FTAOnline

Asia-Pacific in positivo. Nikkei 225 in crescita dello 0,81%

di FTA Online News pubblicato:
3 min

Dopo una seduta in frenata per Wall Street (peggiore dei tre principali indici newyorkesi ancora il Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,98% giovedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza ha virato decisamente in positivo. Deludente il dato sul Pil Usa, cresciuto nel primo trimestre 2024 dell'1,6% su base sequenziale annualizzata, in rallentamento rispetto al 3,4% precedente e sotto al 2,2% del consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal. I riflettori si spostano tuttavia su Tokyo, con la Bank of Japan (BoJ) che, come previsto conferma i tassi d'interesse nel range di 0% -0,10% raggiunto in occasione del precedente meeting di marzo, quando l'istituto centrale di Tokyo aveva ufficialmente chiuso l'èra del costo del denaro in negativo. La decisione è stata unanime come unanime è stata anche la conferma del proseguimento degli acquisti di titoli di Stato giapponesi "più o meno allo stesso importo di prima". Il clima più che positivo per la regione è intanto evidenziato dal progresso ampiamente superiore all'1% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa contro le altre dieci principali monete, è poco mosso a fronte di uno yen in declino dello 0,20% sul biglietto verde (oltre quota 156 su nuovi minimi in 34 anni). A Tokyo il Nikkei 225 guadagna lo 0,81% (andamento simile per l'indice più ampio Topix, apprezzatosi dello 0,86%). Sul fronte macroeconomico, in aprile il tasso d'inflazione è sceso nella regione di Tokyo all'1,8% annuo dal 2,6% di febbraio e marzo. L'indice core dei prezzi al consumo è invece cresciuto dell'1,6% annuo, contro il 2,4% precedente e il 2,2% del consensus di Reuters. Nell'edizione di aprile dell'Outlook for Economic Activity and Prices, la BoJ ha peggiorato la stima di espansione dell'economia del Sol Levante nell'anno fiscale 2024 (iniziato il 1° aprile scorso), portandola allo 0,8% dall'1,2% di gennaio. Confermata invece all'1,0% la previsione di crescita del Pil nell'esercizio 2025 (1,0% anche nel 2026).

Tutte in positivo le piazze cinesi. A meno di un'ora dal termine degli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circa l'1,20% e l'1,50% rispettivamente, contro un rialzo intorno all'1,70% per lo Shenzhen Composite. Molto bene Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in crescita di ben oltre il 2% (fa anche meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, in rally di circa il 3%). A Seoul è superiore all'1% il progresso del Kospi, mentre a Sydney è stata dell'1,39% la perdita di un S&P/ASX 200 in controtendenza. I prezzi alla produzione hanno registrato in Australia una crescita del 4,3% annuo nel primo trimestre 2024, in ulteriore moderata accelerazione rispetto al 4,1% precedente (e al 3,9% del terzo trimestre 2023). Su base sequenziale l'indice è salito dello 0,9% come nel precedente periodo (1,8% nel terzo trimestre 2023). L'indice dei prezzi all'export è invece crollato dell'8,3% annuo e sceso del 2,1% sequenziale. L'indice dei prezzi all'import è calato dell'1,8% sul quarto trimestre 2023 e dello 0,7% su base annua.

RR - www.ftaonline.com