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Borsa oggi, tre titoli da scoprire

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
5 min

Mps, nuove cessioni di quote potrebbero incoraggiare una fusione.
Iveco promossa da Bank of America.
Tenaris, dati in calo, ma oltre il consensus

Borsa oggi, tre titoli da scoprire

Banca Mps, aria di M&A

Rialzo deciso ieri per Banca Mps. Il titolo ha guadagnato il 3,1% a 3,557 euro dopo avere oscillato tra 3,462 e 3,662 euro. Mediobanca Research ha confermato il giudizio neutrale su Banca Mps in seguito a indiscrezioni pubblicate da MF - Milano Finanza. Queste indiscrezioni riguardano una possibile ulteriore cessione di quote, comprese tra l'8% e il 10%, da parte del Tesoro, e possibili mosse nel settore bancario con Bper, Banco Bpm e Mediocredito Centrale.

Gli analisti ritengono che la cessione di una quota aggiuntiva sul mercato potrebbe facilitare il consolidamento con un altro istituto, principalmente Bper o Banco Bpm, riducendo così la partecipazione del Governo nella combined entity. Mediobanca Research continua a ritenere probabile uno scenario di consolidamento per il Monte entro fine anno, ma prevede una reazione di mercato negativa se la cessione di quote avverrà senza un premio, poiché gli investitori si aspettano un premio M&A incluso nel prezzo.

Più ottimista invece Deutsche Bank che ha incrementato il prezzo obiettivo su Banca Mps da 4,4 a 5,1 euro, confermando la raccomandazione di acquisto. Gli analisti ritengono che l'equity story della banca sia diventata ancora più interessante, soprattutto dopo i risultati del quarto trimestre 2023, che hanno segnato un punto di svolta nell'evoluzione di Mps.

Secondo Deutsche Bank, l'appeal della banca è cresciuto ulteriormente in termini di ritorni di capitale, opportunità di fusioni e acquisizioni e riduzione del rischio. L'azione di Banca Mps continua a presentare un significativo potenziale di apprezzamento, negoziando a bassi multipli.

Gli investitori possono ora considerare Mps anche come un titolo ad alto dividendo, con un rendimento cash del 7% quest'anno, previsto salire a oltre il 13% il prossimo anno, il più elevato tra le banche europee, secondo gli esperti. Il titolo si muove all'interno di un ampio canale rialzista (una coppia di linee parallele) ormai dai minimi di novembre 2022. Il lato alto del canale transita a 3,75 euro circa, trend line contro la quale si sono fermati i prezzi il 15 febbraio. Oltre quei livelli si aprirebbe la strada verso i 4,10/15 euro: i prezzi hanno disegnato un "pennant" tra il 6 dicembre e il 6 febbraio, figura che spesso si colloca a metà di un movimento, e che potrebbe quindi anticipare rialzi verso il target indicato. Senza la rottura di area 3,75 ed in caso di discese al di sotto di area 3,40 atteso invece il ritorno nella parte centrale del canale citato, in area 3,05 euro.

Iveco, Bank of America ha migliorato la raccomandazione

Rialzo del 5% ieri per Iveco dopo che Bank of America ha migliorato la raccomandazione sul titolo da neutral e buy, incrementando il prezzo obiettivo da 8,60 a 20,00 euro. Le quotazioni attuali sono estremamente attraenti alla luce della fiducia nei confronti dell'abilità del management di centrare i target.

Alzate del 37-40 per cento le stime sull'EBIT adjusted 2024 e 2025. Il titolo era stato oggetto di vendite nei giorni precedenti a causa delle dichiarazioni di Evercore ISI sul settore industriale, secondo le quali negli ultimi due anni il comparto ha sovraperformato il mercato e ora le prospettive di crescita degli utili non giustificano le quotazioni attuali. Il broker aveva in particolare peggiorato il giudizio su Caterpillar da outperform a "in line". Le quotazioni di Iveco sono dunque tornate a salire dopo due giorni di calo che le aveva riavvicinate alla media mobile esponenziale a 20 sedute ora a 10,30 circa.

Resta ancora aperto l'ampio gap up del 9 febbraio scorso a 9,9680, circostanza che pone qualche dubbio sulle possibilità di un nuovo allungo nel breve da parte del titolo. Il quadro grafico appare comunque ben impostato ed il superamento, ad inizio mese, della resistenza a 9,80 euro ha posto le basi per il raggiungimento degli obiettivi a 11,60 e più in alto a 12,70 euro. Conferme oltre i recenti massimi a quota 11,21. Sotto 10,50 invece spazio alla copertura del suddetto gap in area 9,96. Segnali di debolezza più preoccupanti solo in caso di discese sotto 9,80, circostanza che metterebbe in discussione la solidità del rialzo degli ultimi mesi.

Tenaris, dati oltre il consensus

Tenaris balza sui massimi da inizio novembre grazie a dati del quarto trimestre 2023 nettamente superiori alle attese. I ricavi si sono attestati a 3,415 miliardi di dollari, in calo del 6% a/a ma ben al di sopra dei 3,12 del consensus.

L'EBITDA è sceso del 23% a/a a 975 milioni e il reddito operativo dal 19% a/a a 819 milioni. L'utile netto degli azionisti è invece balzato a 1,129 miliardi (+40%) e l'utile per azione da 0,68 a 0,96 dollari, contro gli 0,51 del consensus: l'utile è stato sostenuto da benefici fiscali straordinari pari a 360 milioni di dollari.

L'analisi del grafico di Tenaris mette in evidenza la correzione in essere da novembre dopo il rimbalzo originato dal minimo del 1° giugno a 11,63 euro. Con l'accelerazione odierna il titolo sembra intenzionato ad attaccare il massimo del 6 novembre a 16,74, operazione che se portata a termine con successo determinerebbe la riattivazione del rimbalzo con obiettivo sul top pluriennale a 17,88 raggiunto a febbraio. Oltre questo ultimo riferimento il quadro grafico di lungo periodo migliorerebbe sensibilmente prospettando l'ipotesi di ritorno sul record assoluto a 22,465 dell'estate 2008. Segnali di debolezza in caso di stabilizzazione sotto area 15,20, operazione che potrebbe anticipare un test di 14,25 circa, importante supporto di breve-medio termine (appoggio successivo a 13,20-13,30).