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Wall Street chiude poco mossa, pesa l'aumento dei rendimenti obbligazionari

di FTA Online News pubblicato:
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La Borsa di New York ha chiuso la seduta senza grandi variazioni. Il Dow Jones ha perso lo 0,11% mentre l'S&P 500 ed il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,02% e lo 0,10%.
Le indicazioni in arrivo dalle trimestrali societarie hanno solo in parte compensato i timori causati dall'aumento dei rendimenti obbligazionari.
Tra i titoli in evidenza Tesla +12,06% dopo che Elon Musk ha rilanciato l'elettrica low-cost. Nel primo trimestre l'eps si è attestato su 45 centesimi, a fronte di vendite in declino del 9% annuo a 21,3 miliardi, contro 50 centesimi e 22,2 miliardi del consensus di FactSet.
Texas Instruments +5,64%. Il colosso dei semiconduttori ha comunicato risultati per il primo trimestre segnati da profitti netti in declino da 1,70 miliardi, pari a 1,85 dollari per azione, a 1,11 miliardi, e 1,20 dollari, sopra tuttavia gli 1,07 dollari del consensus di FactSet (anche considerando i 10 centesimi di voci straordinarie che non rientravano nelle guidance originale di Texas Instruments). Nei tre mesi allo scorso 31 marzo i ricavi sono calati del 16% annuo a 3,66 miliardi di dollari, anche in questo caso comunque sopra ai 3,60 miliardi stimati dagli analisti. Per il secondo trimestre le previsioni sono di vendite comprese tra 3,65 e 3,95 miliardi, contro i 3,74 miliardi del consensus di FactSet.
Mattel +2,4%. Il gruppo dei giocattoli ha registrato nel primo trimestre una perdita rettificata di 5 centesimi per azione rispetto al rosso di 12 centesimi del consensus di Lseg (l'ex Refinitiv).
Sul fronte macroeconomico gli ordinativi di beni durevoli, secondo quanto comunicato dallo U.S. Census Bureau, in marzo sono cresciuti del 2,6% su base mensile, contro lo 0,7% della lettura finale di febbraio (6,9% il crollo di gennaio) e in linea con il consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal. Gli ordini di beni durevoli core (escludendo i trasporti) sono invece saliti dello 0,2% contro lo 0,1% precedente (0,3% il calo di gennaio) e lo 0,3% stimato dagli economisti.

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