Tinexta rivede la leadership del cyber dopo la revisione delle stime

di FTA Online News pubblicato:
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Gefran, rialzo in controtendenza dopo i risultati

Tinexta rivede la leadership del cyber dopo la revisione delle stime

Tinexta riduce le stime e riorganizza la leadership del Cyber

Saldo di seduta negativo ieri per Tinexta che riesce comunque a rimbalzare dai minimi intraday: il titolo ha terminato a 7,735 euro, in ribasso del 3,07%, dopo essere sceso nel corso della giornata fino a 7,48 euro (max a 8,02).

Tinexta ha annunciato una riorganizzazione nella leadership di Tinexta Cyber, con Marco Comastri che ha lasciato il ruolo di amministratore delegato, passando le deleghe operative al consiglio di amministrazione. Il CEO di Tinexta, Pier Andrea Chevallard, assumerà temporaneamente il ruolo, mentre Comastri continuerà come consigliere e consulente per la divisione.

Inoltre, è stata convocata un'assemblea ordinaria e straordinaria per il 12 dicembre. L'ordine del giorno per la seduta ordinaria prevede la nomina di un nuovo amministratore. Per la parte straordinaria, saranno discusse proposte che includono l'introduzione della partecipazione tramite rappresentante designato, la possibilità di assemblee telematiche, regole per la gestione della perdita dei requisiti di indipendenza da parte degli amministratori e gli obblighi di informativa per i consiglieri delegati.

Lunedì, Tinexta ha pubblicato i risultati del terzo trimestre, sostanzialmente in linea con le attese ma con alcuni elementi di delusione. In particolare, la divisione Cybersecurity ha registrato una crescita organica nulla anche in questo trimestre, mentre la Business Innovation ha evidenziato margini sotto le aspettative. A fronte di questi risultati, il management ha rivisto al ribasso le previsioni per il 2024. I motivi principali sono stati i ritardi nella divisione BI, legati alla minore attività negli incentivi per la transizione 5.0 a causa di ritardi normativi, e nella Cybersecurity, dovuti a un rallentamento dei Managed Security Services.

Tinexta ha rivisto la guidance per il 2024 che ora prevede una crescita dei ricavi consolidati tra il 18% e il 20%. Escludendo Defence Tech, la crescita attesa è tra il 14% e il 16%, in calo rispetto alla precedente stima del 20%.
L’EBITDA adjusted è previsto in crescita tra il 14% e il 16%; senza Defence Tech, la forchetta si riduce al 10%-12%, sotto le aspettative precedenti del 22%.

Il CdA ha anche approvato un programma di buyback per un massimo di 1 milione di azioni, che durerà fino a sei mesi a partire dal 15 novembre 2024. Le divisioni Cybersecurity e Business Innovation di Tinexta saranno riorganizzate rapidamente in risposta agli ultimi risultati. Il piano triennale, in aggiornamento per il 6 marzo 2025, offrirà indicazioni dettagliate sulle misure di rilancio. Intanto, il gruppo ha già avviato le prime azioni per migliorare la competitività e le prestazioni delle divisioni chiave.

Il CdA di Tinexta ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2024, che evidenzia ricavi pari a 305,7 milioni (+13,4% anno su anno), di cui il 2,9% per crescita organica e il restante 10,5% per acquisizioni. L'EBITDA netto di costi non ricorrenti è sceso dell'11,1% a 45,5 milioni, mentre l'EBITDA Adjusted ha registrato una flessione dell'1,5%, attestandosi a 56,1 milioni.
L'utile netto delle attività operative è di 3,0 milioni rispetto ai 12,2 milioni del 2023.
L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre è aumentato a 305,6 milioni, con un incremento di 203,5 milioni da fine 2023. Diverse banche hanno rivisto le valutazioni su Tinexta in seguito ai risultati del terzo trimestre e al secondo ribasso della guidance per il 2024.
Banca Akros ha declassato il titolo da "buy" a "neutral" e ridotto il target price da 21 a 10 euro, segnalando un abbassamento delle stime sull’EPS per il 2024-2026 del 16-18%.
Intesa Sanpaolo ha tagliato il prezzo obiettivo da 23,5 a 20 euro, mantenendo la raccomandazione "buy" ma evidenziando la debolezza organica nelle divisioni Business Innovation e Cybersecurity.
Equita Sim ha ridotto il target price a 13 euro, confermando "hold" e rivedendo al ribasso EBITDA adjusted ed EPS adjusted rispettivamente del 12% e 20% medio per il periodo 2024-2026.
Infine, Mediobanca Research ha declassato il titolo da "outperform" a "neutral", abbassando il target da 25,4 a 15,5 euro, ritenendo necessario un approccio più cauto per recuperare la fiducia degli investitori nel 2025.

Il titolo si è portato molto vicino ai minimi di marzo 2020 a 7,15 euro. Se i prezzi dovessero scendere anche al di sotto di questo supporto sarebbe difficile evitare una ulteriore discesa con target fino in area 5,50/55 euro. Per dimostrare di essere in condizione di avviare un tentativo di recupero le quotazioni dovranno salire almeno al di sopra di area 9 euro. In quel caso possibile un test della resistenza critica a 10,30 circa, ostacolo da superare per permettere il test del minimo di agosto a 11,03 euro.

Gefran, rialzo importante dopo la pubblicazione dei risultati

Bel rialzo ieri per Gefran in una seduta decisamente negativa per la borsa italiana. Il titolo ha guadagnato il 3,7% salendo a 9,44 euro dopo la presentazione dei risultati al 30 settembre 2024.

I Ricavi sono stati pari a 100,6 milioni di euro contro i 101,2 dello stesso periodo 2023, mentre l'EBITDA è risultato positivo per 19,4 milioni e l'EBIT per 13,5 milioni di euro. L'Utile netto è di 10,1 milioni di euro e la posizione finanziaria netta del gruppo è anch'essa positiva per 27,4 milioni rispetto ai 22,7 dello stesso periodo dello scorso anno.

Le previsioni per la fine del 2024 restano positive sia relativamente alla marginalità che ai ricavi, attesi in linea con il 2023.

Graficamente i prezzi hanno finalmente avuto la meglio sulla resistenza a 9,00 euro, che ne stava frenando il recupero da inizio anno e si sono spinti ieri fino a mettere pressione in area 9,50 alla linea di tendenza che scende dai top di novembre 2021.

Il superamento di tale riferimento rappresenterebbe una ulteriore conferma per il segnale rialzista inviato ieri, preludio al proseguimento della corsa verso il top del 2023 in area 10,90, con resistenza intermedia a 10,30 euro, proiezione al rialzo della fascia di oscillazione laterale degli ultimi mesi.

Solo il perentorio ritorno sotto 8,85 annullerebbe il segnale appena inviato rendendo probabile il proseguimento del ribasso verso 8,60 e poi 8,20 euro circa.