Borsa italiana in rialzo con industriali e petroliferi, male i BTP. FTSE MIB +0,74%. Il FTSE MIB segna +0,74%, il FTSE Italia All-Share +0,68%, il FTSE Italia Mid Cap +0,21%, il FTSE Italia STAR +0,15%. BTP in calo, sale lo spread. Il rendimento del decennale segna 1,50% (chiusura precedente a 1,43%), lo spread sul Bund 206 bp (da 203) (dati MTS). Mercati azionari europei tonici in avvio: Euro Stoxx 50 +1,0%, FTSE 100 +0,2%, DAX +0,9%, CAC 40 +1,0%, IBEX 35 +0,8%.
Future sugli indici azionari americani positivi: S&P 500 +0,4%, NASDAQ 100 +0,5%, Dow Jones Industrial +0,3%. Le chiusure dei principali indici USA nella seduta precedente: S&P 500 +0,08%, NASDAQ Composite +0,38%, Dow Jones Industrial -0,09%.
Mercato azionario giapponese in verde, il Nikkei 225 ha terminato a +0,37%. Borse cinesi positive: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +1,32%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,6% circa.
Buon avvio per gli industriali Buzzi Unicem +2,5%, STM +2,0%, Prysmian +1,4%, CNH Industrial +0,8%.
Petroliferi positivi in scia al greggio che recupera dai minimi da gennaio toccati ieri pomeriggio. Il future ottobre sul Brent segna 57,45 $/barile (da 56 circa), il future settembre sul WTI segna 52,55 $/barile (da 50,50 circa). Saipem +2,4%, Tenaris +1,2%, Eni +1,0%.
Brillante Saras +2,5% a 1,5410 euro: Societe Generale migliora la raccomandazione sul titolo da hold a buy e incrementa il target a 1,75 euro.
In rosso BPER Banca -2,0% che chiude il secondo trimestre 2019 con un utile netto a 52,5 milioni di euro, in calo dai 56,8 dell'anno scorso.
Avvio di seduta in pesante calo per Tod's (-3,2%) che archivia il primo semestre con risultati negativi e peggiori delle attese: i ricavi sono scesi del 4,7% a/a a 454,6 milioni di euro (-5,7% a cambi constanti), con performance particolarmente deboli per i marchi Tod's e Fay e, a livello geografico, per Italia e Americhe, bene la Greater China. Nel solo secondo trimestre i ricavi hanno fatto segnare un -5% a/a a 238 milioni di euro, inferiori al consensus Bloomberg fissato a 245,4 milioni. L'EBITDA ammonta a 80,4 milioni di euro contro i 68,9 del sem1 2018 grazie al nuovo principio contabile IFRS 16: al netto di questo effetto il dato si pone a 30,2 milioni, molto al di sotto delle attese a causa del "significativo aumento dei costi operativi, necessari a difendere il posizionamento dei marchi in un contesto di forte competizione, e dei costi di sviluppo della rete distributiva, elementi necessari per perseguire la strategia di business del Gruppo". Il risultato netto è negativo per 6 milioni di euro, contro i +33,2 milioni del sem1 2018. Il presidente e a.d. (nonchè azionista di controllo con il 76,7%, dato Consob) Diego Della Valle ha dichiarato che "Se ora sacrificheremo qualche punto di Ebitda nel breve, è per privilegiare, nel medio periodo, la profittabilità e la patrimonializzazione del gruppo e dei suoi singoli marchi. Essendo convinti del nostro operato, la mia famiglia ed io continueremo a comperare azioni del Gruppo, come abbiamo già fatto in passato".
Datalogic -7,8% in decisa flessione: il primo semestre 2019 è andato in archivio con utile netto pari a 25,3 milioni di euro, contro i 29,0 del sem1 2018. Pesano soprattutto le prospettive per il resto dell'esercizio: "Prevediamo che il rallentamento dei principali settori in cui operiamo in Europa e in Cina (anche alla luce delle recenti vicende relative ai dazi nordamericani), manifestatosi nel primo semestre dell'anno, prosegua anche nel secondo semestre. Il Gruppo si attende quindi di chiudere l'anno in linea con l'andamento del primo semestre".
Dovalue -6,1% in forte ribasso: gli azionisti di riferimento hanno avviato la vendita del 6,3% del capitale attraverso una procedura di accelerated book building.
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