Disinflazione e crescita economica: un nuovo equilibrio tra obbligazioni e azioni

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
6 min

Deflazione e tassi in calo: come i rendimenti obbligazionari incidono sul mercato azionario

Disinflazione e crescita economica: un nuovo equilibrio tra obbligazioni e azioni

La Fed sta vincendo la lotta all'inflazione

Con il progresso della disinflazione, l'attenzione della Federal Reserve si sta progressivamente spostando dalle pressioni inflazionistiche al monitoraggio dell'economia reale e del mercato del lavoro. Questa transizione non riguarda solo i policy maker, ma anche gli investitori, che sembrano allinearsi a questa nuova dinamica.

Correlazione azioni / rendimenti bond torna negativa

Dal 2021, con l'aumento dell'inflazione, la correlazione tra i rendimenti obbligazionari e le azioni è diventata positiva (borsa al rialzo e rendimenti in crescita): le notizie economiche negative tendevano a spingere al rialzo i mercati azionari, poiché aumentavano le probabilità che la Fed potesse tagliare i tassi o, quantomeno, non procedere con ulteriori aumenti.

I rendimenti aumentavano scontando rialzi dei tassi in funzione della lotta all'inflazione. Questo schema si è progressivamente modificato man mano che la disinflazione ha preso piede.

Disinflazione e crescita economica: un nuovo equilibrio tra obbligazioni e azioni

La correlazione è ora tornata negativa (borse al rialzo e rendimenti in calo), il che implica che, in assenza di ulteriori stimoli derivanti dalla politica monetaria, gli utili aziendali dovranno essere sostenuti da una crescita economica resiliente.

Con l'inflazione sotto controllo, gli investitori potrebbero dover concentrarsi maggiormente sulla solidità della crescita economica e sul miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro per supportare i prezzi delle azioni.

L'economia statunitense sta dimostrando resilienza

Al momento effettivamente l'economia statunitense sta dimostrando resilienza nonostante le preoccupazioni riguardanti la crescita e la politica dei tassi d'interesse.

Dopo un rallentamento nel primo trimestre, la crescita del PIL è rimbalzata al 3,0% nel secondo trimestre, indicando una forte ripresa. I responsabili politici sembrano essere riusciti a gestire l'inflazione senza provocare una recessione, mantenendo positivo l'outlook economico.

La spesa dei consumatori, un motore chiave, dovrebbe aumentare del 2,4% nel 2024, superando la crescita dello scorso anno.

Gli investimenti aziendali, supportati da iniziative come l'Inflation Reduction Act e il CHIPS Act, probabilmente rimarranno solidi, specialmente in settori come l'intelligenza artificiale, i macchinari e la proprietà intellettuale.

Sebbene si preveda un rallentamento della crescita delle esportazioni, si stima che le importazioni aumenteranno del 3,8% e la spesa pubblica crescerà del 2,9%.

L'inflazione, misurata dall'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), è scesa sotto il 3,0% a luglio ed è previsto che raggiunga il 2,7% entro la fine dell'anno. Il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato e la crescita dell'occupazione sta rallentando, in linea con le tendenze demografiche che stanno riducendo la partecipazione alla forza lavoro. Con l'inflazione in calo e la disoccupazione in lieve aumento, la Federal Reserve ha iniziato a ridurre i tassi d'interesse già a partire da settembre, con gli analisti che prevedono una riduzione totale di 100 punti base quest'anno e altri 100 punti nel 2025.

Guardando al futuro, si prevede che la crescita del PIL aumenterà del 2,7% nel 2024, ma si modererà all'1,5% nel 2025, stabilizzandosi tra l'1,7% e il 2,1% all'anno fino al 2028.

Questa nuova relazione tra rendimenti e mercati potrebbe continuare a caratterizzare i prossimi mesi, in quanto la disinflazione sembra ormai ben avviata, mentre le sfide legate alla crescita economica si pongono al centro del dibattito finanziario.

Il rapporto tra rendimenti obbligazionari e l'andamento della borsa

Il rapporto tra rendimenti obbligazionari e l'andamento della borsa è influenzato da diversi fattori economici, tra cui l'inflazione e la politica monetaria. Ecco come si articola questo legame:

1. Inflazione e rendimenti obbligazionari

  • Alta inflazione: Quando l'inflazione è alta, la banca centrale (come la Federal Reserve) tende ad aumentare i tassi d'interesse per contrastare l'aumento dei prezzi. Questo rende i titoli di Stato e altre obbligazioni più attraenti, poiché offrono rendimenti più elevati.

    • Conseguenza sui rendimenti obbligazionari: I rendimenti obbligazionari aumentano. Un titolo di Stato con un rendimento più alto è richiesto da investitori che desiderano guadagni più sicuri, contribuendo a far salire i tassi d'interesse nel mercato obbligazionario.

    • Effetto sulla borsa: Gli investitori potrebbero spostare i capitali dalle azioni (considerate più rischiose) alle obbligazioni (più sicure), il che spesso provoca un calo dei mercati azionari. Inoltre, tassi più alti significano anche costi di finanziamento più elevati per le aziende, riducendo gli utili futuri e influenzando negativamente i prezzi delle azioni.

  • Bassa inflazione o disinflazione: Quando l'inflazione scende, la banca centrale può decidere di mantenere o abbassare i tassi d'interesse per stimolare la crescita economica. Ciò significa rendimenti obbligazionari più bassi, poiché i tassi d'interesse sono generalmente inferiori in questo contesto.

    • Conseguenza sui rendimenti obbligazionari: I rendimenti obbligazionari calano. Con rendimenti più bassi, le obbligazioni diventano meno attraenti per gli investitori che potrebbero cercare alternative con rendimenti più alti.

    • Effetto sulla borsa: I tassi d'interesse più bassi favoriscono la crescita economica, incoraggiando le imprese a prendere in prestito e investire, aumentando la redditività futura. Gli investitori potrebbero quindi preferire le azioni, che offrono potenzialmente rendimenti più elevati rispetto alle obbligazioni a basso rendimento.

2. Politica monetaria e comportamento degli investitori

La politica monetaria (aumento o riduzione dei tassi d'interesse) è strettamente legata all'andamento dell'inflazione e influenza le decisioni degli investitori:

  • Tassi d'interesse alti: In un contesto di alta inflazione, quando la banca centrale aumenta i tassi per raffreddare l'economia, i rendimenti obbligazionari salgono e gli investitori spesso preferiscono le obbligazioni rispetto alle azioni per ottenere un ritorno sicuro. Questo crea una correlazione negativa tra rendimenti obbligazionari e borsa: quando i rendimenti obbligazionari salgono, la borsa tende a scendere.

  • Tassi d'interesse bassi: In periodi di bassa inflazione o disinflazione, la banca centrale può ridurre i tassi per stimolare l'economia. Rendimenti obbligazionari più bassi spingono gli investitori a cercare rendimenti più elevati nelle azioni. La correlazione tra rendimenti e borsa può diventare positiva: sia i rendimenti obbligazionari che le azioni possono salire o scendere in base a prospettive economiche simili.

3. Cambiamento nella correlazione: contesto di disinflazione

Durante l'eccesso di inflazione (ad esempio, dal 2021), la correlazione tra rendimenti obbligazionari e azioni è diventata positiva: cattive notizie economiche (come un rallentamento della crescita) erano percepite positivamente dai mercati azionari, poiché aumentavano la probabilità che la Fed riducesse i tassi o evitasse ulteriori aumenti.

Ora che la disinflazione è in corso, la correlazione tra i rendimenti e la borsa è tornata negativa. Con un'inflazione sotto controllo, i mercati si concentrano su una crescita economica resiliente e sugli utili aziendali. Senza ulteriori stimoli monetari, i mercati azionari dipendono dalla solidità della crescita per supportare i prezzi delle azioni.

Riassunto:

  • Alta inflazione e politica monetaria restrittiva: Aumentano i rendimenti obbligazionari, le azioni tendono a scendere (correlazione negativa).

  • Bassa inflazione o disinflazione e politica monetaria espansiva: I rendimenti obbligazionari calano, le azioni tendono a salire (correlazione positiva).

  • Attuale contesto di disinflazione: La correlazione sta tornando negativa poiché la crescita economica resiliente è cruciale per sostenere gli utili aziendali, senza il sostegno di ulteriori stimoli monetari.

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