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CAREL Industries: utile netto cala a 16,5 mln nel primo trimestre

di FTA Online News pubblicato:
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Il Consiglio di Amministrazione di CAREL Industries S.p.A. ('CAREL', o la 'Società' o la 'Capogruppo'), riunitosi in data odierna, ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo 2024.

• Ricavi consolidati pari a Euro 146,4 milioni, -9,0% rispetto ai primi tre mesi 2023. A perimetro e a cambi costanti il calo sarebbe stata del -13,3%.
• EBITDA consolidato pari a Euro 26,7 milioni corrispondente al 18,2% dei ricavi. Il calo rispetto ai primi tre mesi del 2023 è pari a -20,3%;
• Risultato netto consolidato pari a Euro 16,5 milioni, -10,9% rispetto al risultato netto registrato nei primi tre mesi del 2023;
• Posizione finanziaria netta consolidata negativa pari a Euro 78,0 milioni (rispetto a Euro 35,7 milioni al 31 dicembre 2023) inclusiva dell'effetto contabile legato all'applicazione dell'IFRS16 pari a Euro 32,5 milioni. La robusta generazione di cassa ha agevolmente coperto l'aumento del capitale circolante e maggiori investimenti in R&D. L'incremento della posizione finanziaria netta è totalmente dovuto all'acquisizione del restante 49% del capitale sociale di CFM (Euro 44,2 milioni).
• La spesa in R&D aumenta e ritorna a livello target, superiore al 5% dei ricavi.
• Firmata la commitment letter SBTi (Science Based Targets Initiative) per il piano di decarbonizzazione di CAREL.

Francesco Nalini, Amministratore Delegato del Gruppo, ha dichiarato: "Come già atteso ed anticipato, il primo trimestre di quest'anno è stato caratterizzato da uno scenario economico particolarmente sfidante, soprattutto in alcune aree geografiche, che si è riflesso in diversi settori sia del condizionamento che della refrigerazione. Partendo dal primo, il segmento maggiormente in sofferenza è stato quello delle pompe di calore che, negli ultimi trimestri, ha fatto registrare una brusca e significativa frenata in Europa a seguito di alcune incertezze regolatorie, in parte risolte, della dinamica dei tassi di interesse e dell'andamento dei prezzi delle commodity energetiche. Passando alla refrigerazione, la forte ripresa osservata nel Nord America è stata controbilanciata da una domanda Europea ancora stagnante, sebbene, anche in tale geografia si sia intravisto qualche segnale qualitativo di miglioramento. La reale entità di tali trend è stata in parte accentuata da un termine di comparazione, il primo trimestre del 2023, che era stato estremamente positivo e robusto grazie anche al contributo straordinario legato all'allentamento dello shortage di materiale elettronico che aveva permesso al Gruppo di smaltire una parte degli ordini precedentemente inevasi. Quanto sopra descritto ha comunque natura temporanea: le pompe di calore ricoprono un ruolo essenziale nella strategia di decarbonizzazione europea mentre efficienza energetica e transizione verso gas refrigeranti più sostenibili rimangono due elementi fondamentali nello sviluppo della refrigerazione dei prossimi decenni. Sul breve termine ci attendiamo un graduale miglioramento, concentrato nella seconda parte di quest'anno. Volgendo invece lo sguardo sul medio e lungo termine CAREL mira rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento a livello globale fondato sull'attenzione verso il Cliente, l'anticipazione dei bisogni del mercato e una indiscussa leadership tecnologica. Da quest'ultimo punto di vista, un importante risultato è già stato raggiunto nel primo trimestre di quest'anno: l'ammontare percentuale dei ricavi impiegato in ricerca e sviluppo è stato riportato vicino alla sua media storica e cioè sopra il 5%."

Evoluzione prevedibile della gestione
Anche il primo trimestre del 2024 è stato caratterizzato da un quadro di forte instabilità geopolitica dovuto principalmente al conflitto tra Russia e Ucraina e allo scoppio di quello israelo-palestinese. In termini macroeconomici, lo scenario non è omogeno nelle aree geografiche in cui è maggiore la presenza del Gruppo: Europa, Cina e Stati Uniti. In Europa, mentre la traiettoria dell'inflazione si è stabilizzata appena sopra il 2%, i tassi di interesse rimangono ancora ai massimi (sopra il 4%) e la crescita del PIL è sostanzialmente flat. I segnali che arrivano dalla Cina risultano contrastanti: a fronte di una significativa crescita della produzione industriale, infatti, esistono timori di deflazione. Per quanto riguarda, infine, gli Stati Uniti, nonostante gli alti tassi di interesse l'economia risulta ancora robusta. I risultati del primo trimestre del Gruppo riflettono in parte tali scenari con una crescita a doppia cifra percentuale nel Nord America, performance positive ma meno brillanti in APAC e un forte calo in area EMEA. Quest'ultimo è stato impattato anche da fenomeni contingenti e temporanei come la già citata forte decelerazione delle vendite delle pompe di calore e il recupero della refrigerazione che stenta a materializzarsi. Per quanto riguarda il prosieguo dell'anno, le attese sono per una graduale crescita delle performance, in particolare in EMEA, nella seconda parte del 2024, legata ad una serie di fenomeni, tra cui la ripresa del ciclo degli investimenti nel settore della refrigerazione (i cui primi lievi segnali sono già presenti), lo smaltimento delle scorte accumulate nella supply chain delle pompe di calore e il miglioramento dello scenario macroeconomico europeo (tassi di interesse). Anche la base di comparazione con il 2023 si normalizzerà nella seconda parte dell'anno. Per il secondo trimestre 2024 lo scenario non dovrebbe subire significativi cambiamenti, perciò il Gruppo si attende ricavi consolidati vicini a quelli del primo trimestre di quest'anno.

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