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Finanza e Mercati: economia USA più debole ma la Fed aspetterà settembre

di Simone Ferradini pubblicato:
4 min

Lo stop della discesa dell'inflazione continua a essere considerato l'elemento principale per prevedere le prime mosse della Fed

Finanza e Mercati: economia USA più debole ma la Fed aspetterà settembre

Finanza e Mercati: rendimenti in ulteriore calo

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,7550%, sui minimi dal 15 aprile, il 25/4 toccato a 4,0280% il massimo dal 13 dicembre (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4975% dal minimo dal 19/4 toccato venerdì a 2,4510%, il 25/4 raggiunto a 2,6455% il massimo dal 27 novembre (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,4780%, venerdì a 4,4460% il minimo dal 10/4, il 25/4 a 4,7450% il massimo dal 2 novembre (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,6600%, venerdì a 4,6540% il minimo dal 19/4, il 25/4 a 4,8410% il massimo dal 2 novembre (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: più tagli ma dopo l'estate

Rendimenti in flessione dopo i dati USA di venerdì: i posti di lavoro nei settori non agricoli sono stati inferiori alle attese mentre il tasso di disoccupazione si è collocato su livelli superiori al consensus. Inoltre l'indice ISM servizi è risultato nettamente inferiore alle previsioni degli economisti, oltretutto scendendo sotto la soglia dei 50 punti (che delimita il confine tra espansione e contrazione) per la prima volta da dicembre 2022.

I dati attestano un indebolimento del mercato del lavoro e dell'economia imprevisti ma non hanno cambiato le attese degli operatori nel breve termine: resta escluso un primo taglio a giugno e anche per luglio le probabilità restano basse. Evidentemente lo stop della discesa dell'inflazione continua a essere considerato l'elemento principale per prevedere le prime mosse della Fed. L'effetto dei dati si è fatto sentire maggiormente su settembre (dove ora sono discrete le chance di -25 bp) e fine anno (con risalita delle possibilità di due tagli).

Dinamiche simili nell'eurozona tornano a scendere le probabilità di un taglio BCE a giugno mentre per fine anno riprendono leggermente quota (restando minoritarie risetto a due) le chance di tre mosse.

Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE

Il CME FedWatch Tool assegna ora il 92% alla probabilità di tassi invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno, in deciso recupero dall'86% di venerdì mattina (91% giovedì, 77-78% venerdì 19/4). In ulteriore progresso al 34% dal 32% di venerdì (27-28% giovedì, 30% venerdì 26/4, 40% venerdì 19/4, 42-43% lunedì 15/4) le chance di -25 bp nella riunione del 31 luglio, scendono ancora al 63-64% dal 64-65% di venerdì quelle di tassi confermati sui livelli attuali (70% giovedì, 51% venerdì 19/4, 45% lunedì 15/4).

Salgono ulteriormente al 49% dal 45% di venerdì (43% giovedì, 46-47% giovedì 25/4) le probabilità di primo taglio il 18 settembre, scendono ancora al 32% dal 39% di venerdì (45% giovedì) quelle di tassi sui livelli attuali, salgono al 18-19% dal 15% di venerdì (10-11% giovedì) le possibilità di -50 bp.

A fine 2024 le possibilità di -25 bp rispetto ai livelli attuali scendono ulteriormente al 29-30% dal 35% di venerdì (dal 39% giovedì, 36-37% lunedì 22/4, 33% venerdì 19/4, 13% mercoledì 10/4). Salgono ancora al 36-37% dal 33-34% di venerdì (29% giovedì, 31-32% lunedì 22/4, 33-34% venerdì 19/4) quelle di -50 bp. In ulteriore recupero al 20% dal 15% di venerdì (11%, giovedì, 13% lunedì 22/4, 16-17% venerdì 19/4, 33% il 10/4) le probabilità di -75 bp. Ancora un calo al 9% dal 13-14% di venerdì e 18-19% di giovedì (16% lunedì 22/4, 12-13% venerdì 19/4, 2% il 10/4) per quelle di tassi invariati. Salgono al 4-5% dal 3% di venerdì e dall'1-2% di giovedì le chance di -100 bp (17-18% il 10/4, 23% il 5/4), stabili a 0% quelle di -125 bp (4% il 10/4). Lo strumento prevede quindi 1-2 tagli da 25 bp entro fine anno con maggiori probabilità di 2 mosse da bilanciate venerdì e tendenti a 1 giovedì. Erano 2-3 tendenti a 3 mercoledì 10/4.

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali in calo a giugno e in recupero a fine 2024: i derivati quotano ora -13 bp a giugno da -15 venerdì, -11/13 giovedì (-14/16 lunedì 29/4, -17/18 lunedì 22/4, -21 venerdì 19/4, -23/24 mercoledì 10/4, -25/26 venerdì 5/4), quindi possibilità di taglio nella riunione del 6 giugno di nuovo in calo. Per fine anno -61 bp da -58/59 venerdì e -51/53 giovedì (-64/65 lunedì 22/4, -72/73 venerdì 19/4, -81 circa lunedì 15/4, -78/79 mercoledì 10/4, -86/87 venerdì 5/4), quindi probabilità di 2-3 tagli ancora tendenti a 2 ma in recupero, erano di 2 soli tagli giovedì. Erano tendenti a 3 fino a mercoledì 24/4 (3-4 fino a venerdì 5 aprile).

L'agenda macroeconomica della settimana prevede oggi gli indici PMI servizi eurozona, venerdì i verbali BCE e la fiducia consumatori USA.