Come si calcola l’assegno Mia – Misura di Inclusione Attiva: importi, tabelle, esempi

di Miriam Ferrari pubblicato:
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Come calcolare l'assegno MIA - Misura di Inclusione Attiva - e quanto spetta ad ogni famiglia? Importi, tabelle, esempi e differenze con il Reddito di Cittadinanza.

Come si calcola l’assegno Mia – Misura di Inclusione Attiva: importi, tabelle, esempi

Come abbiamo spiegato in un precedente articolo, dal mese di settembre il Reddito di cittadinanza diventa MIAMisura di Inclusione Attiva: sono parecchie le similitudini che accumunano le due misure, ma altrettante sono le differenze tra il sussidio grillino e la nuova misura del Governo Meloni.

In primis, MIA è indirizzata a una platea molto più ridotta rispetto al RdC: infatti, uno degli obiettivi del Governo Meloni era quello di risparmiare denaro e rivolgere l’auto esclusivamente alle famiglie che ne hanno più bisogno.

In questo senso, MIA si rivolge a due categorie di beneficiari:

  • Occupabili, ovvero nuclei familiari al cui interno vi sia almeno una persona di età compresa tra 18 e 60 anni;

  • Non occupabili, ovvero famiglie in cui vi sia almeno un anziano over o una persona con disabilità.

Ma come si calcola l’assegno MIA? Ecco quali sono le differenze negli importi rispetto al RdC: chi ci guadagna, chi ci perde, e quanto si può ottenere.

Misura di Inclusione Attiva: come si calcola l’assegno?

Come per il RdC, anche il calcolo dell’assegno MIA si basa su una scala di equivalenza, che riassumiamo in una semplice tabella.

Composizione del nucleo familiare

Reddito di cittadinanza

Misura di Inclusione Attiva

Richiedente

1

1

Componente maggiorenne

0,4

0,4

Componente minorenne

0,2

0 – (50 euro)

Balza all’occhio una delle tante differenze che intercorrono tra le due misure: i minorenni di ciascun nucleo familiare escono dalla scala di equivalenza, e per ognuno di essi vengono calcolati 50 euro aggiuntivi.

Così come per il RdC, anche MIA ha una scala di equivalenza pari al massimo a 2,1, ovvero 2,2 nel caso in cui all’interno della famiglia vi sia un componente con disabilità.

Ricordiamo, inoltre, che cambia anche il limite reddituale che consente di accedere a MIA: la nuova misura del Governo Meloni spetta soltanto alle famiglie con un reddito inferiore a 7.500 euro.

Misura di Inclusione Attiva: tabelle degli importi

Cerchiamo di capire, a questo punto, come cambia l’assegno RdC con MIA: chi ci guadagna e chi ci perde?

Dobbiamo ricordare, innanzitutto, che la Misura di Inclusione Attiva è un’integrazione al reddito: ciò significa che l’importo spettante varia anche in funzione di eventuali redditi familiari.

Nella prossima tabella consideriamo una famiglia con un reddito pari a zero, distinguendo un nucleo occupabile da uno non occupabile e variando gli importi in base alle diverse composizioni del nucleo familiare.

Composizione nucleo familiare

MIA- Non occupabili

MIA- Occupabili

Persona sola

500 euro

375 euro

Due maggiorenni

700 euro

525 euro

Un maggiorenne e un minorenne

550 euro

-

Due maggiorenni e un minorenne

750 euro

-

Tre maggiorenni

900 euro

675 euro

Due maggiorenni e due minorenni

800 euro

-

Un maggiorenne e due minorenni

600 euro

-

Due maggiorenni e tre minorenni

850 euro

-

Quattro maggiorenni

1.050 euro

787,50 euro

Possiamo ora notare la differenza tra l’assegno MIA e il “vecchio” RdC, soprattutto per i nuclei familiari con figli minorenni a carico, per i quali spettano 50 euro di integrazione: facciamo qualche esempio.

Misura di Inclusione Attiva: esempi di calcolo

A differenza del RdC, dove l’importo di base per tutti era pari a 500 euro, MIA presenta due situazioni di partenza differenti:

  • Per gli occupabili, 375 euro;

  • Per i non occupabili, 500 euro.

A questi importi si aggiungono poi le integrazioni in base alla scala di equivalenza: a una famiglia composta da tre maggiorenni, per esempio, spetta un assegno pari a 900 euro (se non occupabili), oppure 675 euro (se occupabili). Il taglio è di 175 euro.

A farne le spese sono però le famiglie con minorenni a carico, in quanto l’importo si riduce di 50 euro al mese.

Ricordiamo che tali importi dovranno essere confermati dal provvedimento definitivo del Governo che, sino all’approvazione definitiva, è suscettibile di modifiche.