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Finanza e Mercati: attesi meno tagli BCE dopo i dati PMI di ieri

di FTA Online News pubblicato:
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Finanza e Mercati: attesi meno tagli BCE dopo i dati PMI di ieri


Finanza e Mercati: rendimenti in risalita

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,848%, contro il massimo da fine febbraio a 3,9340% toccato mercoledì e il 3,7780% (minimo dal 15/4) di ieri mattina (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,5275%, in avvicinamento al 2,5520% (massimo dal 28 novembre) di martedì (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,6270%, martedì a 4,6720% il massimo dal 17/4 (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,7450%, a ridosso del massimo dal 17/4 a 4,7540% di martedì (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: obbligazionario debole

Rendimenti in recupero mentre si avvicina l'appuntamento con il dato sull'inflazione PCE (la misura dei prezzi al consumo preferita dalla Federal Reserve) ma già domani gli operatori potranno confrontarsi con la prima stima del PIL americano del primo trimestre. I dati di ieri hanno mandato in divergenza le attese sulle mosse delle banche centrali. Gli indici PMI americani sono stati inferiori alle attese, misti quelli sul settore immobiliare. Hanno lievemente ripreso quota le probabilità di mosse accomodanti della Fed a luglio e settembre. Meglio del previsto i PMI europei, soprattutto nei servizi: le probabilità di taglio dei tassi BCE a giugno sono scese in misura significativa, così come quelle di 3 tagli entro fine anno.

Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE

Il CME FedWatch Tool assegna ora l'85% alla probabilità di tassi invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno, stabile rispetto a ieri mattina (77-78% venerdì). In lieve rialzo al 38% (dal 36-37% di ieri, 40% venerdì, 42-43% lunedì 15/4) le probabilità di -25 bp nella riunione del 31 luglio, scendono leggermente quelle di no action al 57% (58-59% ieri, 51% venerdì, 45% lunedì 15/4). Salgono al 46% dal 45-46% di ieri le chance di primo taglio il 18 settembre.

A fine 2024 le possibilità di un taglio da 25 bp scendono al 33-34% dal 35% di ieri (36-37% lunedì, 33% venerdì, 13% mercoledì 10/4). Salgono al 34% dal 33% di ieri (31-32% lunedì, 33-34% venerdì) quelle di -50 bp. Si incrementano al 16% dal 14-15% di ieri mattina (13% lunedì, 16-17% venerdì, 33% il 10/4) le probabilità di una riduzione da 75 bp. Scendono al 12-13% dal 14% di ieri (16% lunedì, 12-13% venerdì, 2% il 10/4) quelle di tassi invariati. Lieve rialzo al 3-4% dal 3% di ieri le chance di -100 bp (17-18% il 10/4, 23% il 5/4), stabili a 0% quelle di -125 bp (4% il 10/4). Lo strumento prevede quindi 1-2 tagli da 25 bp entro fine anno lievemente tendenti a 2 da bilanciati ieri (lievemente tendenti a 1 lunedì, bilanciati venerdì, leggermente tendenti a 2 giovedì). Erano 2-3 tendenti a 3 mercoledì 10/4.

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali in diminuzione a giugno e entro fine 2024: i derivati quotano ora -16/17 bp a giugno da -19 ieri (-17/18 lunedì, -21 venerdì, -23/24 mercoledì 10/4, -25/26 venerdì 5/4), quindi possibilità di taglio nella riunione del 6 giugno in significativa flessione. Per fine anno -65/66 bp da -70/71 ieri (-64/65 lunedì, -72/73 venerdì, -81 circa lunedì 15/4, -78/79 mercoledì 10/4, -86/87 venerdì 5/4), quindi probabilità di 3 tagli entro fine anno ancora prevalenti ma in ribasso (erano 3-4 fino a venerdì 5 aprile).

L'agenda macroeconomica della settimana prevede negli USA domani il PIL e venerdì l'inflazione PCE.

Simone Ferradini - www.ftaonline.com