Si può continuare a lavorare percependo l’indennità di disoccupazione Naspi?
pubblicato:Sono in molti a chiedersi se la disoccupazione Naspi spetta se si continua a lavorare. Ebbene, alcune circostanze lo permettono: ecco quali sono e quando l'INPS è autorizzato al pagamento dell'indennità.
Quando si parla di lavoro l’argomento va preso con le pinze. Nonostante i piccoli passi in avanti fatti di recente, i dati sull’occupazione continuano a preoccupare.
L’Italia è afflitta da due grandi problemi: uno legato agli investimenti estremamente ridotti, l’altro alla scarsità di profitti dovuto al fatto che i settori sono poco o nulla qualificati.
Due variabili che limitano la circolazione del denaro in maniera importante e che spingono anche le aziende più solide a stringere la cinghia o ad abbassare la saracinesca. Ovviamente, a pagarne le spese sono i dipendenti rimasti senza un'occupazione.
I lavoratori disoccupati possono fare affidamento sulla Naspi, l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS a coloro che si trovano senza occupazione per ragioni non imputabili alla propria volontà.
Ma è possibile per chi riceve questo sostegno continuare a lavorare?
Scopriamo come funziona la Naspi e quali sono le regole per chi cerca di coniugare il sussidio con nuove opportunità professionali.
Naspi, si può lavorare percependo la disoccupazione?
Generalmente, non è permesso lavorare mentre si riceve la Naspi, il sussidio di disoccupazione, poiché chi viola questa regola può incorrere in sanzioni significative.
Tuttavia, esistono delle eccezioni che permettono ad alcuni beneficiari di combinare il sussidio con un’attività lavorativa.
Sebbene queste situazioni siano rare e soggette a requisiti specifici, è importante sapere che esistono possibilità per chi desidera intraprendere un lavoro pur continuando a ricevere il sostegno economico dall’INPS. Di quali si tratta?
Quando spetta la Naspi
Veniamo subito al nocciolo della questione: la Naspi spetta o non spetta se si lavora?
Esiste un’eccezione alla regola che solo in un caso autorizza il riconoscimento del sussidio da parte dell’INPS, rispettando specifici requisiti.
Nel caso specifico: chi accetta un contratto a tempo determinato di durata pari o inferiore ai sei mesi potrebbe continuare a ricevere la Naspi, purché il reddito annuo non superi gli 8.500 euro.
Viceversa, un contratto a tempo indeterminato fa perdere il diritto all'indennità di disoccupazione, a prescindere dal reddito percepito.
Chi desidera mantenere la Naspi anche con un nuovo contratto, però, deve conoscere approfonditamente i passaggi da seguire per garantire la continuità del sostegno economico, pena il non riconoscimento del beneficio.
Naspi, quando comunicare all’INPS il nuovo lavoro e perché
Se si soddisfano i requisiti per iniziare un nuovo lavoro, mentre si percepisce ancora la Naspi, è essenziale comunicare la situazione all’INPS per mettere l’Ente nella condizione di effettuare le verifiche del caso e garantire una gestione corretta dell’indennità.
Tale passaggio è fondamentale per evitare inconvenienti e assicurarsi che tutto proceda senza problemi.