Smart working, arriva la proroga: a lavoro da casa fino al 31 marzo 2023: ecco la novità
pubblicato:Lo smart working per persone fragili e genitori di figli con meno di 14 anni di età potrebbe slittare nel tempo. Voci di corridoio ipotizzano una nuova proroga fino al 31 marzo 2023. Ecco chi potrà lavorare da casa fino alla prossima primavera e tutte le ultime novità al riguardo.
Protagonista indiscusso del Decreto Milleproroghe, lo smart working per i soggetti più fragili e i genitori di ragazzi con meno di 14 anni di età potrebbe subire una proroga, fino a coprire i primi tre mesi del 2023.
In maniera più semplice, sia nel settore privato sia in quello pubblico si vorrebbe estendere il diritto di lavorare da casa per favorire le persone fragili, vale a dire quei lavoratori dipendenti in condizioni di salute precarie, e delle famiglie con a carico figli di età anagrafica inferiore a 14 anni.
La nuova proroga dello smart working fino al 31 marzo 2023 è, dunque, una delle ipotesi su cui il Governo Meloni sta lavorando per introdurla nel decreto Milleproroghe.
Ma vediamo subito di cosa si tratta e quali sono le ipotesi allo studio. prima, però, vi lasciamo alla visione del video YouTube di Marco Montemagno contenente 5 problemi da non ignorare se lavorate da remoto.
Smart working, arriva la proroga: a lavoro da casa fino al 31 marzo 2023: ecco la novità
Se la proroga del lavoro agile al 31 marzo 2023 dovesse esserci sono due le categorie che potranno trarre beneficio dall’estensione dello smart working: i soggetti fragili e i genitori con a carico figli sotto i 14 anni di età.
Nella prima categoria rientrano tutti i lavoratori affetti da particolari patologie di salute opportunamente certificate dal medico.
Il riferimento è ai soggetti immunodepressi, i pazienti malati di tumore, sottoposti a terapie salvavita, e ai disabili gravi.
La vera novità riguarda però i genitori di ragazzi che non hanno ancora compiuto il quattordicesimo anno di età, purché l’espletamento della loro attività lavorativa non incontri difficoltà nell’essere svolta in modalità agile.
Altro requisito per beneficiare della proroga dello smart working è che uno dei due genitori sia comunque occupato, dunque non in Cassa Integrazione o percettore della Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego (NASPI).
Smart working, proroga del lavoro agile al 2023: di quanto?
In verità, sulla durata temporale della proroga dello smart working se ne discute ancora.
Una timida proposta dei partiti mira ad allungare i termini del lavoro da casa almeno fino al 31 marzo 2023, ma solo per i lavoratori fragili e i genitori di figli di età inferiore a 14 anni.
Tuttavia, questa non sembra essere l’unica ipotesi al vaglio del Governo Meloni.
Altre indiscrezioni parlano di una proroga ancora più lunga che potrebbe portare la scadenza dello smart working al 31 dicembre 2023.
Ad ogni modo, una decisione va presa quanto prima.
L’ultima proroga al lavoro agile scadrà proprio a fine 2022, per entrambe le categorie, come stabilito dal decreto Aiuti bis.
Zangrillo sostiene lo smart working: ecco perché
Mentre il destino della proroga dello smart working al 31 marzo 2022 è ancora tutto da scrivere, il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, sembra avere le idee chiare sull’utilità e i vantaggi del lavoro agile.
“Dare lo smart working non vuol dire dare una semi vacanza ai dipendenti”.
Lo ha affermato il Ministro stesso nel corso di un’audizione alla Camera, sempre più convinto che il lavoro agile da casa non rechi alcun danno ai lavoratori.
Stando a quanto dichiarato da Zangrillo, infatti, le performance sul lavoro svolto da casa possono essere tranquillamente misurate.