NASpI e pensione, come accedere al trattamento dopo la disoccupazione?

di Alessia Seminara pubblicato:
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NASpI e pensione, come accedere al trattamento dopo la disoccupazione?

Gli ex lavoratori disoccupati e che attualmente percepiscono la NASpI spesso si domandano quali siano le possibilità per accedere alla pensione una volta terminato il sussidio di disoccupazione.

Soprattutto nel caso in cui l’età anagrafica sia superiore ai 60 anni e nel caso in cui l’ex lavoratore abbia cumulato molti anni di regolare contribuzione, la domanda è più che lecita. E abbiamo ottime notizie, perché nel caso il cui il lavoratore abbia accumulato 41 anni di contributi e, al termine della percezione della NASpI, abbia già raggiunto i 62 anni di età, al momento ci sono due alternative che si possono percorrere.

NASpI e pensione, come accedere al trattamento dopo la disoccupazione?

Quando un percettore di NASpI intende accedere alla pensione, una volta giunto il termine della disoccupazione occorrerà valutare accuratamente la sua situazione.

Se il lavoratore ha cumulato 41 anni di contributi, potrebbe aver diritto alla Quota 41.

Com’è noto, questa misura permette ai lavoratori precoci, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 anni, di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendntemente dall’età. Si tratta di coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni.

Tuttavia, per accedere a Quota 41, è necessario rientrare nelle cosiddette categorie protette, che rientrano tra le beneficiarie di questa opzione.

Per beneficiare di Quota 41, cioè, l’ex lavoratore deve appartenere a una delle seguenti categorie, che sono le stesse coperte dall’APE Sociale:

  • disoccupati per licenziamento o per risoluzione consensuale, che abbiano terminato la NASpI;

  • caregiver che assistono un familiare con gravi disabilità da almeno sei mesi;

  • invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%;

  • addetti a mansioni usuranti o gravose.

Se, però, il lavoratore non rientra in una di queste categorie, Quota 41 non sarà un'opzione da valutare per l’accesso alla pensione dopo la NASpI.

In pensione dopo la NASpI con Quota 103

Per chi, invece, non appartiene alle categorie protette, ma ha comunque cumulato 41 anni di contributi, c’è una seconda opzione per andare in pensione dopo la NASpI.

Con 62 anni di età e 41 anni di contributi, infatti, si può accedere a Quota 103.

Si tratta infatti della misura temporanea che permette di andare in pensione con 62 anni di età anagrafica, ma solo con 41 anni di contributi versati.

La legge prevede, però, che il trattamento pensionistico di Quota 103 venga calcolato con il metodo contributivo e che non possa superare un importo pari a quattro volte il minimo INPS fino al raggiungimento dell’età pensionabile di vecchiaia.

I cambiamenti con la Manovra 2025

Questa misura, tra l’altro, sarà valida solo fino al 31 dicembre 2024.

Se la Quota 103 verrà prorogata, i lavoratori che termineranno la NASpI il prossimo anno nel rispetto dei requisiti di accesso potrebbero accedere alla pensione nel 2025 una volta terminata la percezione dell’indennità di disoccupazione.

Tuttavia, si discute da tempo in merito alla soppressione di Quota 103, ed è poco probabile che questa venga prorogata con la Manovra 2025.

Resta dunque da vedere se le condizioni di accesso al trattamento pensionistico rimarranno invariate o se verranno apportate delle modifiche, che potrebbero comportare un inasprimento dei requisiti di età o di contribuzione o l’introduzione di nuovi paletti.

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