivi.
Nonostante alcune incertezze sui costi e sui prezzi nel secondo semestre, legate a possibili modifiche ai dazi, il fine-tuning delle stime ha portato a un leggero miglioramento del +2% dell’EBITDA previsto per il biennio 2025-2026, anche se questo è parzialmente compensato da maggiori ammortamenti e un risultato inferiore atteso dalle partecipate a equity.
In risposta a queste prospettive, gli analisti hanno alzato il prezzo obiettivo del titolo del 4%, portandolo a €20 per azione. I risultati del quarto trimestre di Tenaris sono stati superiori alle aspettative, ma la reazione del titolo è stata negativa, poiché gli investitori hanno percepito la nuova guidance come più cauta rispetto al terzo trimestre.
Mediobanca Research ritiene il titolo attraente, in vista di potenziali nuovi dazi statunitensi che potrebbero far salire il prezzo degli OCTG, oltre a un previsto aumento delle attività di perforazione in Argentina.
Di conseguenza, gli analisti hanno alzato il prezzo obiettivo su Tenaris del 2%, portandolo a 23 euro, confermando la raccomandazione outperform.
Barclays, invece, non vede minacce rilevanti dai dazi USA per Tenaris e valuta positivamente la posizione dell'azienda nel contesto della nuova amministrazione USA, che intende rivitalizzare la produzione nazionale di OCTG. Gli analisti di Barclays hanno aumentato il prezzo obiettivo da 18,19 a 23,5 euro, sottolineando anche l'"impressionante" posizione di cassa netta di Tenaris e la possibilità di ulteriori rendimenti, a patto che non si verifichino operazioni di M&A.
Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo da 22,1 a 22,6 euro e confermato la raccomandazione buy, evidenziando che la reazione negativa del titolo dopo risultati migliori del previsto rappresenta un'opportunità di acquisto, in concomitanza con l'aumento delle stime EPS per il 2025-2026.
Banca Akros, dopo la conference call, ha evidenziato come l'aumento della capacità di liquefazione negli USA possa stimolare il segmento del gas nei prossimi trimestri, alzando del 2% le stime EPS per il 2025-2026 e confermando la raccomandazione buy con un prezzo obiettivo di 20 euro.
Infine, Equita Sim ha incrementato del 4% il prezzo obiettivo a 20 euro, commentando che le indicazioni per il primo semestre 2025 sono in linea con il consensus e che i commenti sull'andamento dei prezzi degli OCTG negli USA sono costruttivi.
Tuttavia, l'incertezza sui costi e sui prezzi nel secondo semestre, legata a possibili modifiche ai dazi, ha contribuito alla reazione negativa iniziale.
Le stime EBITDA per il biennio 2025-2026 sono state riviste al rialzo del 2%, sebbene compensate da maggiori ammortamenti e un risultato inferiore atteso dalle partecipate a equity.
In sintesi, nonostante il breve periodo di incertezza, la maggior parte degli analisti conferma una visione positiva su Tenaris, considerandolo un'opportunità di acquisto grazie alle prospettive di crescita nei volumi e nei prezzi, supportate da una solida posizione finanziaria.
Tenaris, potenziale doppio massimo sul grafico
Il titolo Tenaris ha disegnato un potenziale doppio massimo a partire dal picco del 14 gennaio a 19,40 euro (secondo massimo quello dell'11 febbraio a 19,445 euro).
La figura ribassista verrebbe completata con la violazione del minimo del 29 gennaio a 17,575 euro. In quel caso rischio di vedere avviata una correzione estesa del rialzo dal minimo di agosto, obiettivo in area 15,50 euro almeno.
Solo sopra area 18,50 il rischio di essere in presenza di una fase di distribuzione, introduttiva ad un ribasso, verrebbe ridimensionato. Solo sopra area 19,50 tuttavia verrebbe ripristinato l'uptrend, con obiettivi verso i 22 euro.