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Asia-Pacific in rialzo. A Tokyo Nikkei 25 guadagna lo 0,30%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo un avvio d'ottava in recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq Composite, apprezzatosi dell'1,11% lunedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza in positivo è stata di fatto confermata. Per Kazuo Ueda la Bank of Japan (BoJ) aumenterà i tassi d'interesse del Sol Levante se l'inflazione accelererà verso il 2% di target dello stesso istituto centrale nipponico. "Se le nostre previsioni sui prezzi cambiassero, questo sarebbe anche un motivo per variare la politica monetaria ma non abbiamo alcuna idea preimpostata su tempistica e ritmo specifici", ha dichiarato il governatore della BoJ davanti a una commissione del Parlamento giapponese. Ueda, riporta Reuters, ha aggiunto che la BoJ deve mantenere per il momento il suo aggressivo allentamento monetario poiché l'inflazione tendenziale rimane "leggermente inferiore al 2%". Le parole di Ueda arrivano alla vigilia del meeting della BoJ di giovedì 25 e venerdì 26 aprile. Intanto il clima positivo per la regione si evidenzia in un rialzo intorno allo 0,90% per l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa contro le altre dieci principali monete, è sostanzialmente invariato a fronte di uno yen in modesto declino dopo essere tuttavia scivolato su nuovi minimi di 34 anni nei confronti del biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna lo 0,30% (fa peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,14%). Sul fronte macroeconomico, il tasso d'inflazione core del Giappone stilato dalla Bank of Japan (BoJ) è sceso in marzo sul 2,2% annuo dal 2,3% di febbraio. Settimana scorsa il ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione aveva reso noto che l'inflazione core aveva segnato in marzo un calo sul 2,6% annuo dal 2,8% di febbraio, in linea con il consensus di Reuters. In aprile l'indice Pmi Jibun Bank del Sol Levante, elaborato da S&P Global, è salito su base preliminare su 49,9 punti dai 48,2 punti della lettura finale di marzo, contro il declino a 48,0 punti atteso dagli economisti.

Contrastate le piazze cinesi. A meno di un'ora dal termine degli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono circa lo 0,80% entrambi, contro un declino intorno allo 0,40% per lo Shenzhen Composite. Molto bene invece Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in rialzo di circa l'1,60% (fa anche meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un progresso intorno all'1,70%). A Seoul il Kospi si muove appena sotto la parità, mentre a Sydney è stata dello 0,45% la crescita dell'S&P/ASX 200 in chiusura. Recupero per l'attività manifatturiera dell'Australia. L'indice Pmi Judo Bank dell'Australia, elaborato da S&P Global, ha infatti segnato su base preliminare in aprile una crescita su 49,9 punti dai 47,3 punti della lettura finale di marzo. L'indice si conferma comunque per il terzo mese consecutivo sotto la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazione.

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