Pictet WM: prezzi del petrolio in aumento dopo un temporanea debolezza
pubblicato:Jean-Pierre Durante, Head of Applied Research di Pictet Wealth Management, ha analizzato le prospettive sui prezzi del petrolio nel 2023. Ecco in sintesi le indicazioni principali.
"Il consumo globale di petrolio è diminuito di 2,4 milioni di barili al giorno su base annua a causa dell'indebolimento dell'attività economica. Con le economie occidentali che probabilmente entreranno in recessione a breve e la potenziale uscita caotica dalla politica dello zero-covid che incombe sull'attività economica cinese, è probabile che la domanda globale di petrolio rimanga contenuta nel primo semestre del 2023.
Dall'altra parte, con 101,6 milioni di barili al giorno, l'offerta di petrolio è vicina al massimo storico (102,2 milioni di barili al giorno), raggiunto alla fine del 2018 e potrebbe non salire di molto. La produzione di shale oil statunitense sembra destinata a perdere vigore nel 2023, i Paesi non-OPEC+ stanno già producendo al di sopra dei livelli pre-pandemici e la produzione russa rimarrà probabilmente limitata per via delle sanzioni.
Dato che la maggior parte dei membri dell'OPEC non è in grado di rispettare le proprie quote di produzione, la capacità inutilizzata è concentrata in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iraq. In effetti, Riyadh è tornata al "posto di comando" per quanto riguarda la futura fornitura di petrolio. È molto probabile che l'OPEC+ si adegui all'indebolimento della domanda globale con ulteriori tagli, ponendo di fatto un tetto ai prezzi del petrolio.
Il mercato petrolifero sembra destinato a rimanere sostanzialmente stabile nel breve termine, ma l'aumento di domanda sulla scia della piena riapertura della Cina, unito alla scarsa elasticità dell'offerta, potrebbe far crescere i prezzi nella seconda metà del 2023. In particolare, prevediamo che il Brent raggiunga i 115 dollari al barile a fine 2023.
Mentre i rischi al ribasso in questo scenario per i prezzi del petrolio, dal più al meno probabile, sono: una recessione globale più profonda del previsto, una crescita economica cinese debole causata da una fine caotica della politica dello zero-covid, un'ulteriore espansione sostenuta della produzione di shale oil negli Stati Uniti, una soluzione della guerra in Ucraina, una decisione dell'OPEC+ di non ridurre l'offerta e un cambiamento di regime in Iran".
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