Investire per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari
pubblicato:Investire significa programmare, partendo da una corretta pianificazione finanziaria per arrivare alla scelta degli strumenti più efficaci ricordandosi che, la diversificazione, è sempre la strategia vincente.
Definire gli obiettivi finanziari
Un investitore, per agire con consapevolezza e discernimento, deve avere ben chiaro, nella propria mente, il percorso che porta alla realizzazione della strada che conduce ai traguardi agognati.
Ergo, la prima azione che deve mettere in atto, è quella di definire gli obiettivi finanziari.
Occorre agire con metodo, razionalità e ordine.
Chi parte dal mero rendimento, dal puro dato numerico, può magari trovarsi a festeggiare qualche successo anche roboante ma, nel complesso, sono maggiori i rischi che corre rispetto ai potenziali benefici.
E sì, perché un investitore deve innanzitutto avere o comunque porsi degli obiettivi. Vivere alla giornata può essere infatti decisamente rischioso.
Cosa significa definire gli obiettivi?
Ogni persona, in rapporto all’età, alla condizione familiare, all’attività svolta, allo stile di vita ha dei traguardi che, nel corso della vita, vuole raggiungere.
Che si tratti dell’acquisto della casa, del master per il figlio, di una attività commerciale, della creazione di una integrazione pensionistica, di un salvadanaio per le emergenze, esistono differenti obiettivi e traguardi nella vita di ognuno di noi.
Le risorse che si hanno a disposizione, quelle future o futuribili, il tempo, il rischio che ci si può sobbarcare, sono gli altri fattori che concorrono alla definizione di una corretta pianificazione finanziaria.
Scegliere gli investimenti più adatti
Dopo aver delineato gli scenari macro e definito gli obiettivi da raggiungere, occorre mettere in atto la strategia operativa migliore per cercare di rendere, raggiungibili, questi traguardi.
Come fare a scegliere gli strumenti finanziari più adatti?
Molte volte ci si lascia sedurre dalla possibilità del guadagno facile e si dimentica il contesto generale.
Due le verità: in finanza non esistono guadagni facili e senza una bussola, il rischio concreto è quello di perdersi e di perdere il capitale a disposizione.
Per scegliere gli strumenti adatti quindi, si devono mettere in relazione gli obiettivi da raggiungere con il tempo che si ha a disposizione e il rischio che si può correre (o si deve correre).
Il rischio è una componente fondamentale della pianificazione finanziaria ed è anche strettamente personale.
Capita che determinati obiettivi possano essere raggiungibili solo attraverso un grado di rischio maggiore.
Ecco, in tal caso ci si deve chiedere fino a che punto si spinge il grado di tolleranza, ovvero quale soglia di sopportazione ci permette di dormire sonni relativamente sereni senza farsi prendere dall’ansia e dalla paura.
Perché, giova ricordarlo, l’aspetto psicologico, è fondamentale nella scelta e gestione del proprio portafoglio finanziario.
Monitorare gli investimenti
Sulla base degli obiettivi finanziari, del rischio e del fattore tempo, si sceglieranno strumenti d’investimento a breve termine per obiettivi a corto spettro.
Obbligazioni, azioni, fondi e via dicendo saranno invece le opzioni prese in considerazione per traguardi a più ampio raggio.
Occorre, poi, monitorare periodicamente sia la propria asset allocation che l’andamento del proprio portafoglio.
La globalizzazione, la congiuntura economica variano in modo decisamente più rapido rispetto a qualche anno fa. Ecco che quindi, l’immobilismo e la staticità non sempre pagano. Anzi.
Proprio per questi motivi, è essenziale un monitoraggio costante della propria posizione finanziaria e, inoltre, può essere necessario, in fasi come quella attraversata lo scorso anno, rimettere in discussione se stessi e tutto l’impianto finanziario pianificato.
Porsi delle domande non solo è cosa buona e giusta, ma è proprio essenziale.
Gli obiettivi prefissati, sono ancora raggiungibili? Se sì, con le stesse tempistiche e rischiosità di prima oppure entrambe le componenti si sono modificate? Nel secondo caso, quali strategie si devono mettere in atto?
Il monitoraggio degli investimenti può anche consentire all’investitore di rendersi conto che un particolare obiettivo sia già stato raggiunto ancor prima del tempo prefissato.
In un simile contesto, può essere utile portare a casa la partita ed utilizzare altri strumenti utili al mantenimento del livello finanziario raggiunto.
Così facendo, si cristallizza il capitale, riducendo il rischio sia del singolo investimento sia nell’ambito della globalità di portafoglio.
La diversificazione come strategia vincente
Se stabilire gli obiettivi finanziari è importante, altrettanto essenziale, nella definizione delle strategie operative, è la diversificazione del proprio portafoglio.
Che cosa significa?
Poniamo l’esempio di essere il direttore sportivo di una squadra di calcio e di avere avuto un colloquio con l’allenatore al fine di definire gli obiettivi (giocatori) da acquistare. Al mister, serviranno un tot di giocatori per ruolo a seconda del modulo di gioco che vorrà mettere in atto.
Che cosa fa un bravo direttore sportivo? Segue le indicazioni del suo allenatore, cercando di sfruttare, sulla base del budget a disposizione, le migliori opportunità di mercato.
Ecco che quindi, ad esempio, acquisterà quattro esterni, chi con compiti più difensivi, chi più offensivi, chi più adatto a giocare a destra, chi a sinistra e così via. Cercherà inoltre di trovare giocatori duttili ed intercambiabili.
Ciò che non deve fare, invece, è acquistare un singolo giocatore (anche se si tratta di un fenomeno) esaurendo così tutto il budget a disposizione e lasciando scoperta la rosa in caso di infortuni o squalifiche dello stesso calciatore.
Ovvero: puntare su un singolo giocatore, come su in singolo mercato o strumento è decisamente molto rischioso. Meglio quindi diversificare, avendo a disposizione più scelte e maggiori opportunità.