Come acquistare e conservare i Bitcoin in modo sicuro
pubblicato:Acquistare Bitcoin può sembrare un'operazione semplice e, in effetti, tanto complesso non è. Bisogna però prestare accortezza a tutto ciò che ruota intorno alla custodia degli stessi e alle misure di sicurezza alle quali prestare particolare attenzione per evitare spiacevoli sorprese.
Bitcoin: cosa serve per acquistarli
L’operatività in Bitcoin può permettere di diversificare il proprio portafoglio, a patto che questa azione sia coerente sia con la programmazione economica fatta, sia con le risorse ad essa destinate.
Come per qualsiasi altro strumento finanziario che si voglia andare ad acquistare, anche per il BTC, prima di passare alla parte pratica, è bene comprendere cosa occorra per formalizzare e finalizzare l’operatività.
Se quando acquistiamo i classici titoli azionari od obbligazionari abbiamo bisogno di un deposito ove farli transitare, anche per i Bitcoin, vale lo stesso principio.
La prima cosa da fare, quindi, è quella di scegliere un exchange, ovvero una piattaforma tramite la quale operare.
Fatto ciò, bisogna aprire un account, che verrà collegato ad un conto corrente o comunque alimentato tramite bonifici o altri mezzi di pagamento, nonché un wallet, ovvero un borsellino virtuale, nel quale andranno a confluire i BTC da noi acquistati.
Bitcoin: dove si acquistano
Come già ricordato in precedenza, la modalità più diretta e semplice per l’acquisto del BTC, è quella di utilizzare una piattaforma ad esso dedicata, ovvero un exchange.
Le possibilità sono diverse e, come direbbe qualcuno, ve ne sono per tutti i gusti.
Ovviamente, per poter iniziare ad operare, occorre prima inserire tutti i propri dati in modo che possano essere verificati dallo stesso exchange (comprese le informazioni relative al conto corrente).
Quasi sempre, la stessa piattaforma che consente l’operatività, offre anche la possibilità di custodire i BTC acquistati, anche se, ogni utente, può fare scelte diverse in materia.
Vi sono poi altre modalità di acquisto dei BTC, più o meno diffuse a seconda dei paesi e delle zone: dai bancomat specializzati e dedicati, ai buoni regalo, sino ai siti che garantiscono l’anonimato.
Si tratta, in quest’ultimo caso, di scegliere una strada che non preveda la comunicazione dei propri dati al sistema bancario e di rimanere, quindi, nell’ombra.
Da non trascurare anche l’opportunità di acquisto indiretto dei BTC attraverso fondi comuni di investimento specializzati.
Bitcoin: quali problematiche si possono incontrare
Tutto semplice e liscio come l’olio quindi?
Non sempre, non ovunque. Molti paesi, infatti, considerano illegali le transazioni che portano alla compravendita di BTC e di criptovalute in generale.
Alcune forme di regolamentazione, invece, sebbene previste e pienamente operative, non sono viste così di buon occhio dagli exchange che, infatti, preferiscono evitarle.
Si tratta della regolazione tramite carte di credito o pay pal, transazioni che possono essere stornate contattando la società che ha emesso la carta di credito.
Ecco che quindi, la possibilità di incorrere in problematiche di tale natura, conduce le piattaforme ad obbligare i clienti ad operare tramite i propri conti correnti di riferimento.
La sicurezza e la certezza dei fondi sono essenziali per qualsiasi exchange.
Bitcoin: le modalità di conservazione
Oltre alla conservazione nel wallet presso la piattaforma con la quale si è scelto di operare, i BTC possono anche essere detenuti altrove.
Una delle modalità più diffuse, ad esempio, è quella della conservazione sul desktop dell’utente consentendo anche la possibilità, ove ve ne sia la necessità o lo si ritenga necessario, si scaricare interi blocchi della blockchain.
Altra possibilità offerta agli acquirenti di BTC, è quella di detenerli su dispositivi mobili; in tal caso, non occorre scaricare la mole di dati inerenti alla blockchain che potrebbe rivelarsi davvero troppo pesante.
Ulteriori opzioni prevedono la possibilità della conservazione online su server di provider esterni, nonché su dispositivi mobili come ad esempio le chiavette usb.
Infine, c’è anche la modalità di conservazione cartacea composta da due Qr code che vengono generati esternamente e separatamente in modo da garantire la sicurezza operativa.
Bitcoin: come proteggersi dai rischi
Innanzitutto, è fondamentale ribadire come, essendo la chiave privata elemento essenziale per lo scambio dei BTC (come un codice d’utilizzo bancomat, ad esempio), questa vada conservata e custodita non gelosamente ma di più.
Essendo inoltre la chiave salvaguardata all’interno del wallet, è essenziale assicurarsi che anch’esso sia protetto a dovere.
Se la custodia avviene tramite wallet all’interno dell’exchange con cui si è scelto di operare, è bene ricordare che non è quella l’attività principale dell’exchange stesso, bensì un servizio secondario.
Occorre anche pensare alla possibilità (magari remota ma reale) che la piattaforma, da un giorno all’altro chiuda i battenti e sparisca con i fondi dell’ignaro investitore.
Allo stesso modo, la piattaforma potrebbe essere attaccata dagli hacker e le misure di sicurezza da essa adottata non sufficienti a proteggere il possessore di BTC (anche dal punto di vista assicurativo).
Ergo, è sempre bene ponderare tutte le ipotesi e vagliare tutti i rischi e pericoli che si possono presentare: non si può prevedere tutto, ma limitare i danni, ameno, è possibile.