FTAOnline

Asia-Pacific in recupero. Nikkei 25 guadagna un deciso 2,42%

di FTA Online News pubblicato:
2 min

Dopo un'altra seduta di recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi ancora il Nasdaq Composite, apprezzatosi dell'1,59% martedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza in positivo si è consolidata. Il dato di aprile dell'indice Pmi manifatturiero degli Usa, elaborato da S&P Global, si è rivelato inferiore alle attese e questo ha contribuito a restituire ottimismo agli investitori. Come nota Associated Press, la speranza è che l'economia eviti una recessione ma non resti così solida da continuare a mettere sotto pressione i prezzi. Principale fattore rialzista sono comunque le trimestrali della Corporate America, come confermato anche da Tesla e Texas Instruments, in rally di oltre il 10% e quasi l'8% in after market dopo la pubblicazione dei risultati. Un clima positivo che si riflette anche nel progresso di quasi il 2% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa contro le altre dieci principali monete, è sostanzialmente invariato a fronte di uno yen parimenti poco mosso sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna un deciso 2,42% (fa peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque di un più che positivo 1,67%), riavvicinandosi a quota 40.000 punti (38.460,08 punti la chiusura). Sul fronte macroeconomico, in marzo il Services Producer Price Index (Sppi, l'indice dei prezzi dei servizi alle imprese) è cresciuto in Giappone del 2,3% annuo, contro il 2,2% di febbraio (2,1% in gennaio) e il 2,0% atteso dagli economisti. Su base sequenziale l'indice è invece salito dello 0,8% contro lo 0,3% precedente (0,6% il ribasso di gennaio).

Tutte in positivo le piazze cinesi. A meno di un'ora dal termine degli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,50% e lo 0,20% rispettivamente, contro un rialzo intorno allo 0,70% per lo Shenzhen Composite. Molto bene Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in crescita di oltre il 2% (andamento simile per l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China). A Seoul è di circa l'1,90% il progresso del Kospi, mentre a Sydney si è limitata ad appena lo 0,01% la perdita dell'S&P/ASX 200 in chiusura. Nel primo trimestre 2024 il tasso d'inflazione è calato ulteriormente in Australia sul 3,6% annuo dal 4,1% precedente (5,4% nel terzo trimestre 2023) ma sopra al 3,5% del consensus di Reuters. Su base sequenziale l'indice dei prezzi al consumo è invece salito dell'1,0% contro lo 0,6% del quarto trimestre (1,2% nel terzo) e lo 0,8% atteso dagli economisti.

RR - www.ftaonline.com