Investimenti alternativi: guida per una diversificazione efficace del portafoglio
pubblicato:Il mondo degli investimenti alternativi è contraddistinto da una serie di interessanti opportunità utili alla diversificazione del proprio portafoglio finanziario. Ecco perchè sarebbe importante, per ogni innvestitore, conoscere e comprendere ciò che va oltre i classici evergreen, ovvero azioni, obbligazioni e fondi comuni.
Investire in azioni, obbligazioni fondi comuni
Un portafoglio finanziario, necessita di una diversificazione curata ed approfondita, nelle sue trame operative d'investimento.
Ciò significa che è opportuno prendere in considerazione le differenti tipologie di mercati e di prodotti.
Per creare una asset allocation più corretta possibile, è bene non soffermarsi esclusivamente sulle classiche opzioni disponibili ma volgere lo sguardo a 360 gradi e prendere in considerazione anche i cosiddetti investimenti alternativi.
Chiaro che si prendano in considerazione per primi gli strumenti e i mercati che si conoscono meglio. Risulta però fondamentale fare uno sforzo a livello conoscitivo ed informativo anche su opportunità magari meno immediate ma di prospettiva.
Ragionando quindi a grandi linee, la prima semplice diversificazione del portafoglio prende in considerazione azioni, obbligazioni e fondi comuni. Attraverso l'utilizzo di queste tre tipologie di strumenti finanziari, si può già iniziare a creare un progetto di asset allocation diversificata.
Obbligazioni, azioni, fondi comuni permettono di suddividere il capitale per durata, livello di rischio, mercati, settori, aree geografiche.
Se il capitale a disposizione è limitato, questa prima semplice ripartizione, può comunque creare le basi per una diversificazione corretta anche se elementare.
Investimenti immobiliari alternativi
Tra i possibili investimenti alternativi, spiccano sicuramente quelli relativi al comparto immobiliare. Il Real Estate, infatti, rappresenta una idea di'investimento estremamente interessante e dalle ottime prospettive di rendimento.
Ci si affida, in questi casi, a professionisti del settore la cui attività consiste nel ricercare immobili da mettere a reddito. Si può trattare di appartamenti in zone residenziali, di uffici e via dicendo che, per le zone in cui si trovano, hanno un elevato potenziale di redditività.
Il compito del professionista è quello di gestire il portafoglio immobiliare creando un "plus". La valorizzazione del portafoglio quindi, porta ad un accrescimento di rendimenti e performance anche per l'investitore.
Premessa fondamentale é quella per la quale questa tipologia di investimenti deve avere una visione di medio o lungo periodo.
Il rischio risiede sia nella possibilità di non avere ritorni economici soddisfacenti, sia nel dover attendere più tempo del previsto per assistere alla generazione di performance interessanti, sia nel trovarsi con un capitale difficilmente smobilizzabile se non con modalità e tempistiche decisamente complesse.
Pertanto, occorre sempre valutare con attenzione e ponderare ogni scelta in base a necessità e tempi.
Investimenti in Private Equity e Venture Capital
Il private equity e il venture capital sono due forme di investimento alternative che, a fronte di rischi più elevati, creano le premesse per distribuire all'investitore rendimenti a doppia cifra.
Il fatto è che, la doppia cifra relativa alla performance, può essere positiva o negativa. E, nel secondo caso, sono dolori.
Quale è la differenza sostanziale tra private equity e venture capital?
Il private equity si rivolge ad aziende non quotate ma già presenti sul mercato e con alto portenziale di crescita mentre il venture capital si rivolge ad attività innovative, ovvero startup e società neofite sul mercato.
Se da un lato vi sono premesse e promesse di rendimenti molto interessanti, dall'altro, non vanno trascurati i rischi connessi con tali tipologie di operazioni che, giova ricordare, sono da vedere con un orizzonte temporale di lungo periodo.
La difficoltà di reperire informazioni, la rischiosità dovuta ad ambiti di investimento o strategie complesse, le possibili problematiche dovute allo smobilizzo dell'investimento, sono alcune delle problematiche da tenere in considerazione.
Messo in guardia da quelli che sono i fattori negativi, l'investitore deve opportunamente considerare la possibilità di diversificazione del proprio portafoglio attraverso la destinazione di una quota di esso a questa tipologia di investimenti.
Ricordiamo che, questi investimenti alternativi, sono normalmente poco correlati ai rischi sistemici e quindi, proprio per questo motivo, rappresentano una opportunità interessante.
Investimenti in materie prime
Un altro settore da tenere in considerazione, é quello delle materie prime.
Perché?
Perché rivestono e rivestiranno nel tempo un ruolo sempre più importante all'interno delle dinamiche economiche finanziarie e sociali del mondo in cui viviamo.
Dalle risorse idriche agli idrocarburi, dai metalli preziosi alle materie prime alimentari, ci troviamo dinanzi ad una pletora di elementi essenziali nella nostra quotidianità. Anche se, non sempre, ci rendiamo conto di questo aspetto.
Pure in questo caso, la ridotta correlazione rispetto ai tre tradizionali mercati di riferimento (azioni, obbligazioni, fondi) rende le materie prime un settore particolarmente attrattivo per la diversificazione del rischio.
L'elevata possibilità di rendimenti "plus" fa da contraltare alla minor liquidità, alle problematiche in caso di smobilizzo necessario e alla rischiosità maggiore e più complessa.
Giova ricordare, ad esempio, che vi sono importanti hedge fund che investono in questo settore caratterizzato, negli ultimi anni, da una minor presenza di competitor e quindi da una maggiore volatilità che essi possono sfruttare a proprio vantaggio (elevando, ovviamente, il rischio).
Insomma, ogni investimento alternativo, prima di essere posto in atto, deve essere attentamente valutato e si devono soppesare tutti i pro e i contro.