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Finanza e Mercati: rendimenti al palo in attesa del FOMC

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Mercato obbligazionario stabile dopo la flessione della scorsa settimana in scia ai dati USA. Analisti e operatori puntano sul FOMC di mercoledì per avere indicazioni sulle mosse delle banche centrali.

Finanza e Mercati: rendimenti al palo in attesa del FOMC

Finanza e Mercati: obbligazionario poco mosso

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,6780%, toccato venerdì a 3,7320% il massimo dal 5 marzo (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4360% da 2,4525%, massimo dal 1° marzo di venerdì (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,3060%, toccato venerdì pomeriggio a 4,3230% il massimo dal 23 febbraio (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,4380% dal 4,4460% (top dal 29 febbraio) di venerdì (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: rendimenti stabili, discesa tassi meno probabile

Rendimenti stabili sui massimi toccati alla fine della scorsa settimana in attesa della riunione del FOMC in programma mercoledì. Il comitato esecutivo della Federal Reserve non toccherà i tassi ma potrebbe fornire indicazioni sulle tempistiche della manovra accomodante. Durante l'ottava passata l'obbligazionario è stato penalizzato dai dati americani su prezzi al consumo e alla produzione a febbraio, entrambi in crescita superiore alle attese: si tratta di dinamiche favorevoli a una riduzione dei tassi meno consistente.

Le attese del mercato

Il CME FedWatch Tool assegna il 55-56% di probabilità di taglio da 25 bp nella riunione del FOMC del 12 giugno, quindi in netto calo 64% circa di metà settimana scorsa e al contempo crescono al 41-42% (40% venerdì). Per fine 2024 si confermano in primo piano le probabilità di riduzione da 75 bp (stabili al 35%), scendono ancora quelle di -100 (23% da 26% venerdì e 32% mercoledì). Inoltre continuano ad aumentare (25% da 23% venerdì e 17% mercoledì) le probabilità di -50 bp, mentre quelle di -125 bp scivolano al 6% (8% venerdì e 13% mercoledì).

Tendenza simile per i future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE): indicano ora -24 a giugno (da -27 venerdì, quindi probabilità di taglio tassi in diminuzione ma ancora elevata) e -85 a fine 2024 (da -89 ieri, quindi probabilità di 3-4 tagli entro fine anno tendente a 3).

L'agenda macroeconomica della settimana prevede oggi inflazione eurozona, mercoledì riunione FOMC (Fed), giovedì indici PMI.